Operai, basta deleghe ad altre classi

Caro Operai Contro, tutti i giorni licenziamenti e dichiarazioni di esuberi. Tanti operai e lavoratori pensano che spetta ad altri occuparsi di questi problemi che li toccano direttamente. Sono in maggior parte ancora legati alla pratica di “delegare”. Ma non c’è un’altra strada se non quella di organizzarsi in proprio, se si vuole tentare una resistenza seria ai licenziamenti e agli attacchi in fabbrica per spremerci sempre di più. Gli operai per voltare pagina (lo impone la crisi che si aggrava ogni giorno), devono impegnarsi personalmente ma collettivamente. Collegarsi per darsi le coordinate sulle quali muoversi. Una generazione di […]
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Caro Operai Contro,

tutti i giorni licenziamenti e dichiarazioni di esuberi. Tanti operai e lavoratori pensano che spetta ad altri occuparsi di questi problemi che li toccano direttamente. Sono in maggior parte ancora legati alla pratica di “delegare”. Ma non c’è un’altra strada se non quella di organizzarsi in proprio, se si vuole tentare una resistenza seria ai licenziamenti e agli attacchi in fabbrica per spremerci sempre di più. Gli operai per voltare pagina (lo impone la crisi che si aggrava ogni giorno), devono impegnarsi personalmente ma collettivamente. Collegarsi per darsi le coordinate sulle quali muoversi. Una generazione di operai combattivi non nasce seguendo in modo acritico il sindacalismo concertativo, limitandosi a denunciare i traditori degli operai, né continuando a nascondersi dietro alibi, lasciando che siano elementi di altre classi sociali, a decidere per gli operai. Se non si rompe questo andazzo, rimarrà la subalternità operaia al sindacalismo concertativo, ed ai partiti dei padroni. Schiavi salariati sempre più abbruttiti, che nella crisi possono diventare carne da macello.

Saluti Oxervator

 

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