LO SCIOPERO È UNA COSA SERIA E VA CONDOTTO SERIAMENTE

Alla Stellantis di Pomigliano gli operai continuano ad essere usati come birilli. La FIOM in assemblea parla di soldi, recuperi e scioperi ma gli operai ricordano lo sciopero compatto del 27 maggio, finito in nulla e non si fidano più.
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Alla Stellantis di Pomigliano gli operai continuano ad essere usati come birilli. La FIOM in assemblea parla di soldi, recuperi e scioperi ma gli operai ricordano lo sciopero compatto del 27 maggio, finito in nulla e non si fidano più.


 

Ormai da diversi mesi leggiamo che in diverse nazioni si è scelto di usare la settimana corta e nonostante molti politici ne parlino, qui da noi sembra ancora una cosa lontana, in Stellantis poi, lontanissima. Sempre contro corrente basti pensare alla storiella dei sabato di recupero che va di scena puntualmente nello stabilimento di Pomigliano ma facciamo un po’ di cronistoria.
Il 16 settembre i “bidelli dell’azienda” (i sindacati firmatari) ci comunicano che sabato 1 e sabato 8 ottobre si devono recuperare 2 giornate di senza lavoro del mese di marzo ma essendo passati i 6 mesi previsti dal contratto, sono dovuti andare in deroga allo stesso ed il tutto per il nostro bene; per non farci perdere altri soldi. Ma a cosa serve porre il paletto di 6 mesi per i recuperi se poi la penale per non averlo rispettato ricade sempre su noi operai? E’ evidente che se a perdere saremo sempre noi, saremo messi in una condizione in cui dovremmo elemosinare il recupero, anche dopo un anno. Pensare che se i 6 mesi a sua disposizione scadono senza recupero, l’azienda dopo paghi la giornata intera ai lavoratori sarebbe troppo? Sei tu azienda che non mi hai fatto recuperare e sei tu a perdere i soldi, non io. Un sindacato serio avrebbe dovuto impostare la cosa in questo modo. Va beh, magari al prossimo rinnovo!
Come succede da tempo, ecco che poi arriva il dietrofront e così non si è fatto nè il recupero di sabato 1, nè il recupero dell’8. Entrambe le sospensioni, con la solita causale della “mancanza di materiale” e con la solita tempistica ovvero un paio di giorni prima. In Tonale è stato annullato il sabato di recupero addirittura il giorno prima.
Insomma come più volte abbiamo detto, dobbiamo restare a loro completa disposizione non potendo organizzare le nostre vite e sembra sempre più evidente che invece di pensare alla settimana corta, qui si decida di allungarla.
Nel mezzo di questo scenario il giorno 29 settembre c’è stata l’assemblea della Fiom. Sul tavolo tanti temi tra cui i sabato di recupero e la questione soldi. Infatti, protagonisti sono stati i nostri colleghi francesi alla quale la Stellantis, a seguito di azioni di lotta, sembra intenzionata a dare 1400€ di bonus per il caro vita.
Temi importanti che solo nell’apparenza, hanno spinto la Fiom a menzionare più volte la volontà di fare sciopero. Al sentire questa parola, in moltissimi tra i partecipanti si sono dileguati lasciando l’assemblea.
Tutto secondo i loro piani, infatti, con questo scenario, la “finta rivoluzionaria” Fiom potrà dire che era prontissima a scioperare ma le solite pecore degli operai non hanno voluto. Si dimentica un po’ di storia recente, quindi meglio ricordar loro lo sciopero del 27 maggio scorso. E’ normale per gente che per la prima volta ha avuto il coraggio di scioperare, restare disillusi quando verificano che lo sciopero non è servito a nulla. Ed è normale che appena sentono parlare di un nuovo sciopero proprio da quelli che hanno fatto sì che quello precedente, partecipato, non servisse a nulla, si allontanino. Lo ritengono una cosa inutile.
In questi giorni la mente mi riporta indietro nel tempo a quel famoso slogan “lavorare meno lavorare tutti” e questo perché sia in Panda che in Tonale, ovviamente sta succedendo l’esatto opposto.
Nel primo reparto la cadenza si abbasserà il che comporterà anche lo spostamento di un numero “x” di operai che passeranno nel reparto Tonale. Al pari dell’abbassamento di cadenza per coloro che resteranno in Panda “usufruendo” della continua discriminazione di stare ancora in cassa integrazione, il lavoro aumenterà.
Nel secondo reparto aumenterà la produzione con l’arrivo di colleghi dalla Panda e molto probabilmente addirittura da Melfi (colleghi in trasferta con colleghi ancora in cassa integrazione; bah!). Il tutto restando rigorosamente su un unico turno di lavoro solo di mattina che oltre a farsi sentire dal punto di vista fisico, si fa sentire anche economicamente parlando.
PILONE, operaio Stellantis di Pomigliano d’Arco

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