IL LAVORO OCCASIONALE IN AGRICOLTURA

Ogni invenzione contrattuale è buona per avere braccianti ricattabili ed a prezzi stracciati, ma naturalmente tutto in nome della lotta al lavoro nero e al capolarato che rimane invece la forma dominante del rapporto di sfruttamento nelle campagne.
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Ogni invenzione contrattuale è buona per avere braccianti ricattabili ed a prezzi stracciati, ma naturalmente tutto in nome della lotta al lavoro nero e al capolarato che rimane invece la forma dominante del rapporto di sfruttamento nelle campagne.

Caro Operai Contro, per fornire alle aziende agricole forza lavoro a prezzi stracciati nelle attività stagionali, il governo Meloni ha varato con la legge di Bilancio, un nuovo contratto di lavoro occasionale a tempo determinato che, in via sperimentale per 2 anni, accantona i voucher nel settore agricolo. Dando la possibilità alle aziende di questo settore di avere a disposizione braccianti con contratti che li vincolano fino 12 mesi, ma possono essere impiegati (e retribuiti) anche a singhiozzo, non più di 45 giorni in questi 12 mesi.
Questo perché se superassero i 51 giorni lavorativi, avrebbero diritto all’assegno di disoccupazione e agli assegni famigliari e/o assegno unico, nel caso -non remoto- restassero disoccupati a fine contratto.
Non sia mai detto possano accedere a questi istituti! Dove finirebbe la coerenza del governo Meloni che toglie ai poveri anche il Rdc?
Ai padroni delle aziende agricole andava bene assumere a giornata, salvo poi lamentarsi perché a volte – dicono – incassati i voucher i lavoratori senza alcun preavviso non si ripresentano più. Non assumono con le norme di regolari contratti stagionali, e poi si stupiscono che questi braccianti, non si comportino come cani fedeli al padrone, neanche a prenderli per fame. Uno scandaloso cattivo esempio!
Salta subito agli occhi che il superamento dei voucher con questo contratto occasionale, è un chiaro invito al lavoro nero. Perché da una parte lavori e sei pagato max 45 giorni, ma essendo vincolato per un anno, non puoi di conseguenza, impegnarti in altre occupazioni regolari.
Le regole d’ingaggio escludono dal contratto occasionale, l’assunzione di lavoratori che abbiano avuto rapporti di lavoro subordinato in agricoltura nei 3 anni precedenti, ad eccezione dei pensionati. Meglio se lavoratori inesperti, purché inquadrabili senza tante storie alla tempistica, intensiva ed estensiva della giornata lavorativa.
Lo si capisce chiaramente dal fatto che questi contratti, si rivolgono espressamente ad una varietà di forza lavoro, vera e potenziale, molto frammentata, ma evidentemente idonea per la resa produttiva.
Infatti, oltre la forza lavoro citata qui sopra, possono essere assunte solo determinate “categorie” di lavoratori: detenuti, internati ammessi al lavoro esterno, titolari di pensioni di vecchiaia, titolari di pensioni di invalidità, studenti con meno di 25 anni, disoccupati anche con la Naspi, percettori di ammortizzatori sociali, percettori del Rdc.
Nel pianeta dei “contratti atipici”, il governo Meloni aggiunge così un’altra tipologia contrattuale. Rende più ricattabili operai e lavoratori, sabotando con ciò i contratti collettivi di lavoro, conquistati con dure lotte per impedire che ogni operaio soccomba singolarmente alla mercé del padrone.
Non è chiaro se il governo Meloni conta di usare questo nuovo contratto occasionale, come ricatto, ovvero come condizione lavorativa da accettare, per i percettori di sussidi e integrazioni al reddito, pena la loro esclusione.
Il livello salariale di questa forza lavoro, fa riferimento a quello fissato dai contratti collettivi nazionali e provinciali, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Le aziende che non rispettano questi contratti collettivi non possono accedere a questo contratto occasionale. Il salario è esente da ritenute fiscali, mentre le trattenute previdenziali, sono cumulabili con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico.
Il riferimento salariale ai contratti collettivi, e il trattamento pensionistico “assicurano” -dice la norma- le tutele previste dal rapporto di lavoro subordinato, ma non specifica quali, visto che in partenza si escludono assegni familiari e/o assegno unico, e assegno di disoccupazione.
Non poteva mancare il confettino finale che consiste nella promessa dell’assunzione a tempo indeterminato, per tutti i lavoratori ai quali l’azienda consentirà di arrivare al tetto massimo di 45 giorni lavorativi in 12 mesi. Alle aziende basterà fermarsi a 44 (o meno) per non assumere in forma stabile. Oltretutto potranno sempre dire che gli servono operai stagionali.
Saluti Oxervator.

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