OPERAI IRANIANI IN LOTTA E SINDACALISTI COLLABORAZIONISTI INTERNAZIONALI

Mentre in Iran gli operai continuano da soli a lottare contro il regime, i sindacalisti collaborazionisti, riunitisi in occasione dell'assemblea annuale dell'ILO, si rifiutano di esprimere solidarietà nei loro riguardi.
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Mentre in Iran gli operai continuano da soli a lottare contro il regime, i sindacalisti collaborazionisti, riunitisi in occasione dell’assemblea annuale dell’ILO, si rifiutano di esprimere solidarietà nei loro riguardi.


 

In Iran al momento sono rimasti solo gli operai a scontrarsi con il regime. Attorno è stato fatto il vuoto: studenti messi fuori gioco da spie e polizia, ultimi quelli dell’università di arte a Teheran a inizio giugno.
Movimenti popolari che riempivano le strade al momento sono stati “silenziati” , le uniche manifestazioni che si vedono nelle città sono quelle dei pensionati che protestano per l’impoverimento delle pensioni ma che non preoccupano più di tanto il governo. La resistenza dei cittadini si esprime solo con scritte notturne sui muri e grida di protesta che echeggiano tra i palazzi d’abitazione la sera, al buio.
La vita della maggioranza degli abitanti delle città è schiacciata tra problemi di prezzi crescenti al mercato e la mancanza d’acqua nelle case per gran parte della giornata, causa risparmi delle amministrazioni pubbliche sulla manutenzione della rete.

Gli operai, stretti tra salari svalutati dalla forte inflazione e controlli polizieschi nei posti di lavoro, sia pure a fatica riescono a mantenere l’iniziativa secondo gli obiettivi di sciopero che si erano dati a maggio: richiesta di aumenti di salario di almeno il 79% e proteste contro la repressione. Esprimono anche solidarietà agli studenti, rimasti in pochi a protestare.
Minacce da parte delle direzioni aziendali e provocazioni delle forze di sicurezza interne sono all’ordine del giorno. Due organizzatori degli scioperi sono già stati arrestati a Bushehr, zona petrolifera Pars, a fine maggio.
Padronato e sindacati corporativi diffondono false notizie di accordi avvenuti qui e là con gli scioperanti oppure del fallimento degli scioperi, tutto per creare confusione. In alcuni casi, per necessità locali, le aziende hanno trattato offrendo contratti con aumenti salariali dal 20 al 40% : il tutto per far rientrare al lavoro e spezzare il fronte dello sciopero.
In quella cupa atmosfera di intimidazione poliziesca e ricatto delle direzioni aziendali la difficoltà di comunicazione gioca un ruolo importante e negativo: sono scoppiati dissidi tra i lavoratori, alcuni hanno accettato gli aumenti proposti altri hanno semplicemente smesso di scioperare; gli attivisti delle organizzazioni quali il Consiglio per l’organizzazione delle proteste dei contrattisti petroliferi (Consiglio petroliferi) devono impegnarsi per ricucire.

Nonostante le grosse difficoltà, il fronte dello sciopero operaio pare che tenga ancora. Il Consiglio petroliferi informa che 12.000 lavoratori petroliferi della sola area di Pars, il giacimento più importante del Golfo, hanno preso parte agli scioperi e sono in agitazione; poi metallurgici a Bandar Abbas e dipendenti delle Poste a Tabriz scioperano per gli aumenti; di nuovo ferrovieri in sciopero per aumenti promessi e non pagati e contro il licenziamento di alcuni colleghi. Protesta dei lavoratori del cementificio di Dorud per la bozza del 7° piano di sviluppo e le sue clausole anti-operaie che sta per essere votato dal parlamento (purtroppo non si trova il testo, ndr). Proteste per Zartasht_Ahmadi-Ragheb, operaio e attivista civile detenuto a tempo indeterminato dal 7 marzo per assemblea e collusione con l’intenzione di commettere un crimine contro la sicurezza interna ed esterna, già condannato in contumacia a 5 anni più 8 mesi per attività di propaganda contro il regime.

Le organizzazioni coinvolte negli scioperi cercano solidarietà per i lavoratori iraniani tra i sindacati dei lavoratori di altri paesi, per quella elementare e spontanea necessità di rapporti fraterni e sostegno fra lavoratori in lotta in paesi diversi. Così otto organizzazioni si sono rivolte ai sindacalisti delegati all’assemblea annuale dell’ILO (International Labour Organization) [nota 1] a Ginevra il 6-16 giugno chiedendo il boicottaggio della delegazione sindacale iraniana corporativa e complice del governo sanguinario.

