LENIN

PUBBLICHIAMO UNA POESIA DI BRECHT IN MEMORIA DI VLADIMIR ILIC ULIANOV , DETTO LENIN, MILITANTE RIVOLUZIONARIO, MARXISTA. LENIN HA AVUTO UN RUOLO DI PRIMO PIANO NELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE DEL 1917 CHE PORTO GLI OPERAI AL POTERE. GLI INSEGNAMENTI DI LENIN SONO ANCORA OGGI FONDAMENTALI IN TUTTO IL MONDO NELLA LOTTA DEGLI OPERAI CONTRO I PADRONI. LENIN MORI’ IL 21 GENNAIO 1924 Bertolt BRECHT. CANTATA PER LA MORTE DI LENIN I. Quando Lenin fu morto un soldato della guardia funebre, così raccontano,disse ai suoi compagni: Non volevo crederlo. Sono entrato dov’era disteso e gli ho gridato all’orecchio «Il’ič, arrivano gli […]
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PUBBLICHIAMO UNA POESIA DI BRECHT IN MEMORIA DI VLADIMIR ILIC ULIANOV , DETTO LENIN, MILITANTE RIVOLUZIONARIO, MARXISTA. LENIN HA AVUTO UN RUOLO DI PRIMO PIANO NELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE DEL 1917 CHE PORTO GLI OPERAI AL POTERE. GLI INSEGNAMENTI DI LENIN SONO ANCORA OGGI FONDAMENTALI IN TUTTO IL MONDO NELLA LOTTA DEGLI OPERAI CONTRO I PADRONI.

LENIN MORI’ IL 21 GENNAIO 1924

Bertolt BRECHT.
CANTATA PER LA MORTE DI LENIN

I.
Quando Lenin fu morto
un soldato della guardia funebre, così raccontano,disse
ai suoi compagni: Non volevo
crederlo. Sono entrato dov’era disteso e
gli ho gridato all’orecchio «Il’ič,
arrivano gli sfruttatori! »Non s’è mosso. Ora so
che è morto.

2.
Se un uomo buono se ne vuole andare
con che cosa lo si può trattenere?
Ditegli a che cosa egli è necessario.
Questo lo tratterrà.

3.
Che cosa poteva trattenere Lenin?

4.
Il soldato pensava:
se sente che gli sfruttatori arrivano
può essere malato eppure si alzerà.
Forse verrà sulle stampelle,
forse si farà portare ma
si alzerà e verrà
per lottare contro gli sfruttatori.

5.
Perchè il soldato sapeva che Lenin
tuttala sua vita aveva lottato
contro gli sfruttatori.

6.
E quando il soldato ebbe dato una mano
a conquistare il Palazzo d’Inverno
e voleva tornarsene a casa perché là
già stavano dividendosi i campi dei latifondisti,
Lenin allora gli aveva detto: Rimani ancora!
Ci sono ancora sfruttatori.
E finché esiste sfruttamento
bisogna fargli la guerra.
E finché esisti tu
bisogna che sia tu a fargli la guerra.

7.
I deboli non combattono. Quelli più forti
lottano forse per un’ora.
Quelli ancora più forti lottano molti anni. Ma
quelli fortissimi lottano per tutta la vita. Costoro
sono indispensabili.

8
(lode del rivoluzionario )

quando l’oppressione cresce
si scoraggiano molti
ma il suo coraggio cresce.

Organizza la sua lotta
per il soldo del salario, per l’acqua del tè
e per il potere nello Stato.

Chiede alla proprietà:
di dove vieni?
Chiede alle opinioni:
a chi servite?

Dove si è taciuto sempre
egli parlerà.
Dove regna oppressione e si discorre di destino
egli farà i nomi.

Dove egli siede a tavola
la scontentezza siede a tavola.
Il mangiare diventa cattivo
e si capisce che la stanza è stretta.

Dove gli danno la caccia, là
va la sommossa e là dove scacciato
resta l’agitazione

9.
Al tempo che Lenin morì e scomparve
la battaglia era vinta ma il paese era distrutto.
Le masse si erano messe in cammino ma
la strada era nel buio.
I soldati sedevano sul ciglio della strada e piangevano
e gli operai lasciavano le macchine
e agitavano i pugni.

10.
Quando se n’andò era come
se l’albero avesse detto alle foglie:
Io vado.

11.
Sono passati da allora quindici anni.
Un sesto della terra
è libero libero dalla sfruttamento.
Al grido di: «arrivano gli sfruttatori! »
tornano sempre a levarsi le masse
pronte al combattimento.

12.
Lenin è nello scrigno
del grande cuore della classe operaia.
Era il nostro maestro
ha combattuto con noi.
È stretto nello scrigno
del grande cuore della classe operaia.

Bertold Brecht .

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