Redazione di Operai Contro,
Approfitto di qualche commento fatto agli articoli apparsi su questo giornale, in merito alla rivolta dei forconi.
A mio giudizio non ci sono su queste pagine articoli che pubblicizzano rigurgiti fascisti, tutt’altro.
C’è scritto chiaramente che:
E’ l’ora che il Partito Operaio si metta alla guida della protesta.
E’ chiaro che la crisi colpisce anche la piccola e media borghesia.
In piazza e nelle strade sono presenti differenti classi sociali, dal sottoproletariato alla piccola borghesia, quindi anche operai e studenti.
Vogliamo lasciare che altri prendano il controllo delle piazze?
Vogliamo ignorare che anche le altre classi si stanno impoverendo e conducono una lotta contro la classe dirigente?
In tutta Italia negli ultimi anni sono state chiuse centinaia di fabbriche, se gli operai scendessero per le strade, sposterebbero la protesta dal facile nazionalismo e slogan generici contro il governo, ad una più profonda discussione su cosa ha generato la crisi.
La crisi non è dovuta ai cattivi imprenditori o ai giocatori in borsa.
La crisi è di sistema, il sistema capitalistico ci spinge sempre più in basso e solo ponendo la centralità operaia quale questione principale sarà possibile una via d’uscita.
Le classi borghesi fanno i loro interessi e cercano di far galleggiare questo sistema, la piccola borghesia immiserita dalla crisi alza la voce, ma non vuole cancellare lo sfruttamento operaio.
Le sue rivendicazioni sono solo per la propria sopravvivenza.
Solo gli operai o chi pone la centralità operaia come elemento fondamentale può spostare questa rivolta fatta di eterogenee rivendicazioni.
Gli operai hanno un interesse comune, farla finita con lo sfruttamento.
Scendiamo per le strade con una bandiera rossa, mettiamo al centro delle questioni la centralità degli operai.
Se gli operai sono forti, anche le altre classi impoverite dalla crisi si avvicineranno.
sd
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