Renzi pronto a intervenire militarmente in Libia

Adnkronos I venti di guerra si avvicinano all’Italia. Secondo quanto riferisce Mf-Dow Jones, la poderosa avanzata dello Stato Islamico in Libia ha portato la situazione ad un livello di pericolosità insostenibile, spingendo il governo presieduto da Matteo Renzi a lasciarsi le mani libere in previsione di un eventuale intervento armato. Dopo la notizia dell’accelerazione dei piani di attacco degli Usa in Libia, la nota che arriva da Palazzo Chigi conferma quello che ormai trapelava da vari segnali, svelando la sostanza del patto militare tra il nostro paese e gli Stati Uniti: “ogni azione degli americani è concordata con noi. L’Italia […]
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I venti di guerra si avvicinano all’Italia. Secondo quanto riferisce Mf-Dow Jones, la poderosa avanzata dello Stato Islamico in Libia ha portato la situazione ad un livello di pericolosità insostenibile, spingendo il governo presieduto da Matteo Renzi a lasciarsi le mani libere in previsione di un eventuale intervento armato. Dopo la notizia dell’accelerazione dei piani di attacco degli Usa in Libia, la nota che arriva da Palazzo Chigi conferma quello che ormai trapelava da vari segnali, svelando la sostanza del patto militare tra il nostro paese e gli Stati Uniti: “ogni azione degli americani è concordata con noi. L’Italia è pronta ad azioni militari: se sarà necessario, agiremo con i nostri alleati, su richiesta del governo di Tripoli e nel quadro dettato dalle risoluzioni dell’Onu”. Fonti vicine al presidente del consiglio parlano di una road map che potrebbe concretizzarsi nel giro di qualche settimana, concordata con gli Usa e in linea con le azioni degli altri paesi alleati contro l’Isis. Si attende il 29 gennaio, termine entro cui il nuovo governo libico di unità nazionale, presieduto da Fayez Sarraj, dovrebbe diventare operativo. Una volta in funzione, il governo di Tripoli farà le sue richieste alla comunità internazionale sulle modalità con cui combattere il terrorismo. La strada a cui dare la precedenza, insistono a palazzo Chigi, è quella politica, e solo quando ci sarà un’entità libica con cui fare i conti sul terreno avrà senso avviare una campagna militare.

Il timore di Renzi è che attacchi in Libia contro singoli obiettivi del Califfato possano non essere risolutivi, attirando semplicemente altri attentati contro l’Europa. Inoltre, come sottolineato dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, e dai vertici dell’intelligence “mentre si sta facendo di tutto per far nascere un tentativo di governo libico, azioni militari fuori controllo non farebbero che spaccare la società politica libica, portando sostegno all’Is: ogni 100 militanti eliminati ne arriverebbero altre migliaia”.

 

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