NUOVO GOVERNO TEDESCO. LA POLITICA ESTERA

RASSEGNA STAMPA La politica internazionale tedesca e il suo ministro –  Anche la nomina a ministro Esteri dell’SPD, Frank-Walter Steinmeier (SPD), segnala che la Germania si sta preparando ad una politica estera assertiva, che Berlino continuerà a giustificare con motivazioni umanitarie. Segnali precedenti nello stesso senso: –  la richiesta del presidente tedesco Gauck (in occasione della festa nazionale): ruolo più forte della Germania in Europa e nel mondo; –  un documento della SWP – Fondazione tedesca Scienza e Politica – che, riconoscendo alla Germania una maggiore forza e nuove capacità di influenza, chiede di riconsiderare la sua politica estera; […]
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RASSEGNA STAMPA

La politica internazionale tedesca e il suo ministro

–  Anche la nomina a ministro Esteri dell’SPD, Frank-Walter Steinmeier (SPD), segnala che la Germania si sta preparando ad una politica estera assertiva, che Berlino continuerà a giustificare con motivazioni umanitarie.

Segnali precedenti nello stesso senso:

–  la richiesta del presidente tedesco Gauck (in occasione della festa nazionale): ruolo più forte della Germania in Europa e nel mondo;

–  un documento della SWP – Fondazione tedesca Scienza e Politica – che, riconoscendo alla Germania una maggiore forza e nuove capacità di influenza, chiede di riconsiderare la sua politica estera;

–  in un documento congiunto  di strategia per la politica estera Union e SPD chiedono di partecipare attivamente all’assetto globale … si dicono disposti a interventi di qualsiasi tipo in tutto il mondo; occorre utilizzare tutti gli strumenti di politica estera e militari della UE.

  Il tutto è ribadito nel trattato di coalizione, in cui si dice che Germania e UE intende partecipare in modo più determinato alle scelte internazionali, assumere un forte ruolo autonomo.

Si punta anche sulla UE, che deve coordinare maggiormente i suoi strumenti civili e militari per gli interventi internazionali.

–  Steinmeier accompagna attivamente l’ascesa internazionale della Germania già dal 1998 (tranne nel periodo 2009-2013), assumendo vari compiti di governo nel campo della politica estera.

–   Come segretario di Stato della Cancelleria si incaricò del coordinamento dei servizi segreti tedeschi, incarico mantenuto anche quando divenne capo della Cancelleria nel 1999.

–  Collegata all’attività di Steinmeier la partecipazione tedesca alla guerra in Afghanistan, finora il maggior intervento militare estero della Bundeswehr; nel 2001, capo della Cancelleria, ebbe un ruolo importante nella cooperazione dei servizi tedeschi e americani nella “guerra al terrorismo”, con collegati sequestri e torture di sospetti terroristi … Steinmeier è per questo stato spesso criticato.

–  Steinmeier ha partecipato anche alla elaborazione di Agenda 2010, che ha preparato il terreno per il predominio economico della Germania sulla UE. Nel 2005 è stato ministro Esteri, con la Grosse Koalition.

–  Collegata alla attività di Steinmeier la guerra contro la Iugoslavia del 1999, che servì a consolidare il predominio tedesco nel SE Europa.

–  Sotto la sua direzione i servizi tedeschi (BND) appoggiarono il gruppo terrorista UÇK, che durante l’attacco della Nato di fatto però in Kosovo come sua forza sul terreno.

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Faz      131214/16

Il nuovo gabinetto – la pelliccia dell’orso è distribuita

Valutazione FAZ: Con il nuovo governo tedesco di Grande Coalizione i tedeschi hanno una politica socialdemocratizzata il cui vero volto è borghese.

Nei negoziati per la formazione della Grosse Koalition, l’Union ha perso peso, mentre i socialdemocratici della SPD capeggiati da Sigmar Gabriel, sono riusciti a trasformare il 25%, il peggior consenso ottenuto alle elezioni nel dopoguerra, in un 75% di posti ministeriali, utilizzando il ricatto del rischio di un mancato consenso della propria base alla coalizione Union-SPD. Il rischio di perdere tutto era grande, ma ha tentato e ha vinto. Chi non risica non rosica.

–  Gabriel ha utilizzato la spada di Damocle del referendum della base anche nei confronti del suo stesso partito, un NO avrebbe per anni decapitato la SPD, marchiandola come incapace di governare e di trovare alleati.

–  Ha rivitalizzato un partito demoralizzato. Da vedere quanto a lungo durerà.