Come ci si aspettava nessun delegato sindacale ha speso una parola per i lavoratori iraniani; ma tant’è, hanno parlato poco o niente anche dei lavoratori che rappresentano nei loro rispettivi paesi. Parole vuote sbrodolate sui programmi ILO.
Tra questi “campioni della classe operaia” il delegato italiano non ha fatto eccezione. Davide Dorino – funzionario delle Politiche Internazionali UIL Nazionale, Roma è intervenuto il 13 giugno dopo il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone [nota 2] . Ha tenuto un discorso formale di adesione ai temi proposti per questa assemblea: apprendistato di qualità-protezione del lavoro-giusta transizione, il tutto con obiettivo della giustizia sociale; ovviamente senza preoccuparsi del divario tra parole e realtà tanto che per l’Italia i temi potrebbero essere riletti come: alternanza scuola lavoro-mortalità quotidiana sui posti di lavoro-alti profitti delle aziende energetiche. Arrivando poi al sodo evidenzia l’importanza del ruolo sindacale nelle scelte del capitale quando si spertica: “ L’ILO è la casa del dialogo sociale internazionale tripartito (governo/padronato/sindacato, ndr), dove i tre costituenti discutono, negoziano e trovano soluzioni comuni” non senza aver prima ricordato l’importanza della sede torinese (chi la conosce?) dell’ILO [nota 3] che merita “adeguati investimenti”. Tutto qui! Testo completo tradotto dell’intervento. E mentre in tutto il mondo i lavoratori affrontano miseria, ingiustizie e violenza arricchendo pochi pescecani, questo funzionario si comporta in modo vergognoso: vuote chiacchiere a incensare pace sociale e subordinazione al capitale, tale è la funzione dell’ILO. Una reale fratellanza tra sfruttati non ha posto in tutte quelle chiacchiere. Dorino ha parlato solo per sé, certo non per gli operai italiani.
Invece agli operai iraniani non cambia niente, la loro dura lotta continua non hanno alternative. Auguriamo loro successo e che alla prossima assemblea ILO partecipi un loro vero rappresentante e non un pagliaccio per padroni e governo.

M.B.

CRONACA MINIMA

  • prezzo del tonno aumentato del 35-50% quello del latte del 100-300%.
  • 24/5 sparatoria tra guardie di frontiera iraniane e afghane, probabilmente per la tensione sul problema della ripartizione dell’acqua del fiume Helmand che attraversa il confine.
  • anche settori piccolo-medio borghesi nelle città sperimentano la crescente miseria: risparmi sul cibo, difficoltà con l’abbigliamento, rinuncia a cure mediche. Una situazione “normale” per gli operai, anche in Italia.
  • scarseggiano i medicinali e il servizio degli ospedali è fortemente carente; intanto Raisi, presidente della Repubblica Islamica, in un viaggio promozionale ha regalato 12 ospedali nuovi all’Indonesia; ci sono state proteste in Iran.
  • c’è malcontento anche tra i dirigenti industriali; l’AD della Mobkaran Machinery Company rivolto ad Ali Khamenei (Guida suprema della Repubblica Islamica):”Le vostre politiche sono il più grande ostacolo alla produzione nel Paese”.
  • 30/5 il raduno degli studenti di ingegneria elettrica che protestavano contro azioni vessatorie del rettore è stato sciolto a suon di botte dalla sicurezza interna dell’università. In compenso il nuovo Ministro dell’istruzione, Reza Murad Sahrai, ha un passato di responsabile sicurezza presso un’università: un pedagogo al passo con i tempi!
  • 3/6 bastone e carota: per convincere le donne ad usare l’hijab l’associazione dei produttori di hijab propone di registrare il velo nell’elenco dei beni culturali, cosi da ottenere sovvenzioni da parte del governo e quindi abbassare i prezzi di vendita !
  • 20/6 proteste dei commercianti del bazar di Teheran contro le tasse elevate.
  • 21/6 a Shiraz 8 sindacalisti della scuola sono stati condannati a 2-5anni per aver organizzato manifestazioni di insegnanti .

Nota1.

Cosa è l’International Labour Organization:
-fondata su proposta americana (Samuel Gompers, capo AFL American Federation of Labour) nel 1919 come prima agenzia della Società delle Nazioni e nell’ambito del trattato di pace di Versailles. “Si propone di fondare la pace universale e duratura sulla giustizia sociale”. Non c’è dubbio che si trattava della risposta delle potenze imperialiste vincitrici all’instaurazione del potere operaio in Russia. Preoccupati dell’ondata rivoluzionaria, tentavano di contenerla anche sul piano sindacale con un’organizzazione dove predicando la comunità di interessi tra sfruttati e sfruttatori organizzavano un sistema tripartito la cui struttura di voto è un’arma contro gli operai: i governi hanno due voti, il padronato 1 e i sindacati 1 ! Un’organizzazione che favorisce la nascita di sindacati gialli e la divisione tra i lavoratori.
-10 maggio 1944 nel corso della 26a assemblea generale viene pubblicata una dichiarazione programmatica, poi conosciuta come Dichiarazione di Philadelphia e tutt’ora valida nella teoria e pratica dell’ILO. Il primo punto della dichiarazione, dei principi fondamentali dell’Organizzazione, che viene spesso ripreso nei documenti, il punto a) recita: “il lavoro non è una merce”: hanno colto nel segno! E’ il nocciolo dell’ideologia borghese, che si è formata negli ultimi 800 anni sin dai primi commercianti imprenditori, e che serve sempre a nascondere la natura del rapporto tra capitalista e operaio, nel quale l’operaio non avendo altro per vivere deve vendere la propria forza-lavoro al capitalista con quel che ne segue. Se il lavoro, meglio la forza-lavoro, non è una merce, allora capitalista e operaio sarebbero “cooperatori”. ILO, ma anche molti sindacati, indipendentemente dalla partecipazione a ILO, ha scelto bene per diffondere l’idea che solo tra pari, che pari non sono, si possa addivenire ad un progresso per tutti! La funzione antioperaia di ILO non è mai venuta meno.
-1946 la Società delle Nazioni si evolve in ONU e ILO automaticamente ne diviene un’agenzia.
-attualmente gli stati membro sono 187.
-nel 2023 ILO è giunta alla 111a assemblea generale ma pare che sia poco conosciuta tra i lavoratori italiani. Questo fatto non ci rende più allegri, la funzione di pompieri è egregiamente assolta dai sindacati confederali che sono anche affiliati ILO.

