LA GUERRA DEI GANGSTER

Redazione di Operai Contro, la guerra dei gangster della politica è in pieno svolgimento. Prima di passare alla cronaca dello scontro  è necessario un chiarimento. Noi operai non parteggiamo per nessuna banda, noi operai siamo contenti se si azzannano tra di loro. Più morti ci saranno, meglio sarà. Noi operai dobbiamo approfittare di questo scontro e costruire il nostro partito Qualunque banda di gangster vinca è una vittoria che durerà poco. Noi operai, sappiamo che i gangster si fanno la guerra per il controllo della macchina statale. Su una cosa tutte le bande di gangster sono d’accordo: salvare l’Italia […]
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Redazione di Operai Contro,

la guerra dei gangster della politica è in pieno svolgimento.

Prima di passare alla cronaca dello scontro  è necessario un chiarimento.

Noi operai non parteggiamo per nessuna banda, noi operai siamo contenti se si azzannano tra di loro. Più morti ci saranno, meglio sarà.

Noi operai dobbiamo approfittare di questo scontro e costruire il nostro partito

Qualunque banda di gangster vinca è una vittoria che durerà poco.

Noi operai, sappiamo che i gangster si fanno la guerra per il controllo della macchina statale.

Su una cosa tutte le bande di gangster sono d’accordo: salvare l’Italia dei padroni, col  sangue degli operai.

La guerra delle bande di gangster è un effetto della crisi.

I partiti politici dei padroni non hanno più nessuna maggioranza per governare.

Il pregiudicato Silvio Berlusconi va alla guerra, una volta per tutte.

Nessuna trattativa, nessun dialogo, basta giochetti. Il Cavaliere va a dritto. Se ne frega di Angelino Alfano e di parte non irrilevante dei gruppi parlamentari del Pdl intenzionati a votare la fiducia al governo Letta.

Presto per parlare di scissioni, ma – fino alla serata di martedì primo ottobre – al momento del voto il Popolo delle Libertà si dividerà in due: Berlusconi e i fedelissimi da una parte, Alfano e i “governisti”dall’altra.

 Enrico Letta si prepara con l’appoggio di Napolitano al Letta-bis

Quindi, come prima cosa, il presidente Letta ha respinto le dimissioni dei ministri del Pdl.

  Perché per tutta la giornata a Palazzo Chigi gli uscieri hanno girato come trottole: da Enrico Letta sono andati per un paio di volte Gianni Letta, poi i ministri dimissionari AlfanoGaetano QuagliarielloNunzia De Girolamo e Beatrice LorenzinMatteo RenziFabrizio CicchittoGianni Cuperlo.
Gianni Letta , lo zio di Enrico letta, ha fatto il piccione viaggiatore tra il nipote e Berlusconi.

Le opposizioni per non rischiare stanno lavorando a mozioni di sfiducia.

Già ufficializzata quella del Movimento Cinque Stelle. “Davanti al teatrino di Pd-Pdl-Forza Italia è ora che si pronunci il Parlamento e mandi a casa il governo Letta. Il Movimento 5 Stelle voterà compatto contro il governo dell’inciucio”

Nessuna mozione, ma totale chiusura alle larghe intese da Sinistra Ecologia e Libertà: “Sia ben chiaro a tutti: noi voteremo contro qualunque riedizione delle larghe intese. Quell’esperienza è fallita e qualsiasi lifting è una prospettiva inaccettabile” dice Nichi Vendola. Il leader di Sel ha incontrato Letta a Palazzo Chigi a cui ha ribadito il proprio no alle grandi coalizioni. “Non faremo da stampella” chiarisce il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore.

Monti: “No a maggioranze raffazzonate”

Il presidente di Scelta Civica e ex presidente del Consiglio Mario Monti stimola i berlusconiani più inclini al dialogo e rompere gli indugi: “Mi rivolgo ai moderati italiani del Pdl e li invito a una riflessione – dichiara Monti – si tratta di scegliere se andare avanti a sostenere le posizioni personali di un leader che oggi pone i suoi interessi a discapito dell’interesse del Paese. Mi rivolgo ai deputati del Pdl che si riconoscono nel Ppe che si auspicava che l’Italia seguisse la politica delle riforme della legge di stabilità. Ecco a questi deputati se seguono la volontà di Berlusconi sono contrari al Ppe e consegnano l’Italia alle grandi potenze europee”. Il Professore tuttavia chiarisce: “Il governo Letta vada avanti non con una prospettiva raffazzonata ma vada avanti recuperando maggiore slancio. Questo uscirà se ci sarà un voto responsabile”.

Fuoriusciti M5S: “Voteremo la fiducia”
Intanto spuntano altri senatori che potrebbero essere messi nel conto per il voto di fiducia al senato. Sono i fuoriusciti del gruppo del Movimento Cinque Stelle. A nome di tutti parla Adele Gambaro(espulsa dal M5S): “Dopo una riunione che abbiamo svolto, abbiamo deciso che ascolteremo Letta e dovremmo dare la fiducia – ha detto a SkyTg24 – Ci interessava che nel programma ci fosse qualche nostro punto programmatico come la riforma della legge elettorale e quindi dovremmo dare la fiducia”.

Gli altri senatori del gruppo misto che sarebbero intenzionati a votare la fiducia sono Marino MastrangeliFabiola Anitori e Paola De Pin.

“L’unico interesse primario per questi ex di lusso – ha commentato il vicepresidente di Montecitorio Luigi Di Maio – è salvare la poltrona. A tutti i costi”

Qualunque sarà il risultato noi operai dobbiamo costruire il nostro esercito per lo scontro contro i padroni

Un operaio di Milano

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