In sintesi:

Ai Cristiani democratici, CDU: Cancelliera (Angela Merkel), Interni (Thomas de Maizière), Difesa (Ursula von der Leyen), Finanze (Wolfgang Schäuble), Sanità (Hermann Gröhe), Educazione (Johanna Wanka);

ai Cristiano-Sociali, CSU: Trasporti/Infrastrutture digitali (Alexander Dobrindt), Sviluppo (Gerd Müller), Agricoltura (Hans-Peter Friedrich);

ai socialdemocratici, SPD: Economia ed Energia (Sigmar Gabriel), Esteri (Frank-Walter Steinmeier), Giustizia (Heiko Maas), Lavoro e Affari Sociali (Andrea Nahles); Famiglia (Manuela Schwesig), Ambiente (Barbara Hendricks); all’Integrazione (Aydan Özoguz), la prima donna di origine turca diventare ministro tedesco.

Il ministero Economia va al presidente SPD, Sigmar Gabriel; il ministero dell’Economia assume anche la responsabilità per l’energia; si occuperà quindi anche della svolta energetica, un tema politico di primo piano, e utile per le prossime battaglie elettorali.

–  La ristrutturazione dei ministeri Economia e Ambiente fa sì non possano più essere in conflitto sulla politica energetica.

–  La Merkel ottiene un terzo mandato di Cancelliera, e si premunisce contro gli eventuali tentativi della SPD di aumentare la spesa sociale per accrescere il consenso elettorale mantenendo per la CDU mantiene il Ministero Finanze, con Wolfgang Schäuble, che l’ha già diretto per 4 anni nella crisi dell’euro. Per la Merkel Schäuble significa la sicurezza su un fronte di forte scontro. Nessuno dei predecessori della Merkel ha formato 3 governi con altrettante diverse coalizioni.

  Il ministero Finanze non avrebbe avvantaggiato la SPD, che avrebbe dovuto assumersi l’imposizione di nuovi risparmi e disciplina di bilancio, senza riuscire a ottenere contro il volere della Cancelliera gli aumenti fiscali desiderati.

–  In cambio la SPD ha potuto avere un ministero di peso simile, ma più utile ai propri fini:

–  alla SPD, Andrea Nahles (segretaria generale del partito), il ministero del Lavoro e affari sociali, che con €120 MD di bilancio è di gran lunga il maggiore bilancio. Esso si occuperà di salario minimo e pensioni, temi cari ai socialdemocratici.

Al secondo posto con €30MD il ministero Difesa, che va alla CDU, Ursula von der Leyen (medico), la prima donna ad occupare questo ministero, in precedenza occupava quello del Lavoro e affari sociali.

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Trattato di Coalizione Union-SPD

Sui punti più salienti

Incentivazione energie rinnovabili: ha vinto l’Union; è fissato al 2025, in avanti di 5 anni rispetto alla richiesta SPD, il termine per portare la quota delle rinnovabili al 40-45%; e al 2035 per il 55-60%.

Perdente economicamente il settore delle rinnovabili, finita l’era delle sovvenzioni illimitate. (art. non chiaro)

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Salario minimo

Dal 1° gennaio 2015 entrerà in vigore un salario minimo garantito per tutta la Germania di €8,50/h, ad eccezione dei salari minimi previsti dalla legge Arbeitnehmer-Entsendegesetz (AEntG), che regola le condizioni contrattuali minime dei lavoratori di ditte straniere mandati a lavorare in Germania.

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Lavoro a tempo, liberalizzato con la Coalizione rosso-verde, viene ora limitato, rivendicazione assunta dalla SPD su richiesta dei sindacati. Si stabilisce inoltre per legge che dopo 9 mesi di lavoro, i salari devono essere uguali a quelli dei dipendenti a tempo indeterminato.

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Pensioni a 63 anni e 45 anni di contributi, senza decurtazioni; l’età pensionabile viene gradualmente portata a 65.

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Integrazione statale della pensione, dal 2017, per i bassi salari, che non riescono ad avere una pensione sufficiente, nonostante anni di contributi; nei prossimi10 anni, è garantita una pensione di €850 a chi ha 35 anni di contributi, nei quali possono essere calcolati fino a 5 anni di disoccupazione.  I criteri di accesso a questa pensione saranno gradualmente resi più rigidi.

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Pensione per le madri, in futuro per ogni bambino saranno calcolati 2 anni di contributi, ora è calcolato solo un anno, il che significa +€28/mese nei Land occidentali, +€25/mese in quelli orientali; da finanziare direttamente tramite le casse pensioni, e non più con le entrate fiscali.

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Contributi alla cassa malattia/sanitari

I contributi rimangono divisi a metà tra datore di lavoro e dipendente (7,3% ciascuno), ma i datori di lavoro non sono toccati dai futuri aumenti dei costi del sistema sanitario, che saranno pagati solo dai salariati, su richiesta SPD in modo proporzionale al reddito, e non una tantum.

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Debito statale

Sia Union che SPD vogliono ridurre in dieci anni il debito statale, dall’81% al 60% del PIL; per il 2017 sotto il 70%. Dal 2015 lo Stato tedesco non dovrebbe più fare nuovi debiti, per la prima volta da 40 anni. Però, gli esperti prevedono per i prossimi 4 anni la necessità

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