STELLANTIS EX FCA USA, L’ULTIMA INVENZIONE

Lavorare per 12 ore al giorno, per sette giorni consecutivi e poi sette giorni di riposo. Questo è il nuovo orario di lavoro concordato fra direzione e sindacato UAW che, contro le proteste operaie, dovrebbe andare in vigore ad Aprile
Condividi:

Lavorare per 12 ore al giorno, per sette giorni consecutivi e poi sette giorni di riposo. Questo è il nuovo orario di lavoro concordato fra direzione e sindacato UAW che, contro le proteste operaie, dovrebbe andare in vigore ad Aprile


 

Marx, 150 anni fa: “sul piano del modo di produzione capitalistico, il lavoro necessario (il lavoro che serve a ricostituire il valore della forza lavoro) può costituire sempre soltanto una sola parte della giornata lavorativa dell’operaio; quindi la giornata lavorativa non può mai esser ridotta a questo minimo. Invece la giornata lavorativa ha un limite massimo, che non è prolungabile al di là di un certo termine. Questo limite massimo è determinato da due cose. In primo luogo è determinato dal limite fisico della forza-lavoro. Durante il giorno naturale di 24 ore, un uomo può spendere soltanto una quantità determinata di forza vitale; così un cavallo può lavorare solo 8 ore giorno per giorno. Durante una parte del giorno la forza lavorativa deve riposare, dormire, durante un’altra parte l’uomo ha da soddisfare altri bisogni fisici, nutrirsi, pulirsi, vestirsi ecc. Oltre questo limite puramente fisico, il prolungamento della giornata lavorativa urta contro limiti morali. L’operaio ha bisogno di tempo per la soddisfazione di bisogni intellettuali e sociali, la cui estensione e il cui numero sono determinati dallo stato generale della civiltà. La variazione della giornata lavorativa si muove dunque entro limiti fisici e sociali. Ma tanto gli uni che gli altri sono di natura assai elastica e permettono un larghissimo margine di azione. Così troviamo giornate lavorative di otto, dieci, dodici, quattordici, sedici e diciotto ore, quindi di diversissima lunghezza”. Il Capitale, I, capitolo VIII, Einaudi, pp. 280-281.

Nella produzione delle merci, la concorrenza tra i capitalisti per mantenere alti i margini di profitto, induce i padroni impossibilitati ad abbassare i costi di materie prime e dei macchinari, a ridurre i costi dell’unica merce variabile e flessibile, la mano d’opera cioè gli operai. Questo, aumentando la concorrenza al ribasso tra gli stessi operai, ne riduce la qualità della vita ed il salario. La riduzione del costo di questa merce particolare che sono gli esseri umani assume diverse forme: aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro, allungamento assoluto e relativo dell’orario di lavoro, riduzione delle misure di sicurezza, ecc.
La difesa da questo attacco alle condizioni di lavoro, di vita e al potere di acquisto dei salari degli operai dovrebbe essere compito delle organizzazioni sindacali, nelle contrattazioni nazionali ed aziendali. Determinare il prezzo delle braccia tra chi è costretto a venderle e chi le vuole acquistare, sino a quando non si porrà fine a questo mercato, spetterebbe ai sindacalisti cioè a coloro che dicono di difendere gli interessi dei venditori.
In questo scenario va vista la proposta di Stellantis (ex FCA) nello stabilimento di assemblaggio di Sterling Heights (SHAP) di introdurre turni di 12 ore consecutive per 7 giorni consecutivi, alternati a 7 giorni consecutivi di riposo).
Lo stabilimento impiega 7200 operai e produce uno dei SUV, RAM 1500, attualmente tra i modelli più richiesti dal mercato USA (costo 60/80,000 $).
Inizialmente questi turni riguarderanno solamente gli operai specializzati, in particolare elettricisti, periti meccanici e manutentori in generale. Le 4 ore eccedenti l’orario convenzionale, nel turno da 12 ore consecutive, non verranno considerate lavoro straordinario e quindi non retribuite come tali, inoltre gli operai specializzati, in caso di necessita (necessità sempre a discrezione della gerarchia di fabbrica), sono obbligati alla permanenza nei reparti di ulteriori 4 ore. Portando potenzialmente a 16 e oltre, il totale delle ore consecutive per turno. I due turni (il primo dalle 07 alle 19 ed il secondo dalle 19 alle 07) non si sovrapporranno eliminando di fatto il terzo turno con un notevole risparmio per il padrone. Nello stabilimento SHAP di Stellantis vi sono per ora solamente due turni di produzione (06/14 il primo, 14/22 il secondo).
Durante i turni 7×12 la figura dell’operaio specializzato nei team di lavoro sarà sempre più flessibile ed obbligata a svolgere mansioni anche fuori qualifica, affinché l’unità di lavoro sia sempre più autosufficiente contribuendo ad un ulteriore risparmio del costo del lavoro a vantaggio del padrone.
Oltre alla riduzione di un terzo della forza lavoro specializzata, con l’eliminazione di un turno, non è chiaro se e quanto influirà sui salari operai l’eventuale mancata indennità di presenza per la settimana a riposo e l’indennità mensa per lo stesso periodo. L’introduzione di turni sperimentali e flessibili è contemplata nel contratto 2019, firmato dall’allora FCA (ora Stellantis) ed UAW (sindacato operai automobilistici), principale organizzazione sindacale in FCA/Stellantis. I dirigenti di UAW hanno patteggiato in un recente processo per corruzione, ammettendo di aver preso dai padroni FCA mazzette per 30 milioni di dollari USA.
Un portavoce FCA/Stellantis in una intervista a dicembre dichiara che “.. questi turni alternativi servono a far sì che in tutti gli stabilimenti gli operai specializzati garantiscano la loro presenza in tutti i turni di produzione” (Detroit free press dicembre 2020), ammettendo implicitamente che lo stabilimento di SHAP non sarebbe l’unico in cui la nuova turnazione verrebbe introdotta.
Si potrebbe parafrasando il defunto avvocato padrone della Fiat che “ciò che va bene per Stellantis USA va bene per tutti gli stabilimenti del gruppo”, perciò gli operai di Stellantis, anche in Italia, devono seguire attentamente la vicenda dello stabilimento SHAP di Detroit. Possiamo chiamare apertamente, venduti i sindacalisti dello UAW che, come abbiamo visto precedentemente, hanno ammesso di aver preso 30 milioni di dollari di tangenti dai padroni per piegare gli operai. Il sindacalismo compiacente di casa nostra non è stato ancora preso con le mani nel sacco anche se il loro livello di connivenza con il padrone non ha niente da invidiare allo UAW.
In questa situazione tocca agli operai difendere i loro interessi concreti!
L’intenzione di introdurre la turnazione 12×7 allo SHAP di Detroit, risale al mese di dicembre 2020 ma è stata poi ritirata in seguito alle proteste degli operai americani che hanno minacciato di non versare le quote sindacali allo UAW.
Di recente Stellantis e UAW hanno annunciato, sempre congiuntamente, che il turno 12×7 verrà introdotto a partire dal 5 aprile 2021 nello stabilimento di Detroit.
M.C.

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.