ELEMOSINE E CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Il male non è il governo Meloni, ma la mancanza di un movimento di protesta di massa prigioniero di un sindacalismo parolaio e di un’opposizione politica pronta a collaborare per spartirsi i soldi del PNRR.
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Il male non è il governo Meloni, ma la mancanza di un movimento di protesta di massa prigioniero di un sindacalismo parolaio e di un’opposizione politica pronta a collaborare per spartirsi i soldi del PNRR.


 

Caro Operai Contro, il governo Meloni ha proclamato la “moderazione della crescita salariale” , stanziando nel Def (Documento economia e finanza) un taglio del cuneo fiscale di 3,4 miliardi di euro per risollevare i salari più bassi.
Come calcolato da Bankitalia, questi aumenti in buste paga, saranno mediamente poco più di 16 euro al mese, non più di 200 euro all’anno a partire da maggio. Ci vuole un bel coraggio, con un’inflazione al 9,1% fino a un mese fa e i salari in Italia da anni tra i più bassi!
Ma al governo Meloni come abbondantemente dimostrato nei 6 mesi che è in carica, non manca certo pelo sullo stomaco contro i più deboli, mentre con 13 condoni ha regalato miliardi agli evasori incentivandoli su quella strada, per poi recuperare su salari, pensioni, tagli alla sanità ecc.
La sortita del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, sulla “sostituzione etnica” non è certo una novità. Prima di lui l’aveva già sparata il ministro alle Infrastrutture, Salvini e molte più volte la stessa Meloni, quando era all’opposizione e nei comizi. Ma come qualcuno ha fatto notare in questi giorni, storicamente l’espressione “sostituzione etnica” è stata usata da Adolf Hitler nel Mein Kampf. Sarà un caso che Meloni & C. la riportano d’attualità?
La Meloni forse senza rendersene conto, esterna razzismo anche quando dichiara di essere favorevole ai migranti dal Venezuela perché cristiani! Come se avesse giurato sulla Bibbia e non sulla Costituzione antifascista! La sua ultima uscita è di incentivare l’occupazione femminile, prima di ricorrere ai migranti.
Dopo la miseria che andrà nelle buste paga, Giorgetti, ministro dell’Economia, per incentivare le nascite e fermare la “sostituzione etnica”, è già partito con un’altra favolosa promessa allo studio: “una detrazione di 10 mila euro all’anno per ogni figlio a carico, da mantenere fino al termine degli studi universitari” (Il Giorno 20 aprile 2023). Sarebbero 833 euro di detrazione al mese per ogni figlio! Che ovviamente vedremo come l’abolizione della legge Fornero, che Salvini più volte promise anni fa.
In questi 6 mesi si è visto l’operato del governo Meloni: ignora e appesantisce la condizione operaia già malmessa; disconosce i bassi salari e deteriora ulteriormente la precaria qualità della vita degli strati sociali più deboli e dei poveri; fallimento nella gestione dei migranti, culminato nella spropositata decisione dell’ “emergenza nazionale”.
Il 20 aprile il governo Meloni, ha convertito in legge il decreto Cutro al Senato, che limita a pochi casi la protezione speciale per i migranti: “cure mediche per patologie non adeguatamente curabili nel paese d’origine, calamità naturali, vittime del reato di costrizione e induzione al matrimonio”.
Come se non bastasse questa restrizione , la protezione speciale anche per questi pochi casi, a differenza di prima non potrà più essere convertita in permesso di soggiorno per lavoro.
Così Meloni ripristina quelle parti dei decreti sicurezza di Salvini, che erano stati parzialmente mitigati dal governo Conte 2. Senza sorprese il decreto dovrebbe passare con il voto di fiducia alla Camera.
Con questo cambiamento circa 40 mila immigrati dovrebbero essere rimpatriati, anche se la Meloni lo sa benissimo che non sarà possibile.
Basta dire che nel 2022 i rimpatri sono stati complessivamente 7.528 in 5 paesi diversi. Perchè le procedure sono lunghe e non tutti i governi sono disposti a trattare, tantomeno a riprenderli.
Per 40 mila migranti si prospetta la reclusione nei Centri per i rimpatri, (Cpr) per periodi da 90 giorni prorogabili fino135 giorni.
Attualmente in Italia i Cpr sono 10. Facendone uno per regione come in programma, non servirà ad aumentare i rimpatri, ma solamente ad aumentare le ore e il numero dei detenuti reclusi.
Scaduto il tempo di detenzione si potrà uscire solo accettando un lavoro a qualsiasi condizione. E’ l’unica possibilità per avere il permesso di soggiorno, senza il quale come clandestino ti risbattono nei Cpr.
Così ancora di più i Cpr diventano riserva di forza lavoro a basso costo. Il loro raddoppio preventivato (1 per regione) non può che far pensare anche ad un aumento della forza lavoro che vi è reclusa.
Ciò spiega anche perché il governo ha confermato un tetto agli ingressi legali nel 2023, per soli 82 mila migranti, a fronte di 250 mila richieste arrivate dalle aziende, ed una stima complessiva di 500 mila.
Alla base della politica del governo di centrodestra c’è l’impronta “identitaria”, non solo di Fratelli D’Italia ma anche della Lega, il cui “localismo identitario” della prima ora, è diventato “localismo nazionalistico”. Un pericoloso connubio in difesa di una fantomatica “pura razza italica”, contro la minaccia inesistente di un nemico inventato: il meticciato che porterebbe alla “sostituzione etnica”.
Saluti Oxervator.

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