Nota2.

Partecipanti italiani: per regolamento Dorino è stato l’unico sindacalista con diritto di parola per la delegazione italiana.
Ecco la lista dei componenti la delegazione italiana alla 111a Conferenza ILO:
Delegati governativi
CALDERONE, Marina Elvira, Ms, Minister for Labour and Social Policies.
Persons accompanying the Minister
CECCHI, Michele, Mr, Diplomatic Advisor.
MARINO, Ignazio, Mr, Head of the Minister’s Press Office.
BARDEGGIA, Sara, Ms, Head of Minister’s Secretariat. Government Delegates
Government Delegates
GRASSI, Vincenzo, Mr, Head of Permanent Mission.
DE CAMILLIS, Romolo, Mr, Director General, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies.
Advisers and substitute delegates
CORINTO, Maria Concetta, Ms, Head of Unit for European and international affairs, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies.
TRINO, Simona, Ms, Member of Permanent Mission, Labour Attachée.
Advisers
GUERRERA, Stefania, Ms, Officer, Unit for European and international affairs, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies.
LANDOLFI, Mariagisa, Ms, Officer, Unit for European and international affairs, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies.
D’AGOSTINO, Sandra, Ms, Researcher, National Institute for Public Policy Analysis (INAPP).
Other persons attending the Conference
IANNELLO, Caterina, Ms, Officer, Unit for European and international affairs, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies.
LAZAR, Irina Ilona, Ms, Officer, Unit for European and international affairs, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies.
TUCCIARONE, Annalisa, Ms, Officer, Unit for European and international affairs, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies.
COSSU, Mara, Ms, Officer, Directorate General for circular economy, Ministry of Environment and Energy Security.
RONVAUX, Isabelle, Ms, Officer, Directorate General for circular economy, Ministry of Environment and Energy Security.
ARISTA, Margherita, Ms, Officer, Unit for Labour relations and equal opportunities, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies.
ROSSOMANDO, Elisabetta, Ms, Officer, Unit for Labour relations and equal opportunities, Directorate-General for Labour Relations and Industrial Relations, Ministry of Labour and Social Policies. Employers’ Delegate
Delegati padronali
ROSSI, Stefania, Ms, Senior Adviser, Employment, Welfare and Human Capital, CONFINDUSTRIA.
Advisers
ALBINI, Pierangelo, Mr, Director, Employment, Welfare and Human Capital, CONFINDUSTRIA.
FERRARA, Giancarlo, Mr, Senior Adviser, Industrial Relations and Welfare, ABI.
ANTONILLI, Fabio, Mr, Head of Unit, Collective bargaining, Confartigianato.
BALDAZZI, Paolo, Mr, Head of Unit, Employment, Collective Bargaining and Industrial Relations, Confcommercio. Workers’ Delegate
Delegati sindacali
DORINO, Davide, Mr, Officer, International Department, Italian Labour Union (UIL).
Adviser and substitute delegate
OCMIN, Liliana, Ms, Member of ILO Governing Body.
Advisers
GROSSI, Mabel, Ms, Officer, Italian General Confederation of Labour (CGIL).
IULIANO, Giuseppe, Mr, Responsible for International Office, Italian Workers’ Trade Unions Confederation (CISL).
MARRA, Salvatore, Mr, Coordinator for European and international policies, Italian General Confederation of Labour (CGIL).
DI PIETRO, Massimo, Mr, Responsible for International Department, Italian Labour Union (UIL).
BASSOLI, Sergio, Mr, Officer, Office for European and international policies, Italian General Confederation of Labour (CGIL).
DEL RIO, Cinzia, Ms, International Department, Italian Labour Union (UIL).
TOPPETTA, Diana, Ms, Officer, International Department, Italian Labour Union (UIL).
FABIANI, Simona, Ms, Officer, Office for development policies, Italian General Confederation of Labour (CGIL).
Altre persone attese alla conferenza
PUGI, Silvia, Ms, Responsible for CSR Manageritalia, Italian Confederation of Managers and Other Professionals (CIDA).
MERLONE, Erika, Ms, Officer, Italian Workers’ Trade Unions Confederation (CISL).
LOFFREDO, Antonio, Mr, Legal expert, Italian General Confederation of Labour (CGIL).

Nota3.

https://www.itcilo.org/it

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