Le tutele crescenti per i padroni.

Caro Operai Contro, il governo Renzi ha presentato “il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio”. Un modo rovesciato per dire che per i nuovi assunti non verrà più applicato l’art. 18 e altre norme dello Statuto dei lavoratori. Nei primi 3 anni puoi essere licenziato in qualsiasi momento. Cambia solo il periodo di preavviso in base al tipo di lavoro. Va premesso che le cosidette, “tutele” o “diritti”, non sono altro che dei paletti messi in passato, con dure lotte, alla condizione del nostro sfruttamento. Nessuna tutela vera è stata mai messa da […]
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Caro Operai Contro,

il governo Renzi ha presentato “il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio”.

Un modo rovesciato per dire che per i nuovi assunti non verrà più applicato l’art. 18 e altre norme dello Statuto dei lavoratori. Nei primi 3 anni puoi essere licenziato in qualsiasi momento. Cambia solo il periodo di preavviso in base al tipo di lavoro.

Va premesso che le cosidette, “tutele” o “diritti”, non sono altro che dei paletti messi in passato, con dure lotte, alla condizione del nostro sfruttamento. Nessuna tutela vera è stata mai messa da un governo dei padroni, se non costretto, Statuto dei lavoratori compreso.

Con l’abolizione dell’art. 18 fino al terzo anno di anzianità, tutti i contratti di lavoro a tempo indeterminato dei nuovi assunti, possono quindi diventare a tempo determinato, con la data di fine rapporto scelta a sorpresa dal padrone.

Cancellato anche l’art. 13 dello Statuto dei lavoratori che prevedeva l’obbligo per il padrone, di impiegare il lavoratore “alle mansioni per le quali è stato assunto”. Viene concessa al padrone anche la possibilità di spiarti come vuole sul lavoro con telecamere e mezzi audiovisivi, in barba all’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori che lo vieta.

Renzi in nome di combattere le discriminazioni fra i vari tipi di contratto, punta a unificarli tutti  al livello più basso. Ci prende in giro denunciando l’apartheid del lavoro, per poi generalizzarla.

Così per i co co co verrà sperimentato un orario e un salario “minimo”.

Renzi e gli studiosi del suo staff, paragonano il matrimonio al rapporto di lavoro, per dire che il padrone ti licenzia, allo stesso modo che una coppia divorzia: come se noi avessimo sposato il padrone!!! Ci raccontano che con la libertà di licenziare senza giusta causa, si agevola l’occupazione, sopratutto delle donne e degli anziani!!!

Il governo Renzi con la soddisfazione dell’ “opposizione” lo chiama “Contratto a tutele crescenti”, in realtà è proprio così. Le tutele crescenti sono per i padroni, che impunemente potranno disporre della forza lavoro come meglio credono.

Solo il nostro personale ma collettivo impegno di lotta e di resistenza, può mettere un limite alla sete di profitti dei padroni. Senza farci anestetizzare dal sindacalismo compiacente.

Saluti Oxervator

 

 

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