Il 25 aprile con la resistenza

Caro Operai Contro, continua la strage di civili in Siria. Il 27 febbraio Putin e Obama avevano dichiarato tregua in alcune zone del paese. Era solo un modo per disorientare la resistenza in Siria e continuare a massacrare i civili, come si è visto in questi due mesi, fino al bombardamento dell’altro ieri. Riconoscere la resistenza in Siria come in altri paesi, vuol dire stare dalla parte degli operai che in ogni paese, sfruttati ed oppressi resistono o tentano di farlo, alla politica dei padroni e alla loro guerra. Resistere facendo la guerra alla guerra dei padroni. Contro i […]
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Caro Operai Contro,

continua la strage di civili in Siria. Il 27 febbraio Putin e Obama avevano dichiarato tregua in alcune zone del paese. Era solo un modo per disorientare la resistenza in Siria e continuare a massacrare i civili, come si è visto in questi due mesi, fino al bombardamento dell’altro ieri. Riconoscere la resistenza in Siria come in altri paesi, vuol dire stare dalla parte degli operai che in ogni paese, sfruttati ed oppressi resistono o tentano di farlo, alla politica dei padroni e alla loro guerra. Resistere facendo la guerra alla guerra dei padroni. Contro i sermoni celebrativi del 25 aprile, che condannano il nemico cattivo di ieri, senza dire chi è oggi il nemico. Saluti da un estimatore di Operai Contro

Agenzia Adnkronos

Sono almeno 23 le persone rimaste uccise, tra cui tre bambini, in scontri scoppiati vicino a Damasco e in raid sulla zona settentrionale di Aleppo, in Siria. Lo rendono noto gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani spiegando che 13 persone, tra cui due bambini, sono stati uccisi in bombardamenti lanciati dal governo siriano su Douma, sobborgo in mano ai ribelli nel Ghouta orientale alla periferia di Damasco.

L’Osservatorio siriano sottolinea poi che a scontrarsi sono stati i ribelli e le forze del regime nel distretto di Balaa. Attivisti locali hanno ricordato che nel Ghouta orientale è in vigore la tregua concordata da Stati Uniti e Russia e in vigore dal 27 febbraio in alcune zone del Paese.

Nella città settentrionale di Aleppo, rendono noto sempre gli attivisti dell’Osservatorio, caccia non identificati hanno bombardato la zona in mano ai ribelli di al-Bab, uccidendo almeno 10 persone tra cui un bambino. C’è il timore che il regime voglia imporre l’assedio sulle zone di Aleppo in mano ai ribelli, dove vivono decine di migliaia di persone.

 

 

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