CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA

Lo sappiamo ormai bene che bisogna scrivere con la lingua degli schiavi, che la libertà di pensiero e di espressione vale finché sostieni le posizioni e i giudizi di chi governa.....
Condividi:

Lo sappiamo ormai bene che bisogna scrivere con la lingua degli schiavi, che la libertà di pensiero e di espressione vale finché sostieni le posizioni e i giudizi di chi governa…..

Lo sappiamo ormai bene che bisogna scrivere con la lingua degli schiavi, che la libertà di pensiero e di espressione vale finché sostieni le posizioni e i giudizi di chi governa ed in questo caso della Meloni e dei suoi ministri. Valditara ministro dell’istruzione ha già minacciato che fra gli studenti chi esprime solidarietà ai palestinesi e comprensione per Hamas deve essere denunciato e messo a tacere.
In questa situazione non si può comunque tacere, è un problema di lotta contro un fascismo strisciante che sta attanagliando tutti.

L’attacco di Hamas ad Israele non nasce dal nulla, una storia lunga 75 anni in cui un popolo è stato derubato del suo territorio, colonizzato, schiacciato con ogni mezzo. Che la causa palestinese abbia avuto diversi interpreti, che sia passata dalla lotta armata ad accordi mai rispettati, non si può nascondere, che la borghesia israeliana ha usato ogni mezzo per tenere un popolo in prigioni a cielo aperto, i suoi rappresentanti in galera per anni quando non li ha eliminati fisicamente, tutto ciò può essere sminuito, svuotato, ma non può essere negato. Che falliti tutti i tentativi di liberarsi per vie diplomatiche abbia spinto una parte dei palestinesi a dar vita ad un’organizzazione combattente come Hamas con il compito di fare la guerra ad Israele non deve meravigliare nessuno. Fra la gente che ancora ragiona.

Non meraviglia nessuno nemmeno il popolo israeliano che ha dimostrato in questi ultimi mesi di individuare nel proprio governo un covo di reazionari, che è sceso ripetutamente nelle piazze per protestare contro la limitazione delle libertà costituzionali ad opera di Netanyahu. In questo movimento, che aveva visto la presenza degli arabi israeliani e dei palestinesi, si è iniziato a porre la questione della libertà del popolo palestinese e della sua autodeterminazione. Il fatto grave è che l’azione di Hamas ha prodotto un ricompattamento delle classi in Israele in nome della necessità di difendersi da un nemico “esterno” ed è indubbio che gli stessi capi di Hamas con i loro attacchi abbiano scelto di dare al movimento di liberazione della Palestina la forma di una guerra contro Israele come stato unitario senza nessuna possibilità di avere negli strati più sfruttati degli stessi israeliani un potenziale alleato.

Il conteggio dei morti e dei massacri non hanno mai fermato le guerre, servono sul momento come propaganda contro il nemico, per far schierare l’opinione pubblica e nient’altro. Se si contano il numero dei morti nello scontro fra israeliani e palestinesi da quando è cominciata la colonizzazione la bilancia pesa sicuramente dalla parte dei palestinesi, dei bambini palestinesi. Ma anche i morti hanno diverso valore, i palestinesi morti hanno un peso specifico inferiore, così come, solo a Luglio, l’incursione a Jenin da parte dell’esercito israeliano è passata quasi inosservata anche se ha causato 30 morti fra i palestinesi. Ora l’eccidio di bambini israeliani viene usato a livello mondiale per giustificare l’assedio di Gaza, mettere alla fame, al buio due milioni e mezzo di abitanti e spacciare tutto ciò come legittima difesa di chi ha oppresso un popolo negli ultimi 75 anni.

Ormai è tutto un minestrone immangiabile, il colonizzatore imperialista diventa il povero aggredito che ha diritto a difendere la terra che ha occupato, i palestinesi che lanciano un’azione militare per liberarsi da un’oppressione militare durata decine di anni diventano gli aggressori da schiacciare, “degli animali”, ecc… Si confonde Hamas con la Russia di Putin e l’Ucraina con Israele, una confusione mentale che serve per nascondere la reale condizione delle forze in campo. Israele e la Russia di Putin son paesi imperialisti che opprimono nazioni e popoli, gli ucraini combattono per non essere sottomessi all’imperialismo russo, i palestinesi tentano la strada di combattere Israele ingaggiando una guerra aperta per liberarsi, li hanno talmente presi in giro con risoluzioni, accordi internazionale, percorsi di pacificazioni che non vedono oggi altra alternativa.

E.A.

Condividi:

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.