STELLANTIS IL MODELLO GARANTITO E’ QUELLO DELLO SCHIAVO

La discussione sui nuovi modelli di auto che forse si produrranno a Melfi coinvolge in questi giorni tutto lo stabilimento, serve ai manager ed ai sindacalisti venduti per coprire le condizioni di schiavitù in cui si produce.
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La discussione sui nuovi modelli di auto che forse si produrranno a Melfi coinvolge in questi giorni tutto lo stabilimento, serve ai manager ed ai sindacalisti venduti per coprire le condizioni di schiavitù in cui si produce.

A Melfi si continua a demolire l’operaio, si producono schiavi che DEVONO esaudire i capricci del padrone. Il loro sogno è quello di cucirci la bocca e legarci le mani con squallidi ricatti mettendo in opera vere e proprie persecuzioni che devono bloccare ogni pensiero di rivolta.
Non ci riuscirete mai sporchi bastardi.
Stellantis ha imposto una linea del terrore partendo dai vertici, bisogna ottenere risultati altrimenti si rischia di tornare a lavorare. Parliamo di gente che non ha mai lavorato, personaggi che hanno un’esistenza legata solo al ruolo ricoperto in quella fabbrica e che quindi sono disposti a tutto pur di mantenere determinati privilegi.
Hanno rimosso ogni diritto spingendo l’operaio ben oltre il dolore fisico per mantenere il culo sulla sedia.
Da qualche settimana girano voci riguardanti i nuovi modelli, queste sono tattiche studiate per continuare a sfiancare l’operaio che sperando in un futuro lavorativo sarà sempre più collaborativo.
Questa è una strategia già usata in passato, ci credono stupidi e incapaci ma avranno un’amara sorpresa.
Cari colleghi prima di pensare ai nuovi modelli (ma ci saranno??) pensate a tutto quello che stiamo sopportando, non si campa di promesse ma di risultati e i risultati si ottengono schierandosi. In questi mesi quei morti di fame chiamati sindacati fingono di lavorare sul rinnovo del contratto senza dare nessuna informazione ai lavoratori. Avevamo chiesto nel corso delle assemblee di essere parte attiva di queste trattative, ma i morti non hanno nessuna voce in capitolo, non ci resta che aspettare il rinnovo per affrontare i disastri che in segreto stanno firmando.
Ricordiamo a tutta quella massa di capi e capetti che non è il padrone a fare paura, è l’unità operaia che deve spaventarvi.
Vogliamo calendari mensili.
Vogliamo una giusta rotazione lavorativa.
Vogliamo sapere come verrà affrontato l’esubero.
Vogliamo un gruppo operaio presente ad ogni tavolo al posto dei cadaveri mandati dal sindacato.
Pretendiamo questo e molto altro.
Ninco Nanco, operaio Melfi

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