EGITTO: LA GUERRA PARTIGIANA CONTRO I MILITARI

Redazione di Operai Contro, ancora una volta nella storia dell’Egitto, i così detti intellettuali piccoli borghesi si sono schierati con i militari assassini. I militari rappresentano e difendono i padroni. Ancora una volta la storia si ripete e ancora una volta i lavoratori e i disoccupati trovano come loro unico riferimento l’ISLAM Ieri in Egitto 22 morti e migliaia di feriti e arrestati Gli arrestati  finiranno nelle camere della tortura che già utilizzava Mubarak Alle prime luci dell’alba un attentato ha colpito il quartier generale delle forze di sicurezza del Cairo. Almeno 5 i morti, un’ottantina i feriti, Mentre […]
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Redazione di Operai Contro,

ancora una volta nella storia dell’Egitto, i così detti intellettuali piccoli borghesi si sono schierati con i militari assassini.

I militari rappresentano e difendono i padroni.

Ancora una volta la storia si ripete e ancora una volta i lavoratori e i disoccupati trovano come loro unico riferimento l’ISLAM

Ieri in Egitto 22 morti e migliaia di feriti e arrestati

Gli arrestati  finiranno nelle camere della tortura che già utilizzava Mubarak

Alle prime luci dell’alba un attentato ha colpito il quartier generale delle forze di sicurezza del Cairo. Almeno 5 i morti, un’ottantina i feriti,

Mentre si contavano ancora i morti, e i mezzi di soccorso estraevano i feriti da sotto le macerie, altre tre bombe, nell’arco di poche ore, hanno preso di mira gli agenti di polizia.

Un ordigno è esploso nei pressi di una stazione della metropolitana, dove un altro è stato disinnescato, un altro un commissariato, fino a quello forse più drammatico, perché la bomba é stata piazzata nei pressi di un cinema, pur prendendo di mira ancora una volta le forze di sicurezza.

E, come avevano promesso, puntuali dopo la preghiera delle 12 in questo ennesimo venerdì di sangue, i pro-Morsi e la variegata costellazione di forze anti-governativa scendeva nelle strade di tutto il Paese.

E così nel primo pomeriggio sono dilagati gli scontri, violentissimi, che hanno causato la morte di almeno 15 persone, in gran parte pro-Morsi ma non solo, nei veri e propri combattimenti di strada tra i dimostranti e le forze di sicurezza,

A Beni Suef e Fayyum i bilanci più gravi, con rispettivamente 4 e tre morti,

Le prossime 24 ore restano tesissime, con un massiccio spiegamento di forze di sicurezza e militari, i tank nelle strade e le piazze simbolo come Tahrir, Rabaa, Nadha, chiuse all’accesso.

Le cancellerie internazionali hanno levato alta la propria voce di condanna, povere cancellerie e poveri padroni occidentali si aspettavano che il popolo egiziano continuasse a sopportare in silenzio: morte, torture e galera.

Un osservatore

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