STELLANTIS POMIGLIANO, SUL COMUNICATO DEI SINDACATI FIRMATUTTO

Il comunicato dei firmatutto del 24/5/2023 è una autodenuncia della loro responsabilità sullo stato di degrado in cui si trova lo stabilimento e della loro stessa incapacità ad intervenire sulle condizioni degli operai in produzione.
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Il comunicato dei firmatutto del 24/5/2023 è una autodenuncia della loro responsabilità sullo stato di degrado in cui si trova lo stabilimento e della loro stessa incapacità ad intervenire sulle condizioni degli operai in produzione.


 

Alla fine dell’articolo riportiamo il comunicato di FIM, UILM, FISMIC, UGLM uscito il 24 maggio 2023 che merita qui due brevi note.


L’incontro con la direzione aziendale, in cui “riferiscono” essere stati toccati i problemi urgenti, é solo una conseguenza degli scioperi delle settimane scorse. Non voluti e tanto meno promossi da loro.

Dal resoconto dell’incontro derivano due questioni essenziali.
Le prime cinque righe sui ritmi e le cadenze sono solo promesse di verifiche e “coinvolgimento degli ergonomi” come se fossero loro a lavorare in linea. Gli operai in sciopero vogliono il ritiro delle nuove cadenze. Non sono praticabili se non riducendo loro stessi a rottami di scarto.

Tutta la seconda parte è uno spaccato di come con la loro gestione sindacale FIM, UILM, FISMIC, UGLM hanno fatto degradare la condizione dei servizi per gli operai. Condizioni ambientali insopportabili, bagni e docce sporche e insufficienti, illuminazione dei posteggi. Non stiamo trattando dell’ultima dittarella semiclandestina di periferia, ma della grande e super moderna fabbrica Stellantis di Pomigliano.
I firmatutto sapevano di queste condizioni, gli operai, innumerevoli volte, le hanno denunciate, ma ci sono voluti gli scioperi per far muovere loro il culo dalle poltrone.
Che cosa hanno chiesto? “una verifica preventiva da subito” su un elenco di problemi. Hanno la coscienza sporca, se è preventiva è naturale che sia da subito.
Che cosa hanno ottenuto in risposta? L’impegno dell’azienda alle verifiche, non a risolvere in tempi stabiliti, certi, i problemi sollevati, ma a verificare se sono veramente in quello stato. La solita litania, vedremo, faremo…

La risposta operaia non può che essere di continuare gli scioperi finché non c’è un cronoprogramma degli interventi da controllare passo passo e finché l’azienda non fa marcia indietro sull’aumento dei ritmi.

I sindacalisti che con le loro politiche collaborazioniste hanno ridotto lo stabilimento in questo stato si facciano da parte, nuove forze operaie, che sono in prima fila negli scioperi, sono i legittimi delegati alla trattativa.
E. A.

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