RISPOSTA AGLI “OPERAI USB”

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Egregio Direttore

Cari operai USB, siete solo voi fra gli operai ribelli ad essersi illusi che la Fiom fosse [k]dura e pura[k], e ora scoprite scandalizzati che fa retromarcia.
I gruppi dirigenti della Fiom, sono stati e sono esponenti della piccola e media borghesia, (togli qualche caso isolato di provenienza operaia), sempre pronti a compromessi ed accordi a svendere.
Ma sfido chiunque a fornirci il nome di un sindacato che non sia un minipartito, una piccola setta, ma che sopratutto nel suo gruppo dirigente non ci sia un bell’impiegato, o un professore fallito che tenga in mano il pallino.
La nostra lotta per il sindacalismo operaio, attraversa tutto il sindacalismo ed in particolare si svolge dove la presenza operaia e’ preponderante per numero e storia. La nostra lotta e’ contro quei dirigenti che per condizione economica, tradizione, rappresentano interessi di altre classi.
Cari operai USB, forse non avete anche voi gli stessi problemi, forse la piccola borghesia che dirige il vostro sindacato non merita di essere criticata?

Quando i vostri capi agitano il nazionalismo della povera Italia sfruttata dalla finanza internazionale, non ripetono in forma moderna la vecchia tesi [k]dell’Italia proletaria oppressa dalla plutocrazia straniera?[k] Tesi che tanti sindacalisti che si definivano rivoluzionari usarono per passare armi e bagagli al fascismo.

Come fate a stare zitti voi di fronte a queste posizioni?

Se Landini [k]si pente[k], i vostri capi che lasciate lavorare in pace, non si pentiranno mai.

Saluti. Un operaio iscritto alla Fiom, nota bene, non un operaio Fiom, e qualche differenza c’e’.

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