È ANCORA BUIO

Melfi, è ancora buio dove, quasi un anno fa, Rossella morì investita da un autobus  all'uscita del turno. Ma è ancora più buia la coscienza degli operai che si illudono che padroni ed istituzioni risolvano i problemi della loro sicurezza lavorativa.
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Melfi, è ancora buio dove, quasi un anno fa, Rossella morì investita da un autobus  all’uscita del turno. Ma è ancora più buia la coscienza degli operai che si illudono che padroni ed istituzioni risolvano i problemi della loro sicurezza lavorativa.


 

Oggi è una giornata in cui si ricordano tutti i morti e tantissimi sono gli operai morti sul lavoro da ricordare.
A Melfi il 18 dicembre 2021 moriva Rossella Mastromartino, un’operaia che, dopo essere uscita da una delle tante fabbriche dell’indotto nella zona industriale di Melfi, fu investita da un autobus di linea a causa dell’illuminazione pubblica interrotta e non funzionante.
E’ passato quasi un anno da quell’evento evitabile se la zona industriale fosse stata illuminata come così dovrebbe essere, eppure dopo quasi un anno la zona industriale si presenta ancora in quelle condizioni nonostante le tante denunce pubbliche che vari sindacati e operai fanno.
Si parla tanto di sicurezza, ma in verità degli operai e delle loro condizioni a nessuno importa. Solo gli operai stessi possono difendere i propri interessi. Questo purtroppo, dopo quasi trent’anni dall’apertura della fabbrica Fiat e del suo indotto a Melfi, gli operai non l’hanno ancora capito e si affidano ad elementi di altre classi per cercare di essere minimamente difesi.
Forse non hanno ancora compreso, dopo quasi trent’anni, che agli elementi di altre classi, che vivono nelle loro abitazioni e ville illuminate a festa, poco importa degli operai che rischiano la pelle anche fuori dalla fabbrica perché non gli si garantisce nemmeno un lampione alla fermata dell’autobus.
Ma non sono solo gli elementi che vivono nelle istituzioni a far finta di interessarsi degli operai solo per utilizzare il loro voto ad ogni competizione elettorale. Della vita e delle condizioni degli operai non importa nulla soprattutto a chi sfrutta il loro lavoro per fare profitti. Questi personaggi e le famiglie legate ad essi, circa trent’anni fa presero decine di miliardi di vecchie lire di contributi per mettere in piedi una fabbrica e il suo indotto esclusivamente per fare profitti. Gli stessi elementi hanno deciso di ridimensionarla, se non addirittura smantellarla, esclusivamente per guadagnarci sopra e buttarsi su altre possibilità di guadagno.
In Basilicata stanno puntando a prendere in mano il controllo e la gestione dell’illuminazione pubblica, tutto quello che concerne l’energia alternativa, ovviamente sempre per fare profitti e per creare una sorta di propria fabbrica all’aperto.
Quando anche i punti più bui come quelli nella zona industriale saranno oggetto di profitti probabilmente si accenderanno le luci anche dove è morta la povera operaia Rossella.
Crocco, operaio di Melfi

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