MIGLIAIA IN PIAZZA A TARANTO. FORTI E VALOROSI

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MIGLIAIA IN PIAZZA A TARANTO. FORTI E VALOROSI

Migliaia, forti e valorosi. Migliaia di operai, semplici lavoratori, studenti, bambini, proletari di Taranto hanno percorso in corteo il quartiere Tamburi, il piu’ avvelenato, in una citta’ inquinata, perche’ a poche centinaia di metri dalla mostruosa fabbrica dell[k]Ilva.

E dietro l[k]Apecar del [k]Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti[k] hanno gridato, con una voce sola e fortissima, la rabbia accumulata da anni contro Riva e i suoi accoliti, autentici criminali che per accumulare profitto non esitano a decretare la morte per cancro di centinaia di persone e la rovina di un[k]intera citta’, la determinazione a combattere fino in fondo per la salute e la dignita’ e a non cedere al ricatto [k]o lavoro o salute[k].

Valorosi, per avere l[k]intelligenza e la forza di poggiare la lotta su tre pilastri: 1. opposizione netta alla politica antioperaia e antiumana di Riva e dei suoi sostenitori; 2. unita’ dal basso, prima fra gli operai, contro tutti i tentativi orchestrati dal padrone, dai sindacati e dai partiti per dividerli, e poi con gli altri lavoratori e cittadini che vedono salute e vita compromessi dall[k]Ilva; 3. piena indipendenza di valutazione e di azione da sindacati e partiti borghesi.

A Taranto la classe operaia balza sulla scena politica con una posizione indipendente e realmente critica, chiede la bonifica integrale e seria della fabbrica, anche con temporanea chiusura e pagamento del salario intero agli operai per tutto il tempo necessario. Lotta per la propria autodeterminazione, si organizza in maniera autonoma e proprio per questo diventa punto di riferimento e di guida per altre classi, altri gruppi sociali.

Clini allunga con la nuova Aia i tempi di bonifica al 2014, Riva minaccia di spostare all[k]estero le produzioni, Ferrante vende fumo e prende tempo, la Fim e la Uilm agitano lo spettro della chiusura della fabbrica, la Fiom opportunista organizza convegni a porte chiuse, l[k]Usb invoca la nazionalizzazione dell[k]Ilva (come se l[k]Italsider statale non inquinasse), lo Slai-Cobas chiede la continuita’ produttiva a tutti i costi. Dietro il perbenismo e le chiacchiere solo individui miserabili, personaggi umanamente e politicamente falliti.

Gli operai, i lavoratori e i comuni cittadini in corteo, i bambini, gli studenti e gli adulti, sfilando, gridando, cantando e ballando in un quartiere con l[k]aria avvelenata, ammorbata dai fumi dell[k]Ilva, hanno dato a questi miserabili una lezione di umanita’ e di vita, hanno dimostrato che un futuro dignitoso si puo’ costruire solo con la lotta ferma contro ricatti e soprusi, hanno urlato che hanno tagliato i fili e non vogliono essere piu’ burattini nelle mani di Riva e dei prezzolati politici e sindacalisti compiacenti di turno.

Oggi la lotta degli operai dell[k]Ilva e’ la lotta di tutti gli operai d[k]Italia. Tutti gli operai, tutti gli uomini che vogliono andare a fronte alta sono dalla parte degli operai di Taranto.
Viva la combattiva lotta degli operai e lavoratori dell[k]Ilva e di Taranto.

SALUTI OPERAI DALLA PUGLIA

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