IL RITORNO AL PASSATO

Stellantis Pomigliano. L'estate sta finendo .... anzi è già terminata e chi sperava in un rientro diverso ha da subito fatto i conti con la nuda e cruda realtà
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Stellantis Pomigliano. L’estate sta finendo …. anzi è già terminata e chi sperava in un rientro diverso ha da subito fatto i conti con la nuda e cruda realtà

Una realtà che in fabbrica ci vede sempre di più prigionieri e metaforicamente parlando, insieme alle nostre famiglie. Il 21 agosto il sindacato aziendale ci informa che “in via del tutto eccezionale” dal 28 agosto al 31 dicembre si lavorerà obbligatoriamente, anche “nella mezz’ora prevista per la refezione”. Aumenti di turni ovunque: 12esimo turno in Panda, Tonale, Plastica, Qualità e Logistica; 20esimo turno in Lastratura; Verniciatura e Stampaggio. Ciliegina sulla torta, aumenti di cadenza in Tonale già ufficializzati, in Panda lo faranno a breve. Il tutto sarà possibile perché tra Melfi; Cassino e Pratola Serra sono arrivati e altri ne arriveranno ancora, circa 2000 operai, obbligati alla trasferta.
Tutto “LEGALE” come abbiamo già detto in questo articolo :
STELLANTIS POMIGLIANO, LAVORARE SENZA MANGIARE PER OTTO ORE
Infatti è evidente che non interessa a nessuno delle suddette condizioni dei lavoratori; i bidelli dell’azienda (sindacati firmatari) col solito “Signor sì” pronti a fare tutto pur di accontentare il padrone e la finta rivoluzionaria Fiom che pur di elemosinare il solito posto ai tavoli di discussione, dopo aver criticato solo l’esiguità del rimborso per il mancato mensa ed aver proclamato mezz’ora di sciopero per i soli operai interessati al provvedimento, è caduta in un silenzio assordante che purtroppo per loro dice tantissimo. Tutti ad accusarci di essere delle pecore ma i primi che ci vogliono gregge, sono proprio loro (vedi sciopero di maggio scorso). La Fiom parla solo, nascondendosi dietro il fatto che gli operai non si muovono, salvo poi essere la prima a fermare le lotte quando ci muoviamo.
Con la mezz’ora obbligatoria questi “signori” ci stanno portando via un altro diritto (servizio mensa) costringendoci a stare sempre di più in fabbrica, in barba a quello che dicono quando parlano di riduzione dell’orario di lavoro, e con ritmi sempre più disumani. Insomma, un vero e proprio ritorno al passato: perdita di diritti e schiavitù. I segnali però che noi operai non ne possiamo più ci sono e non sono solo gli scioperi, basti pensare alle poche auto che l’azienda è riuscita a far produrre nei sabati lavorativi, a causa della scarsissima presenza degli operai.
PILONE OPERAIO STELLANTIS DI POMIGLIANO D’ARCO

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