L’europeizzazione dell’Ucraina

RASSEGNA STAMPA –          La sigla della parte politica dell’accordo di associazione con la UE, della scorsa settimana, ha avviato l’ingresso dell’Ucraina nel Sistema tedesco-europeo. L’Ucraina deve ora adeguarsi agli standard europei: a. adeguamento del sistema giuridico, si tratta invece di adeguare le normative ucraine agli interessi economici e politici europei; l’accordo prevede anche la stretta cooperazione su migrazione ed asilo, per fermare l’immigrazione non desiderata. A questo scopo alla UE serve la partecipazione al governo del partito della destra, Svoboda, nel cui programma sono previste “rigide misure anti-immigrazione”. b. Intensificazione della cooperazione nella politica estera e militare tedesco-europea, che comprende […]
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RASSEGNA STAMPA

–          La sigla della parte politica dell’accordo di associazione con la UE, della scorsa settimana, ha avviato l’ingresso dell’Ucraina nel Sistema tedesco-europeo.

L’Ucraina deve ora adeguarsi agli standard europei:

a. adeguamento del sistema giuridico, si tratta invece di adeguare le normative ucraine agli interessi economici e politici europei; l’accordo prevede anche la stretta cooperazione su migrazione ed asilo, per fermare l’immigrazione non desiderata.
A questo scopo alla UE serve la partecipazione al governo del partito della destra, Svoboda, nel cui programma sono previste “rigide misure anti-immigrazione”.
b. Intensificazione della cooperazione nella politica estera e militare tedesco-europea, che comprende la partecipazione dell’Ucraina ai “Gruppi di battaglia” della UE.

–          Da rilevare che la cooperazione militare con la UE avviene in competizione con la cooperazione militare dell’Ucraina con la Nato.

–          Questa integrazione militare va di pari passo con l’apertura agli interessi economici dei gruppi tedeschi o occidentali dell’energia.

Già nel novembre 2012, il gruppo tedesco RWE ha iniziato a fornire gas all’Ucraina, per tentare di diminuire la dipendenza di Kiev dal gas russo, utilizzando la possibilità tecnica di invertire il flusso dei gasdotti –  da Ovest verso Est anziché viceversa.

–          Le forniture dall’Ovest sono rese possibili grazie alla crescente produzione di gas liquefatto dal Qatar e soprattutto dal boom di gas da scisti degli Usa.

–          Questa nuova flessibilità accresce per i gruppi occidentali la possibilità di competere contro l’industria russa legata ai gasdotti.

L’Ucraina è un esempio. Si prevede che fra pochi anni i gruppi americani vorranno esportare il gas estratto con il fracking, e avranno bisogno di clienti.

–          RWE è uno dei gruppi tedeschi che ha partecipato, come per Nabucco, ai progetti volti contro Mosca.

–          Anche il governo ucraino di Janukovich si è detto disponibile per questi progetti che indeboliscono l’influenza russa.

 

I gruppi dell’energia, compresi quelli tedeschi, cercano di prendersi il settore gas dell’Ucraina, compresi i discussi metodi di “fracking” che dovrebbero essere usati per indebolire l’influenza del gas russo su Kiev.

–          Nel gennaio 2013 Shell ha siglato un accordo per l’estrazione di gas da scisti nell’Est Ucraina;

–          Chevron ha siglato un accordo simile ad inizio novembre per l’Ovest Ucraina.

Mentre in un primo tempo esteri il partito fascista Svoboda si era opposto ai gruppi dell’energia, in particolare all’americano Chevron, la scorsa settimana il suo leader, Oleh Tiahnybok, ha dichiarato ad un rappresentante di Chevron di non opporsi più a progetti di fracking.

Si prospetta poi una rigida politica di austerità con tagli al bilancio di circa il 15% (dichiarazioni del primo ministro Arsenij Jazenjuk, su modello Grecia.

La banca nazionale ha rinunciato al sostegno della moneta nazionale; la svalutazione che ne segue sarebbe drammatica, simile a quella delle maggiori crisi monetarie di altri paesi emergenti.

Secondo un’analisi, l’economia ucraina diminuirà del 3-7% quest’anno, e l’inflazione sarà del 10-14%. 

–          L’analista, avverte che, dato il bassissimo livello di reddito in Ucraina, i programmi di austerità previsti sarebbero molto rischiosi e potrebbero bloccare le riforme politiche in corso.

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