LA TERZA GUERRA MONDIALE: BORGHESI E PICCOLI BORGHESI CONTRO L’ISIS

Redazione, Il Consiglio di guerra dello stato Italiano si è riunito sotto la presidenza di Giorgio Napolitano. Hanno preso parte, tra gliu altri, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro degli Esteri Federica Mogherini, il ministro degli Interni Angelino Alfano, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Le conclusioni sono le solite dei guerrafondai: “La pressione militare dell’Is in Siria e in Iraq implica rischi rilevanti per l’Europa e per l’Italia” e “il solo sforzo nazionale non potrà essere sufficiente a garantire l’Italia, come ciascuno degli altri […]
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Redazione,

Il Consiglio di guerra dello stato Italiano si è riunito sotto la presidenza di Giorgio Napolitano. Hanno preso parte, tra gliu altri, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro degli Esteri Federica Mogherini, il ministro degli Interni Angelino Alfano, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.

Le conclusioni sono le solite dei guerrafondai: “La pressione militare dell’Is in Siria e in Iraq implica rischi rilevanti per l’Europa e per l’Italia” e “il solo sforzo nazionale non potrà essere sufficiente a garantire l’Italia, come ciascuno degli altri Paesi europei, dalle minacce e dai rischi”.

Una decisione di un maggiore impegno dei padroni italiani bella grande coalizione di Obama

Matteo Renzi nel pomeriggio ha discusso in videoconferenza l’azione della Coalizione nella lotta all’espansione dello Stato Islamico in Siria è Iraq con il presidente americano Barack Obama, il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera Angela Merkel. Prima di parlare con i leader e alleati europei, Obama ha tenuto una riunione a porte chiuse con i capi degli eserciti di 20 Paesi impegnati a contrastare l’Is, tra cui ancora Italia, Turchia e Arabia Saudita,

“Sarà una campagna a lungo termine” ha detto il presidente degli Stati Uniti ai vertici militari, “ci saranno giorni di progressi e periodi di arretramento”. Obama ha inoltre ricordato la grande minaccia per gli Usa e i Paesi occidentali rappresentata dai “foreign fighters”, i musulmani radicalizzati che da Paesi terzi vanno a combattere con i jihadisti. La Coalizione dovrà essere unita contro i terroristi, ha sottolineato il presidente americano, “dovremo fare attenzione a come tutti i Paesi nella regione inizieranno a collaborare per sradicare questo cancro e dovremo continuare a consegnare assistenza umanitaria alle popolazioni colpite”.

 

Intanto la piccola borghesia Italiana si mobilità al fianco della grande coalizione di Obama.

La piccola borghesia favoleggia un fronte popolare dei gruppi rivoluzionari con alla testa i curdi contro l’ISIS

Obama e piccola borghesia assegnano al popolo curdo il ruolo di carne da cannone

Lo ripetiamo il popolo curdo non è unito, ma se oggi vuole costruire la sua unità e nella lotta contro la grande coalizione

Basta polpette avvelenate ai curdi.

La piccola borghesia vada lei a combattere contro l’ISIS, la smettono di glorificare i curdi del PKK nel periodo del loro più grande errore.

Guerra alla guerra dei padroni

Un operaio di Torino

 regione.

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