SCHIAVI SENZA CATENE

Mai frase potrebbe essere più adatta per descrivere la maggior parte delle maestranze che lavorano nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco. Schiavi a tutti gli effetti con la presunzione di potersi lamentare; puntare sempre il dito e mai o quasi, di alzare la testa.
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Mai frase potrebbe essere più adatta per descrivere la maggior parte delle maestranze che lavorano nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco. Schiavi a tutti gli effetti con la presunzione di potersi lamentare; puntare sempre il dito e mai o quasi, di alzare la testa. Motivi per farlo ce ne sono e come; una su tutte per esempio, potrebbe essere ancora la suddivisione e la discriminazione che si vive nello stabilimento fra chi fa straordinario e chi invece è costretto ancora ad usufruire di ammortizzatori sociali e a sabato di recupero con 25 € lorde una tantum.
Da molto tempo denunciamo la cattivissima organizzazione lavorativa del gruppo Stellantis e la settimana scorsa ci risiamo. Martedì alle 18 l’azienda tramite i propri bidelli (sindacato firmatario) comunica su Panda un recupero di sabato andando in deroga al contratto stesso che prevede almeno 4 giorni di anticipo per tale comunicazione. A cosa serve il contratto se non lo si rispetta o se per favorire l’azienda si va in deroga? Mistero dei firmatari!
Il 2 dicembre, meglio tardi che mai, la Fiom proclama 8 ore di sciopero (vedi comunicato in allegato) per il sabato 3 dicembre, ritenendo inaccettabile il comportamento dell’azienda.
Discreta ma non altissima la partecipazione e pochi disagi per l’azienda grazie soprattutto all’elemento discriminatorio accennato prima, per cui gli operai del reparto Tonale sono stati chiamati a lavorare in Panda sostituendo la percentuale di lavoratori in sciopero, ma pagati, loro sì, a straordinario. Una guerra fra poveri; senza solidarietà con la complicità del sindacato firmatario in primis per il clima di terrore che da anni diffonde e con l’azienda che è l’unica a guadagnarci.
Alla Fiom il merito finalmente, di aver messo in campo un’azione degna di un sindacato che deve lottare per la tutela dei lavoratori. Lo ha fatto sicuramente perché pressata dal crescente malcontento operaio in fabbrica ed al suo interno, e lo ha fatto non senza qualche tentennamento, come si evince sia dalla proclamazione dello sciopero solo il venerdì, a meno di 24 ore dalla comandata sia dall’assenza, nel comunicato di indizione dello sciopero, di nessuna critica ai firma tutto, che bellamente non fanno rispettare per i preavvisi il contratto da loro stessi sottoscritto. Speriamo che si continui così ed anzi che cresca la spinta operaia e che la Fiom non molli come al solito la presa, altrimenti l’effetto potrebbe essere l’opposto; come è avvenuto con lo sciopero di maggio scorso.
Per molti, ma sempre meno numerosi, miei colleghi, sempre supini, con testa bassa e coda fra le gambe, provo veramente molta tristezza perché “Non v’è schiavo peggiore di colui che ama le proprie catene”; e loro fino a prova contraria, dimostrano sempre di amarle.
PILONE, operaio Stellantis di Pomigliano d’Arco

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1 Comment

  1. alanza53

    “Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero” (Lenin)
    “Nessuno ècolpevole di essere schiavo. Ma lo schiavo al quale non solo sono estranee le aspirazioni alla libertà, ma che giustifica e dipinge a colori rosei la sua schiavitù, un tale schiavo è un lacchè e un bruto che desta un seno legittimo di sdegno, di disgusto e ripugnanza.(Lenin)
    “Nessuna schiavitù è più vergogniosa di quella volontaria). (Seneca