PATOLOGIA EVERSIVA

Redazione di Operai Contro, ci mancava l’opinione di Napolitano Eccola: «La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere è degenerata in anti-politica, cioè in patologia eversiva». Arriva decisa la condanna del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad un sistema politico che «da due anni è afflitto dalla patologia dell’antipolitica».Un messaggio che in qualche modo deve far fischiare le orecchie a Beppe Grillo. Che cosi regisce: «Napolitano deve stare molto attento rischia che lo denunciamo per vilipendio del Movimento». «Necessario reagire all’antipolitica» «È […]
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Redazione di Operai Contro,

ci mancava l’opinione di Napolitano

Eccola:

«La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere è degenerata in anti-politica, cioè in patologia eversiva». Arriva decisa la condanna del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad un sistema politico che «da due anni è afflitto dalla patologia dell’antipolitica».Un messaggio che in qualche modo deve far fischiare le orecchie a Beppe Grillo. Che cosi regisce: «Napolitano deve stare molto attento rischia che lo denunciamo per vilipendio del Movimento».

«Necessario reagire all’antipolitica»

«È ormai urgente la necessità di reagire» ad una certa anti-politica, aveva detto il capo dello Stato, «denunciandone le faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni impegnandoci su scala ben più ampia non solo nelle riforme necessarie, ma anche a riavvicinare i giovani alla politica» sottolinea ancora il presidente della Repubblica. Il capo dello Stato spiega come negli ultimi tempi, nei confronti della politica e delle istituzioni siano «dilagate analisi unilaterali, tendenziose, chiuse ad ogni riconoscimento di correzioni e di scelte apprezzabili, per quanto parziali o non pienamente soddisfacenti». Un’azione, sottolinea il capo dello Stato, cui non si sono sottratti «infiniti canali di comunicazione, a cominciare da giornali tradizionalmente paludati, opinion makers lanciati senza scrupoli a cavalcare l’onda, per impetuosa e fangosa che si stesse facendo, e anche, per demagogia e opportunismo, soggetti politici pur provenienti della tradizioni del primo cinquantennio della vita repubblicana».

Minacce

«Nel biennio appena trascorso – prosegue il capo dello Stato – c’è stata la comparsa di metodi e di atti concreti di minacce con il rifiuto del riconoscimento delle istituzioni e con l’impedimento» dell’attività parlamentare in entrambe le Camere», sostiene Napolitano, «E dubito che questo sia finito», aggiunge il capo dello Stato. Ultimamente vediamo «svalutazioni sommarie e posizioni liquidatorie» rispetto all’Unione Europea: «gli ingredienti dell’anti-politica si sono confusi con gli ingredienti dell’anti-europeismo» evidenzia ancora il presidente della Repubblica.

Infiltrazioni criminali

Intervenendo ad una conferenza all’Accademia dei Lincei il capo dello Stato ha lanciato anche un monito al sistema dei partiti, spiegando che «Non deve mai apparire dubbia la volontà di prevenire e colpire infiltrazioni criminali e pratiche corruttive nella vita politica e amministrativa che si riproducono attraverso i più diversi canali come in questo momento è emerso dai clamorosi accertamenti della magistratura nella stessa capitale».

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