UN NUOVO DATO

Stellantis Pomigliano, alle elezioni della RSA cresce il rifiuto a scegliere delegati sindacali filopadronali, 450 operai, circa il 12%, non li ha  votati. Non era mai successo.
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Stellantis Pomigliano, alle elezioni della RSA cresce il rifiuto a scegliere delegati sindacali filopadronali, 450 operai, circa il 12%, non li ha votati. Non era mai successo.


 

Si sono avute le elezioni delle RSA a Pomigliano. Pur con voti in meno si aggiudicano la maggioranza UILM e FIM. Perdono voti sostanziali quelli del Fismic. Guadagna voti l’Ugl. Ricordiamo che non partecipa la FIOM esclusa dalle votazioni perché non firmataria del contratto. Potrà partecipare successivamente all’elezione degli RLS, ma ha assicurato, in virtù di una sentenza della magistratura, un numero prestabilito di RSA.
Apparentemente tutto rimane come prima, ma solo apparentemente.
Un numero sostanzioso di operai non ha votato le RSA che “firmeranno tutto” nei prossimi anni, circa 450 operai, che fa quasi il 12%, distribuiti in uguale modo tra quelli che proprio non sono andati a votare e quelli che hanno annullato la scheda, probabilmente per evitare di essere individuati. Nelle elezioni passate il livello di rifiuto dei candidati fu ben più basso. Non sono dati da poco perché le elezioni RSA non brillano per limpidezza. In passato era buona abitudine studiarle tutte per evitare che vi fossero schede nulle o non votanti. Come il rapporto tra voto e votanti è stato sempre controllato con tutti i mezzi in modo ferreo. D’altra parte se la cantano e se la suonano i “firmatutto” senza nessun controllo.
Eppure questa volta un buon numero di operai non ha votato o ha annullato la scheda. Evidentemente il dato era così marcato che non è stato possibile nasconderlo.
Gli operai sono ancora lontani dall’esprimere un rifiuto di massa dei sindacalisti del padrone. La situazione di Pomigliano, simile a quella degli altri stabilimenti italiani, è estremamente precaria. Buona parte degli operai sono a cassa integrazione per la maggior parte del tempo. Quelli che lavorano lo fanno con ritmi bestiali, sia sulla Panda che sulla Tonale. Chi assume un atteggiamento apertamente “contro” viene discriminato e gli si fa capire che non ha futuro. Diversi sono gli operai che sono sistematicamente a cassa integrazione, pur dovendo essere valido, a parole, il criterio della rotazione. Questi prendono meno degli altri e non maturano neanche il rateo. Oppure si posizionano operai con problemi fisici su postazioni “pesanti”, aspettando che scoppino per farli fuori a livello disciplinare, o con un incentivo a licenziarsi.
In una situazione del genere, senza una organizzazione collettiva l’unica alternativa è quella di affidarsi al delegato “amico” per cercare di sopravvivere.
E’ una situazione che presenta però chiari segni di cedimento. Anche l’aumento dei voti all’UGL va verso questa direzione. E’ vero che questo sindacato a Pomigliano, firmatutto come gli altri, appare meno coinvolto con l’azienda e questo ha spinto qualche operaio a dargli il voto.
La situazione è dinamica. Un numero consistente di operai ha già preso una posizione chiara contro i sindacalisti del padrone. Quelli che li hanno votati lo hanno fatto per opportunismo spicciolo, ma senza molta convinzione.
Vediamo se il rinnovo del contratto con le richieste ridicole di aumenti salariali sostenute dai firmatutto, non sia l’occasione per una sana e robusta reazione da parte degli operai.
F. R.

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