CANCELLIERI, IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SOLIDALE CON IL PREGIUDICATO LIGRESTI

Redazione di Operai Contro, la denuncia del ministro Cancellieri è una dimostrazione che il parlamento dello stato dei padroni, la magistratura e i ministri del governo Letta sono sul libro paga dei padroni. Ti mando una sintetica cronaca presa dai giornali Un operaio Non è stata la famiglia Ligresti a chiedere aiuto all’amica ministro, ma è stata Anna Maria Cancellieri, Guardasigilli della Repubblica, a chiamare i Ligresti, per esprimere solidarietà subito dopo gli arresti di Salvatore, Jonella e Giulia, e mettersi a disposizione. L’invito alla compagna di Ligresti al ministero Alle 16:42 di quel 17 luglio, Cancellieri chiama da un numero fisso del ministero […]
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Redazione di Operai Contro,

la denuncia del ministro Cancellieri è una dimostrazione che il parlamento dello stato dei padroni, la magistratura e i ministri del governo Letta sono sul libro paga dei padroni.

Ti mando una sintetica cronaca presa dai giornali

Un operaio

Non è stata la famiglia Ligresti a chiedere aiuto all’amica ministro, ma è stata Anna Maria Cancellieri, Guardasigilli della Repubblica, a chiamare i Ligresti, per esprimere solidarietà subito dopo gli arresti di Salvatore, Jonella e Giulia, e mettersi a disposizione.

L’invito alla compagna di Ligresti al ministero
Alle 16:42 di quel 17 luglio, Cancellieri chiama da un numero fisso del ministero della Giustizia il cellulare (intercettato) di Gabriella Fragni, la compagna di don Salvatore. “Lella, sono Anna Maria. Io sono mesi che ti voglio telefonare per dirti che ti voglio bene… Guarda, tu non lo puoi immaginare… ti voglio bene da morire”. Gabriella si commuove, piange.

Fare qualcosa per la scarcerazione di Giulia

Un mese dopo, il 17 agosto, Gabriella Fragni parla al telefono con il fratello di don Salvatore,Antonino Ligresti. I due fanno riferimento allo stato di salute di Giulia, ancora agli arresti, e al fatto che il giudice le ha negato la scarcerazione, malgrado il parere favorevole del pm. “È una cosa disastrosa, guarda. Senti Nino”, dice Gabriella, “vorrei che tu raggiungessi, perché non ci sono riuscita , quella nostra amica”. Nino: “Sì”. Gabriella: “Penso che potrebbe fare qualcosa”. E prosegue: “Perché han fatto una cosa fuori regola… insomma, cioè voglio dire, tutti hanno le loro colpe, accanirsi diventa veramente una cosa schifosa”. Ma chi è “la persona che potrebbe fare qualcosa per Giulia”? La convivente di don Salvatore lo spiega ai pm: “Posso dire… che è il ministro Cancellieri”.

Due giorni dopo, il 19 agosto, Nino Ligresti rassicura Gabriella. “Ho stabilito il contatto e aspetto risposta”. “Ah, bene”, risponde Gabriella, “Sapevo, guarda, non mi posso sbagliare. Ho detto: se c’è una persona, è lui, non c’è niente da fare. Insomma, vuol dire che sangue qualcosa fa, eh? Dai!”. Cancellieri è da più di trent’anni amica dei Ligresti. Suo marito, il farmacista Sebastiano “Nuccio” Peluso, è molto vicino ad Antonino. E loro figlio, Piergiorgio Peluso, è stato per qualche tempo manager di Fonsai. I tabulati telefonici provano che Nino cerca due volte al telefono il ministro il 18 agosto e le parla per sei minuti il 19, poco prima di chiamare e rassicurare Gabriella.

La procura: nessuna interferenza sugli arresti
Dopo che l’agenzia Adn-Kronos, ieri, ha messo in rete le intercettazioni del ministro della Giustizia , sulla vicenda è intervenuta la procura di Torino, con una nota firmata dal procuratore Gian Carlo Caselli e dai due pm titolari delle indagini sui Ligresti, Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, che spiegano come la concessione degli arresti domiciliari a Giulia sia stata del tutto indipendente da “circostanze esterne di qualunque natura”. Cioè dall’interessamento del ministro Cancellieri.

L’ammissione del ministro: “Ho telefonato”
Questo però c’è stato, come ammette lo stesso Guardasigilli il 22 agosto, in una deposizione davanti al procuratore aggiunto Nessi: “Effettivamente ho ricevuto una telefonata da Antonino Ligresti che conosco da molti anni. Mi ha rappresentato la preoccupazione per lo stato di salute della nipote Giulia (…) che soffre di anoressia e rifiuta il cibo. Ho sensibilizzato i due vicecapi del Dap (il Dipartimento amministrazione penitenziaria), Francesco Cascini e Luigi Pagano, perché facessero quanto di loro stretta competenza per la tutela della salute dei carcerati. Si è trattato di un trattamento umanitario assolutamente doveroso, in considerazione del rischio connesso con la detenzione.(…) Dopo di allora non li ho più sentiti e non so se siano intervenuti e, eventualmente, in che termini”.

Il figlio della Cancellieri   peluso

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