LA SCOPA DOPO LO SPADONE

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La scopa dopo lo spadone.

Caro Operai Contro

A Bergamo Maroni promette pulizia.
Forse si riferisce ai soldi in nero in odore di ‘ndrangheta, che la Lega non e’ riuscita a ripulire in Tanzania, dove le banche non si sono prestate a riciclare il bottino della Lega, respingendolo invece di investirlo in quel paese, come pretendevano i ladroni di Roma made in Pontida.
Hanno chiuso bottega un po’ prima ieri i bottegai e i padroncini giunti gasati all’adunata della scopa marchiata Lega.
Neanche il sindaco di Adro che nella scuola elementare aveva marchiato col simbolo della Lega, perfino zerbini e portaceneri, aveva pensato di marchiare le scope.
C’e’ voluto il summit della Lega a Bergamo, dove Maroni per non smentirsi, al grido di [k]pulizia[k] ha ribadito il classico repertorio xenofobo e razzista della Lega.
La pulizia etnica della Lega non risparmia neanche Rosy Mauro, segretario del fantasmagorico sindacato padano. Alla Mauro pur essendo leghista della prima ora, gli scorre nelle vene sangue pugliese, un’indelebile onta che Maroni da ferreo razzista, ha dichiarato di rimuovere per avere [k]finalmente alla guida del sindacato padano, un vero padano[k].
L’immagine di Maroni che brandisce la scopa e’ l’immagine odierna della Lega, sostituisce quella di Bossi che alzava lo spadone di Alberto da Giussano.
Tra i capannelli dopo la teatralita’ e i deliri dei comizi, molti padroncini e negozianti si avvicinavano al palco, in cerca di indirizzi per eludere le tasse e ottenere finanziamenti e agevolazioni per i propri affari.
Saluti da Bergamo

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