CONTINENTAL: LA RSU E` ANCORA UNA VOLTA PASSIVA

Il Foglio Bianco Il Comunicato della RSU sull’incontro con l’azienda del 25 Settembre scorso è sconcertante per la totale mancanza di valutazioni sui dati, di giudizi sui comportamenti dell’azienda e di proposte per contrastarli. Di fronte a un’azienda che pretende di rispondere ad ogni minimo cambiamento dei volumi della produzione assumendo e licenziando lavoratori a piacimento, la RSU non ha niente da dire e si limita a comunicare le variazioni di produzione e di occupazione decise dall’azienda. Evidentemente, per la maggioranza della RSU le esigenze e le scelte dell’azienda sono talmente fuori discussione da fargli considerare normale e giustificato […]
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Il Foglio Bianco

Il Comunicato della RSU sull’incontro con l’azienda del 25 Settembre scorso è sconcertante per la totale mancanza di valutazioni sui dati, di giudizi sui comportamenti dell’azienda e di proposte per contrastarli.

Di fronte a un’azienda che pretende di rispondere ad ogni minimo cambiamento dei volumi della produzione assumendo e licenziando lavoratori a piacimento, la RSU non ha niente da dire e si limita a comunicare le variazioni di produzione e di occupazione decise dall’azienda.

Evidentemente, per la maggioranza della RSU le esigenze e le scelte dell’azienda sono talmente fuori discussione da fargli considerare normale e giustificato che ad ogni minima variazione di produzione corrispondano persone in carne ed ossa che dovrebbero continuamente entrare e uscire dalla fabbrica.

I dati forniti, inoltre, non sono convincenti; sono tutti preventivi sul prossimo trimestre, non ce n’è uno sulla produzione effettiva fatta finora, e anzi sembrano inconsistenti con le previsioni e i dati sulla produzione nel primo semestre.

L’unica cosa certa è che i ritmi di lavoro sono aumentati, come hanno denunciato i lavoratori nelle ultime assemblee, e che l’azienda gestisce a suo piacimento occupazione e orari di lavoro.
Anche l’accordo sulla Solidarietà (una crisi e 253 esuberi del tutto inventati, come è diventato chiaro con gli aumenti della produzione) è servito solo a dare mano libera all’azienda sull’organizzazione dei turni e sugli orari di lavoro, come abbiamo sempre denunciato.

Ci sembra che incominci a porsi chiaramente un’alternativa: continuare a subire passivamente e veder sempre peggiorare le nostre condizioni di lavoro, oppure iniziare a mettere in discussione e contrastare punto per punto la politica dell’azienda e contrapporle i nostri diritti, i nostri obiettivi e le nostre rivendicazioni.

2 Ottobre 2015

S.Cini, G.Romboli, G.Garzella, M.Ruffa

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