Redazione di operai Contro,
non passa giorno, che i guardia spalle del gangster Renzi, invitano a gridare al miracolo.
Secondo il ministero del Lavoro, nel mese di marzo, le assunzioni sono state 92mila in più rispetto alle cessazioni dei contratti.
“Naturalmente sono dati ancora iniziali – ha dichiarato il Capo dello Stato – E bisogna prenderli con cautela. Però sono dati che incoraggiano la fiducia, cosa essenziale”. Cautela, in effetti, è la parola chiave. Perché sbaglia chi lega queste cifre all’entrata in vigore dei primi decreti attuativi del Jobs act, il 7 marzo scorso.
Anzi, i numeri dicono tutt’altro. Basta guardare i dati forniti sempre dal ministero del Lavoro al Sole 24 Ore, non più di tre settimane fa: a gennaio, il saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti si attestava a quota 334mila. A febbraio, 123mila. Ora, siamo scesi a 92mila.
A fare la differenza, secondo gli esperti, non è quindi la prospettiva di licenziamenti più facili, introdotta dalla riforma del lavoro, bensì la decontribuzione per i nuovi contratti a tempo indeterminato, che è scattata appunto a gennaio.
Insomma sono i soldi regalati ai padroni che hanno fatto il miracolo
Ma il miracolo sta finendo mentre i disoccupati aumentano
Un operaio
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