SALARIO MINIMO IN ALTO MARE

Mentre l'opposizione si "unisce" su 9 miserabili euro lordi all'ora, livello più basso d'Europa, per i confederali tutta la preoccupazione è per il loro monopolio di contrattazione, che ci ha portato alla attuale miseria salariale. Senza nuove lotte operaie, nessun salario minimo per legge impedirà una ulteriore discesa verso il basso
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Mentre l’opposizione si “unisce” su 9 miserabili euro lordi all’ora, livello più basso d’Europa, per i confederali tutta la preoccupazione è per il loro monopolio di contrattazione, che ci ha portato alla attuale miseria salariale. Senza nuove lotte operaie, nessun salario minimo per legge impedirà una ulteriore discesa verso il basso


 

Caro Operai Contro, la capa del governo Meloni, pochi giorni fa nel suo discorso di mezzora all’assemblea generale di Confindustria ha fra l’altro detto: “L’Italia ha mostrato una ripresa post covid superiore alla media Ue, superiore alle principali economie continentali ecc. ecc.”. Una “superiorità” tutta merito dei padroni evidentemente, visto che non vuole saperne di introdurre un salario minimo legale in Italia, dello stesso tenore delle “principali economie continentali”.
I dati Inps dicono che in Italia, 4,6 milioni di lavoratori dipendenti non arrivano a 9 euro orari lordi.
Giornali e TV in questi giorni parlano di salario minimo legale nel settore privato. La notizia è che i partiti che non fanno parte del governo, escluso il gruppo di Renzi, hanno elaborato una proposta di legge (pdl) unitaria, per un salario minimo di 9 euro l’ora lordi.
9 euro contro gli 11,6 dell’Olanda, gli 11,27 della Francia, gli 11,30 dell’Irlanda, gli 11,87 del Belgio. I 12 euro della Germania, i 12,15 del Regno Unito, i 13, 37 del Lussemburgo, tutti da anni già riconosciuti e periodicamente aggiornati.
La proposta dei partiti dell’opposizione parlamentare, come si vede è sotto i minimi salariali dei paesi visti sopra. Questi partiti pur sapendo che l’Italia è tra i maggior paesi industrializzati, non rivendicano un salario minimo della stessa consistenza già presente in questi paesi.
Non essendo ancora noti tutti i reali contenuti della proposta, da ciò che trapela però, non sarebbero i padroni a mettere soldi in busta paga per alzarla almeno a 9 euro l’ora, o forse ne metterebbero solo una parte. Il resto ce lo dovrebbe mettere un fondo pubblico per sostenere le imprese, che attualmente pagano salari più bassi di 9 euro l’ora.
In pratica i partiti dell’opposizione parlamentare: 5Stelle, Pd, Avs, + Europa, poi Calenda con Azione, mentre non c’è Renzi con I.V., con la loro proposta (da ciò che trapela) non chiedono ai padroni soldi freschi per alzare salari da terzo mondo. Anche loro (come ha fatto la Meloni drenando fondi dall’Irpef per mettere 4 soldi in busta paga, mentre tagliava il Rdc e regalava altri soldi ai padroni, con 12 condoni fiscali e la Flax tax) ripiegano sul cosiddetto “denaro pubblico”. Ovvero soldi dei contribuenti che in stragrande maggioranza, sono le trattenute in busta paga di operai e lavoratori dipendenti. Invece di rivendicare con la loro proposta di legge, che siano le aziende a mettere i soldi necessari per alzare i salari, ad una soglia minima predefinita legalmente (9 euro lordi secondo la pdl).
9 euro lordi orari come salario minimo, era la vecchia proposta dei 5Stelle che non andò in porto. Dopo 5 anni e 4 governi compreso l’attuale, si parla ancora della stessa cifra nella pdl, che dovrebbe essere dibattuta alla camera nei prossimi giorni, salvo rinvii. Se 9 euro l’ora lordi, circa 7 euro al netto delle trattenute, erano pochi 5 anni fa, lo sono ancora di più oggi, dopo il rincaro dei prezzi soprattutto degli ultimissimi anni, rincari che tagliano il potere d’acquisto dei salari.
Nel frattempo, dato il tema, alcuni sindacalisti sono intervenuti per dire che ci vuole il salario minimo, perché sotto una certa soglia di salario si tratta di sfruttamento. In realtà è bene ricordare che anche sopra il salario minimo c’è sfruttamento, semmai a parità di condizioni e produzione, più il salario è basso più si è sfruttati.
Come la pdl sul salario minimo intenda agganciare gli aspetti normativi non lo sappiamo. Su questo punto è intervenuto Landini segretario della Cgil. Dicendosi d’accordo con il salario minimo, chiede una legge di rappresentanza sindacale che vincoli il salario minimo ai contratti firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Questo perché, dice, gli operai e i lavoratori a salario minimo, possano usufruire degli aspetti normativi dei vari CCNL di categoria, quali, ferie, malattia, copertura assicurativa, Tfr, ecc. La verità è che vuole prendere due piccioni con una fava. Da un lato rendere più difficile la firma di contratti separati da parte delle altre sigle confederali, escludendo la CGIL, come è avvenuto spesso negli ultimi anni, e dall’altro, e soprattutto, negare agli operai la possibilità di opporsi con la lotta a quanto previsto dal contratto, che, in virtù della nuova normativa proposta, avrebbe validità di legge. Inoltre, vincolando l’approvazione del salario minimo all’approvazione contestuale della legge sulla rappresentanza, di cui si discute da più legislature, si finisce con il rimandarne a tempo indeterminato l’approvazione.
Analoga la posizione di Bombardieri, segretario della Uil, che però, tenendo conto dei tanti contratti separati firmati, non ritiene indispensabile una legge sulla rappresentanza, perché – dice – il Cnel conosce il “peso” delle singole sigle firmatarie dei CCNL.
Decisamente contrario al salario minimo legale è invece Sbarra segretario della Cisl. A suo dire potrebbe costituire una soglia al ribasso per le aziende nei rinnovi contrattuali. E detto da un segretario che ha finora firmato tanti contratti a ribasso, sembra quasi una minaccia. Lo incalza Bombardieri della Uil, accusandolo di “dialogare molto bene con i sindacati gialli”.
In ogni caso è evidente il disagio che tutti e tre i sindacati confederali provano di fronte alla proposta del salario minimo a 9 € lordi, avendo loro ad es. sottoscritto recentemente il contratto collettivo nazionale di lavoro per la vigilanza privata e i servizi fiduciari, che inchioda i vigilantes ad una paga oraria di appena 5 € all’ora.
Sicuramente finché un certo sindacalismo continua a scansare la strada della lotta e pretende di sotterrare l’arma dello sciopero, i padroni ne approfitteranno ancora di più. In questo caso, con o senza salario minimo legale, tutta la condizione operaia verrebbe colpita con pesanti conseguenze.
Saluti Oxervator.

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