Pistole fumanti a Pioltello

Caro Operai Contro, “Arriva il superpoliziotto”. Così ne dà notizia l’edizione locale del “Giorno”, annunciando l’arrivo  di Achille Serra, ex questore di Milano, ex prefetto di Roma, che “ ha accettato un incarico gratuito a Pioltello come consulente del sindaco e coordinatore, per la criminalità proprio nei piccoli Comuni è più facile nascondersi e quindi avere delle basi operative”. Chissà se il superpoliziotto metterà in galera i padroni della DIELLE che hanno licenziato gli operai in sciopero, per sostituirli con gli operai di un’altra cooperativa. Chissà quale soluzione ha in serbo per le migliaia di operai e lavoratori licenziati, […]
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Caro Operai Contro,

“Arriva il superpoliziotto”. Così ne dà notizia l’edizione locale del “Giorno”, annunciando l’arrivo  di Achille Serra, ex questore di Milano, ex prefetto di Roma, che “ ha accettato un incarico gratuito a Pioltello come consulente del sindaco e coordinatore, per la criminalità proprio nei piccoli Comuni è più facile nascondersi e quindi avere delle basi operative”.

Chissà se il superpoliziotto metterà in galera i padroni della DIELLE che hanno licenziato gli operai in sciopero, per sostituirli con gli operai di un’altra cooperativa.

Chissà quale soluzione ha in serbo per le migliaia di operai e lavoratori licenziati, e per i tanti giovani senza lavoro.

Chissà se il superpoliziotto prenderà i colpevoli del fatto che migliaia di persone nell’hinterland milanese non hanno una casa, sicuramente il superpoliziotto lascerà in pace le migliaia di persone che occupano le case e si battono per averla.

Speriamo che il superpoliziotto non scambi le vittime per i carnefici, accanendosi contro di loro.

Allego l’articolo del “Giorno”.

Saluti da Melzo

Achille Serra a Pioltello, un superpoliziotto al servizio dell’hinterland milanese. Pioltello, 16 gennaio 2015 – Un ex prefetto al servizio delle periferie, ormai diventate roccaforti della criminalità di strada e basi operative dei grossi sistemi malavitosi. Con un curriculum eccellente alle spalle e una lunga esperienza nel campo della sicurezza ai vertici delle forze di polizia (tra cui la Digos e la Criminalpol), l’ex questore di Milano ed ex prefetto di Roma Achille Serra sta sperimentando a Pioltello un modello di intervento destinato a fare scuola. Un caso unico in Italia, nato dall’incontro fortunato tra Serra e il sindaco Cristina Carrer, da pochi mesi a capo di uno dei comuni dell’hinterland milanese a più alto rischio criminalità. Spesso si pensa alle periferie come luoghi più tranquilli, che vivono all’ombra dei grossi traffici delle grandi metropoli. Lei cosa ne pensa?È un errore gravissimo. È vero che la grossa criminalità preferisce fare affari nelle città più ricche, ma è proprio nei piccoli Comuni che è più facile nascondersi e quindi avere delle basi operative. Le grandi città hanno un numero più alto di forze di polizia, mentre nelle piccole realtà i mezzi sono limitati e i controlli sono più rari. A Pioltello, come in altre realtà di periferia, la criminalità di strada è un problema serio che mette a rischio la sicurezza degli abitanti. Non bisogna concentrarsi solo sul contrasto al terrorismo o ai grossi fenomeni malavitosi, il senso di insicurezza delle persone è anche legato alle rapine, agli scippi e alle situazioni di criticità sociale. Perché un uomo come lei, che oltre ad essere stato prefetto è stato nominato Alto Commissario Anticorruzione, ha accettato un incarico gratuito in una piccola città come Pioltello?
Pioltello vive una situazione difficile, ci sono interi quartieri in mano a spacciatori, clandestini e persone che vivono di criminalità. La tensione sociale è alta, da un momento all’altro c’è il rischio che scoppino risse tra la gente perbene che non ne può più e i balordi. Il sindaco Cristina Carrer ha fatto una scommessa: riportare la sicurezza nella sua città e io ho deciso di aiutarla, mettendo a disposizione la mia esperienza. Qual è la sua ricetta per la sicurezza? Il compito che ho assunto è difficile e, con le poche forze di polizia presenti sul territorio, quasi impossibile. Servono controlli a tappeto nei quartieri pericolosi, coordinando non solo Polizia Locale e Carabinieri, ma anche l’Ufficio di Igiene e tutte le realtà che possono mettere fine ai fenomeni di degrado e abusivismo.

Qualche esempio? A Pioltello ci sono fili elettrici con allacci abusivi che fanno paura e sono a rischio di incendio, ci sono situazioni di igiene scarse che potrebbero veicolare malattie. È urgente intervenire e mettere in programma operazioni di controllo mensili.

A Pioltello, ci sono due sale di preghiera islamiche: secondo lei non sarebbe più facile tenere la situazione sotto controllo in una moschea aperta a tutti? Nascano pure le moschee, ma bisogna accertare chi le finanzia e chi le frequenta. I piccoli centri sono al riparo dal fenomeno degli attentati, la presenza di luoghi di preghiera non ufficiali è una criticità in più, ma io non criminalizzerei il mondo islamico: solo una minoranza agisce in modo terroristico. I controlli si devono fare.

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