LE BOMBE SOCIALI DEL GOVERNO MELONI

Pagare profumatamente i governi “amici” africani per bloccare i migranti, favorire con condoni e prebende varie le classi superiori, facendo cassa sulle classi inferiori, con questa politica il governo tenta di conservare il consenso dei suoi elettori, ma così facendo prepara il terreno per la rivolta sociale
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Pagare profumatamente i governi “amici” africani per bloccare i migranti, favorire con condoni e prebende varie le classi superiori, facendo cassa sulle classi inferiori, con questa politica il governo tenta di conservare il consenso dei suoi elettori, ma così facendo prepara il terreno per la rivolta sociale

Il 23 luglio la Meloni si è incontrata con i governi dei paesi sul mediterraneo, per convincerli dell’efficacia dei suoi metodi, chiedendo che anche loro li adottino, come primo passo nell’affrontare il tema dell’emigrazione. Le credenziali con cui si è presentata alla Conferenza sono tali da non lasciare spazi ad equivoci. La prima è il decreto Cutro, che ritardando i soccorsi in mare delle Ong, impedisce il salvataggio di migranti naufraghi. La seconda è l’accordo fra Meloni e il governo libico, 8 miliardi di dollari e 5 imbarcazioni per fermare i migranti, in cambio di una maggior presenza dell’Eni in Libia. La terza è stata immediatamente suggellata dalle immagini di migranti lasciati a morire nel deserto ed è riferita agli incontri che la Meloni e la von der Leyen hanno avuto con il governo di Tunisi. La von der Leyen ha siglato un accordo per l’Ue, per fermare i migranti in cambio di 1 miliardo di euro e 1,9 miliardi di euro di prestito,

Dopo queste inqualificabili azioni politiche, che purtroppo non sono solo macabre comparsate, la Meloni si è incontrata a Washington con il presidente degli Stati Uniti, mettendosi politicamente a 90 gradi: “Più supina dei vecchi Dc” ha rilevato il suo ex compagno di partito, Gianni Alemanno.
La Meloni (al di là delle comparsate nei telegiornali, del presunto prestigio acquisito dall’essere ricevuta alla Casa Bianca, la madre di tutti i guerrafondai ecc. ecc.) con il suo “piano Mattei” spera in un aiuto degli Stati Uniti, che permetta all’Italia una minor dipendenza da molti paesi per il fabbisogno energetico. Ma gli ricorda A. Negri dalle pagine del Manifesto: “Mattei aveva ricevuto l’incarico per ordine degli Usa di liquidare l’Agip nel dopoguerra: non solo non lo fece ma fondò pure l’Eni. Fu a sua volta liquidato con un attentato al suo aereo nei cieli di Bascapè. Dovete pure informarla (la Meloni ndr) che ogni volta che l’Italia ha tentato una propria politica energetica (dal gasdotto Blue Stream al South Stream) Washington è sempre intervenuta per bloccarla”.
Sul “patrio suolo” è altrettanto oscena la politica del governo Meloni.
Dal 1° agosto toglie a 169mila nuclei familiari il Reddito di cittadinanza (Rdc). La comunicazione arrivata tramite sms dall’Inps, avvisa gli interessati dell’“eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”. Quindi dopo essere stati “scaricati”, non è neanche sicuro per chi, come, quanti e quando, ci sarà l’eventuale “presa in carico” e cosa questo significhi!
169 mila nuclei familiari corrispondono ad oltre 350mila persone. Dal prossimo 1° gennaio altre 350 mila perderanno il Rdc, per un totale di almeno 700mila persone, che sprofonderanno nella miseria più nera.
Tutto questo mentre il governo sta regalando altri soldi agli evasori con il tredicesimo condono fiscale, che dovrebbe funzionare così: i grandi evasori per non essere più tali, non dovranno pagare le tasse spettanti, ma di gran lunga molto meno, basterà mettersi d’accordo prima con i funzionari delle tasse, così non saranno più evasori!
Mesi fa il governo aveva fatto la voce grossa con le compagnie petrolifere per i prezzi alti dei carburanti. Risultato? Dal 1° agosto i distributori hanno l’obbligo di esporre i prezzi medi regionali dei carburanti. Questo grande risultato del governo ha il sapore di una vera beffa. Perché i prezzi dei carburanti – senza neanche la scusa dell’aumento del greggio il cui prezzo è per ora stabile – sono saliti in modo ingiustificato e spropositato. Su tante autostrade la benzina supera i 2,50 euro al litro.
A essere colpiti non sono solo i “vacanzieri” come dicono taluni giornali, bensì oltre chi usa la macchina per lavoro, tutti i consumatori! Poiché il 77% delle merci viene trasportato su gomma, quindi l’aumento del costo del trasporto si ripercuoterà praticamente, in un aumento di tutti i prezzi, a cominciare dal carrello della spesa al supermercato.
La politica del governo Meloni, bada solo a tener buoni gli elettori che hanno votato i partiti della sua coalizione, facendo cassa sugli strati sociali più deboli. Se tutto ha un limite, bisognerà educatamente ricordarglielo alla Signora Meloni e ai suoi intrepidi fiancheggiatori.
Saluti Oxervator.

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