ABBASSO LA SCHIAVITÙ, SE È TROPPO EVIDENTE!

Redazione di Operai Contro, ogni tanto il papa Bergoglio ci “delizia” con delle sparate mondiali, così grosse che quella di Berlusconi di creare, alcuni anni fa, un milione di nuovi posti di lavoro sembra, al confronto, un peto da educande o una nenia per bambini della scuola dell’infanzia. L’ultima, solo in ordine di tempo, è il perentorio invito, lanciato nel messaggio per la 48ª Giornata mondiale della pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2015, a “non acquistare prodotti realizzati sfruttando le altre persone”. Un invito, intitolato Non più schiavi, ma fratelli, che ha sollecitato la “responsabilità sociale del […]
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Redazione di Operai Contro,

ogni tanto il papa Bergoglio ci “delizia” con delle sparate mondiali, così grosse che quella di Berlusconi di creare, alcuni anni fa, un milione di nuovi posti di lavoro sembra, al confronto, un peto da educande o una nenia per bambini della scuola dell’infanzia.

L’ultima, solo in ordine di tempo, è il perentorio invito, lanciato nel messaggio per la 48ª Giornata mondiale della pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2015, a “non acquistare prodotti realizzati sfruttando le altre persone”.

Un invito, intitolato Non più schiavi, ma fratelli, che ha sollecitato la “responsabilità sociale del consumatore”, il quale non deve rendersi complice della schiavitù, per contrastare “l’abominevole fenomeno” della “sempre più diffusa piaga dello sfruttamento dell’uomo”.

 

Ah, che bonaccione! Chi volesse seguire alla lettera le parole del papa non dovrebbe comprare più nulla, poiché ogni bene di consumo è una merce e ogni merce viene prodotta da operai sfruttati da un capitalista. Anche la produzione di merci da parte di un contadino o un artigiano che non utilizza forza-lavoro, neanche quella dei propri familiari, è possibile solo utilizzando mezzi tecnici comunque prodotti da operai sfruttati.

 

Ma il paparello “buono”, venuto da lontano e che guarda lontano, agita i paroloni per circoscrivere lo sfruttamento a ciò che esula da un “sano rapporto di lavoro”, ricordando alle imprese il “dovere di garantire ai loro impiegati condizioni di lavoro dignitose e stipendi adeguati”.

 

Quello di Bergoglio non è tuttavia un retorico esercizio di denuncia. L’asservimento di milioni di uomini, donne e bambini, stanziali e migranti, costretti a lavorare in condizioni di autentica schiavitù nei settori agricolo, manifatturiero, edilizio, minerario e altrove, è così evidente e in crescita che il papa non può evitare di dire la sua. Da quasi 2.000 anni la chiesa denuncia a parole, mentre nei fatti ha trincato e fatto affari con i cannibali di turno, prima con gli schiavisti romani, poi con i feudatari medioevali, infine con i borghesi contemporanei di tutto il mondo, riuscendo a sopravvivere a tutti!

 

Peccato che la schiavitù di quei milioni di esseri umani sia solo uno dei tanti aspetti/effetti, uno dei più estremi, ma non l’unico, del capitalismo, esattamente di quel capitalismo che Bergoglio apprezza nelle sue forme più “giuste”, quelle che producono licenziamenti, miseria e fame degli operai, i moderni schiavi salariati, nelle fabbriche e nelle strade della ricca Italia, dell’opulenta Europa, del mondo intero.

 

SPARTACUS

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