NO ALLA DEPORTAZIONE DEGLI OPERAI DI POMIGLIANO A CASSINO

Redazione di operai Contro, ieri ti avevo scritto sulla deportazione degli operai di Pomigliano affermando: “Non dobbiamo e non possiamo accettare le scelte fatte dal padrone e dai sindacalisti parassiti. Basta ribelliamoci. Dobbiamo organizzarci e lottare uniti tutti gli operai di Pomigliano. La fabbrica è la nostra dannazione, ma anche la nostra forza. Ti invio un comunicato del comitato di lotta No Cassino COMITATO DI LOTTA NO CASSINO Quello che è stato deciso nell’ultima assemblea di fabbrica per alzata di mano è saltato. DOMENICA 12 FEBBRAIO ORE 11,00 TUTTI A PIAZZA MUNICIPIO A POMIGLIANO PER DIRE NO AI TRASFERIMENTI […]
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Redazione di operai Contro,

ieri ti avevo scritto sulla deportazione degli operai di Pomigliano affermando:

“Non dobbiamo e non possiamo accettare le scelte fatte dal padrone e dai sindacalisti parassiti. Basta ribelliamoci.

Dobbiamo organizzarci e lottare uniti tutti gli operai di Pomigliano. La fabbrica è la nostra dannazione, ma anche la nostra forza. Ti invio un comunicato del comitato di lotta No Cassino

COMITATO DI LOTTA NO CASSINO

Quello che è stato deciso nell’ultima assemblea di fabbrica per alzata di mano è saltato.
DOMENICA 12 FEBBRAIO ORE 11,00 TUTTI A PIAZZA MUNICIPIO A POMIGLIANO PER DIRE NO AI TRASFERIMENTI A CASSINO ED ALLA SCHIAVITU’ DEI RITMI DI LAVORO SULLE CATENE DI MONTAGGIO
Nell’assemblea di fabbrica del 20 gennaio gli operai incredibilmente accettarono il piano per Cassino firmato dai sindacati filo aziendali, e dopo l’assemblea firmato anche dalla FIOM. Evidentemente non era ancora chiaro quello che stava per succedere. Oggi, a pochi giorni di distanza da quell’assemblea, gli scenari sono completamente cambiati.
1) Gli operai che volontariamente vogliono andare a Cassino sono pochi e tra i pochi che hanno dato l’assenso, alcuni stanno facendo un passo indietro. L’azienda sta ora costringendo gli operai ad accettare quelli che sono sempre di più trasferimenti e non trasferte, come noi abbiamo sempre detto.
2) L’azienda sta costringendo operai finora tenuti “in panchina”per oltre 10 anni a prendere il posto di quelli che vanno a Cassino. Tra questi operai ve ne sono diversi, per età e patologie che hanno, che non possono più lavorare ai ritmi bestiali imposti dalla FIAT sulle linee. Per l’azienda ed i suoi medici incompetenti invece non vi sono “carte” che tengono, praticamente sono tutti idonei. Quindi la situazione è questa: nessuno vuole andare a Cassino e molti di quelli trasferiti sulle linee non possono reggere i ritmi imposti per non parlare della grave condizione dei cessi ormai fatiscenti e puzzolenti.
Lo abbiamo già denunciato: questa situazione puzza di bruciato.
L’azienda vuole trasferire quelli più produttivi a Cassino ripagandoli di anni di fedeltà con una vita in pullman e maggiore fatica sulle linee delle nuove alfa. E costringe diversi operai che sa che non possono reggere i ritmi delle linee a prendere il loro posto. Cosa bolle in pentola? Una nuova ristrutturazione con centinaia di esuberi, o addirittura l’avvio verso la chiusura dello stabilimento? L’azienda sta creando una situazione ad arte per affondare lo stabilimento di Pomigliano altro che nuovo piano industriale a marzo!
Tra gli operai c’è grande disagio e confusione e una forte esigenza di discutere quello che sta succedendo.
SI DEVE ORGANIZZARE UNA NUOVA ASSEMBLEA IN FABBRICA.
Anche la FIOM di fabbrica (RLS e RSA), in un comunicato del 6/2, sottolinea questa esigenza.
DOBBIAMO COSTRINGERE I SINDACATI PRIMI FIRMATARI AD INDIRE L’ASSEMBLEA.
Se questi non lo fanno la FIOM non si deve tirare indietro e la indica lei.
Dobbiamo discutere adesso e non dopo il 27 di febbraio quando i giochi della FIAT saranno completati .

COMITATO DI LOTTA NO CASSINO

Sono d’accordo con molti giudizi espressi dal comitato. Sono d’accordo per costringere i sindacalisti ad organizzare un’altra assemblea in fabbrica. Resto convinto che il problema essenziale è che alla lotta contro la deportazione partecipino il maggior numero di operai della FCA di Pomigliano

Un operaio della FCA di Pomigliano

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