ELEZIONI, ITALIA, UE, FRANCIA, GERMANIA

RASSEGNA STAMPA Libération     130227 L’Italia mette in discussione l’austerita europea –       L’Italia, terza economia dell’euro, entra in un periodo di insicurezza politica e minaccia di destabilizzare di nuovo l’euro, che si credeva fosse uscito dalla crisi. –       Gli alleati europei sanno che i risultati delle elezioni italiane, marcate dall’ondata dei voti di protesta, sono un chiaro rifiuto di un’Europa ridotta a politiche di austerità, un avvertimento ancora più forte per l’Italia finora ampiamente eurofila. –       L’Europa è divenuta in Italia motivo di divisione. (Marc Lazar (Sciences Po) La critica più di un italiano su due, sommando i voti di […]
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RASSEGNA STAMPA

Libération     130227

L’Italia mette in discussione l’austerita europea

       L’Italia, terza economia dell’euro, entra in un periodo di insicurezza politica e minaccia di destabilizzare di nuovo l’euro, che si credeva fosse uscito dalla crisi.

       Gli alleati europei sanno che i risultati delle elezioni italiane, marcate dall’ondata dei voti di protesta, sono un chiaro rifiuto di un’Europa ridotta a politiche di austerità, un avvertimento ancora più forte per l’Italia finora ampiamente eurofila.

       L’Europa è divenuta in Italia motivo di divisione. (Marc Lazar (Sciences Po)

La critica più di un italiano su due, sommando i voti di Beppe Grillo, che chiede un referendum sull’euro, a quelli di Berlusconi che si oppone ai diktat della Germania.

–       La protesta contro l’austerità UE tocca i paesi del Sud Europa (Grecia, Spagna, Portogallo, Italia),

o   vedi Grecia: 2012 elezioni, voto di protesta, crescita dell’estrema destra neonazista, dell’estrema sinistra, impossibilità di coalizione; ritorno alle urne dopo un mese: risultata una maggioranza risicata dei conservatori di Samaras, assieme ai resti del partito socialista e ad un piccolo partito di sinistra.

 Ma anche in Germania circa il 60% dell’opinione considera l’euro una scelta sbagliata.

–       Secondo Pisani-Ferry, del think tank Brügel: rallentare il ritmo del rigore di bilancio per diminuire i rischi di esplosione sociale e politica; quello che importa è la riduzione del deficit strutturale, che non dipende dalla congiuntura. Che le elezioni italiane diano la sveglia agli stati, la crisi non è terminata, nulla è risolto.

Un dibattito a riguardo è avviato a Bruxelles.
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130206            Libération

Gli auspici filo-europei di François Hollande

+ Le Monde    130205, Hollande: “L’interesse nazionale sta per sorpassare l’interesse europeo”

Hollande, abbandonando la riserva sulla UE mantenuta dalle sue elezioni (maggio 2012), si dice pronto a lanciare  … l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria.

–       Parla del Mali, “manna dal cielo”, che consente di riequilibrare lo scacchiere europeo.

–       Si contrappone alla Germania divenuta predominante grazie alla crisi dell’area euro, dichiarando che: la potenza non è solo una questione economica, ma anche militare e diplomatica.

–       L’Europa deve essere una forza politica per partecipare alla ridistribuzione delle carte di potenza internazionale; occorre una politica estera realmente comune e una difesa europea.

–       Non è un caso che Hollande abbia scelto questo momento per attaccare una serie di tabu tedeschi (eurobond, salario minimo, dotarsi di una politica di cambio per non subire una parità che non corrisponde allo stato reale della sua economia, euro forte, coordinamento delle politiche economiche anche per i paesi che hanno surplus e competitività elevata, che devono rilanciare la loro domanda interna per permettere agli altri di esportarvi …)

–       Hollande: i francesi devono appropriarsi del dibattito europeo fissando prima le loro priorità.

Hollande: quello che oggi ci minaccia non è più la sfiducia dei mercati, ma quella dei popoli.

–       Hollande ha messo in discussione l’attuale politica di austerità: è necessario annullare l’indebitamento e aumentare la competitività, ma in modo adeguato alle situazioni nazionali, e con discernimento per la durata.

–       L’area euro, che sarà il nucleo della UE, dovrà armonizzarsi sul piano sociale, compreso un salario minimo, e fiscale, con nuove politiche comuni.

L’Europa sarà differenziata (non un’Europa a due velocità), chi vorrà avanzare lo farà senza attendere gli altri, nel quadro di cooperazioni rafforzate (a due o più paesi, su progetti, o armonizzazione delle politiche).

–       Sull’accordo per il bilancio UE: non ci sono ancora le condizioni; difficoltà a conciliare gli interessi divergenti,

o   con Francia, Spagna e Italia per crescita e solidarietà,

e Germania, GB, paesi nordici e Paesi Bassi per forti tagli alla spesa.
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