LA LOTTA DEGLI OPERAI ALFA DI POMIGLIANO

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La lotta all[k]Alfa di Pomigliano e’ partita. Un[k]intera giornata di sciopero, Non e’ entrato quasi nessuno, 12/13 milioni di danni per l[k]azienda. Tutti i sindacati uniti ai picchetti. Perche’?
Perche’ fortissimo e’ il malumore degli operai, esternalizzati o rimasti in fabbrica, rispetto al piano Marchionne.
Perche’ la FIAT ha fatto capire che non vuole nessun sindacato. Troppe mediazioni, troppe perdite di tempo anche con i sindacati concertativi. La FIOM ha capito che l[k]attacco non era solo indirizzato ai sindacati alternativi e agli operai in prima fila negli scioperi. Tra i 316 che si vuole esternalizzare ci sono anche uomini suoi, della UILM, della FIM, dell[k]UGL. La FIAT vuole tabula rasa, nessun sindacato che fa perdere tempo in lungaggini contrattuali. E la FIAT traccia la strada ai padroni italiani.
Lo sciopero della settimana scorsa, voluto dai 316 e proclamato dalla Confederazione COBAS e dalla FLMU, riuscito nonostante la massiccia presenza dei poliziotti, ha aperto la strada. La FIOM ha partecipato all[k]assemblea fatta nella stessa giornata dello sciopero e ha spinto gli altri confederali per una posizione unitaria a favore dei 316. Ci sono state le assemblee in settimana, prima solo tra i 316, poi, su loro pressione, con tutti gli operai nello stabilimento. Decisione unanime di continuare nella lotta con l[k]indizione dello sciopero di oggi. Mimmo Mignano e i compagni a lui legati sono stati gli animatori e i sostenitori maggiori della linea unitaria che ha trovato nella sinistra FIOM una valida sponda, almeno per il momento. Questi compagni, pur essendo iscritti alla Confederazione COBAS, hanno fatto propria la posizione dei 316 che hanno chiesto prima la costituzione di un comitato di lotta e poi di attuare le iniziative senza i [k]timbrini[k] delle organizzazioni. E[k] una linea che ha dato risultati positivi, nonostante critiche e tentativi di rottura del [k]fronte[k] da parte dello SLAI che, alla fine, spinto anche dalla sua base, ha deciso comunque di partecipare al movimento unitario.
Nell[k]assemblea tenuta fuori ai cancelli alle 19,30 di oggi, venerdi 11, si e’ deciso di continuare la lotta bloccando stanotte e domani il lavoro straordinario che la FIAT ha capillarmente organizzato con centinaia di [k]comandate[k]. Poi, da lunedi, con il blocco delle merci.
La lotta dell[k]Alfa rappresenta la prima grande risposta degli operai contro il piano di annullamento della resistenza operaia al peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita degli operai attuato dalla FIAT come battistrada del padronato italiano. Risposta che gli operai hanno costruito e perseguito nel completo isolamento rispetto a tutte le organizzazioni politiche che dicono di rappresentarli e che aspettano il loro voto. Tutti parlano di allargamento della democrazia, di diritti democratici, ma nessuno ha denunciato il clima di terrorismo antioperaio che vige nelle fabbriche FIAT da qualche mese, e che ha portato al licenziamento di una serie di avanguardie operaie (Mignano, Auria, Ferrentino ed altri), alla mobilita’ forzata per centinaia di operai combattivi, all[k]aumento dello sfruttamento in un clima sempre piu’ oppressivo, e ora alla esternalizzazione dei 316 all[k]Alfa. La lotta e’ partita e ora, comunque vada a finire, gli operai hanno fatto capire chiaramente come la pensano sui piani [k]di miglioramento produttivo[k] di Marchionne e dei suoi colleghi industriali.

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