IL MASSACRO DEGLI SCHIAVI, FUGA DALLA FIAT DI MELFI

Redazione, alla FIAT SATA di Melfi la situazione è terribile Gli operai sono spremuti peggio dei limoni I sindacalisti ci dicono di non fare storie e lavorare per 1500 posti di lavoro, la FIAT può scegliere su oltre 40 mila curriculum ti invio un articolo dall’Immediato.net Un giovane operaio Sata Avrebbero dovuto chiudere il periodo di formazione a marzo, ma si sono dimessi. Fanno clamore i rumors che dallo stabilimento Sata di Melfi, dove si producono la 500X e la Renegade, secondo i quali “decine di neoassunti hanno già lasciato il lavoro”. A poche settimane di distanza dalla notizia […]
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Redazione,

alla FIAT SATA di Melfi la situazione è terribile

Gli operai sono spremuti peggio dei limoni

I sindacalisti ci dicono di non fare storie e lavorare

per 1500 posti di lavoro, la FIAT può scegliere su oltre 40 mila curriculum

ti invio un articolo dall’Immediato.net

Un giovane operaio Sata

Avrebbero dovuto chiudere il periodo di formazione a marzo, ma si sono dimessi. Fanno clamore i rumors che dallo stabilimento Sata di Melfi, dove si producono la 500X e la Renegade, secondo i quali “decine di neoassunti hanno già lasciato il lavoro”. A poche settimane di distanza dalla notizia dei 1500 posti di lavoro per il rilancio del Mezzogiorno e della Fiat, emergono i primi problemi che in alcuni casi toccano il cuore dell’organizzazione aziendale.

“È cambiato tutto con l’arrivo dei cassintegrati di altri stabilimenti e con i ragazzi assunti – spiega un operaio a l’Immediato -, si lavora in spazi ridotti con i lavoratori uno a ridosso dell’altro e variazioni alla catena di montaggio. Bisogna produrre e bisogna correre…”. Deve essere per questo che, sottolineando “i carichi di lavoro gravosi”, alcuni hanno deciso di lasciare. Se da voci ufficiose interne all’azienda sarebbero almeno 50 ad aver mollato il nuovo lavoro, la Fiom che sta puntando con decisione sulla battaglia per “i diritti ed i salari” sostiene siano 20. Per la Fismic, sindacato vicino alle ragioni torinesi, sarebbero invece “4 o 5”, comunque “un numero fisiologico di abbandono quando si tratta di assunzioni così numerose”. Nel frattempo, le agenzie di lavoro preposte al reclutamento stanno passando al setaccio le decine di migliaia di curricula arrivati nelle scorse settimane. Solo la Randstad Italia, che in questi giorni sta telefonando per individuare i potenziali assunti, ha raccolto circa 25mila curricula.

Numeri da paura, che tuttavia si scontrano con la realtà delle condizioni proposte. “Forse ci si carica di aspettative che non trovano riscontro nella pratica – affermano dalla Fismic -, può essere questa una delle ragioni che spingono a mollare”. E se per qualcuno la speranza ha lasciato spazio al disincanto delle dimissioni, per altre centinaia di giovani si potrà aprire nelle prossime settimane un’occasione di lavoro. In un turnover di emozioni e paure che potrà condizionare il futuro dell’occupazione e del rilancio di uno degli stabilimenti più importanti del Sud.

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