FERIE E CIGS, LA CASSAZIONE DÀ TORTO AD ELECTROLUX

Una causa di 150 operai iniziata nel 2015 contro l’azienda che usava le ferie come cassa integrazione si è conclusa in Agosto. La Cassazione ha dato ragione ai dipendenti. Anche alla Piaggio si apre la strada per un’azione legale sulla stessa questione.
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Una causa di 150 operai iniziata nel 2015 contro l’azienda che usava le ferie come cassa integrazione si è conclusa in Agosto. La Cassazione ha dato ragione ai dipendenti. Anche alla Piaggio si apre la strada per un’azione legale sulla stessa questione.


 

Nel 2012 alla Electrolux di Susegana, la gerarchia aziendale al servizio del padrone iniziò “unilateralmente” ad imporre agli operai l’uso dei PAR e delle ferie in sostituzione della cassa integrazione. Le segreterie sindacali, anche quelle nazionali senza distinzione, da tempo zerbini del padrone, interpellate dai delegati operai di appartenenza, sostenevano che l’uso delle ferie e PAR in sostituzione della cassa integrazione poteva essere applicato legittimamente dal padrone.
Tutti i delegati operai (Fiom/Uilm/Fim) evitando di dividersi, quindi compatti, iniziarono una serie di scioperi di avvertimento (1-2 ore in uscita), volantinaggi, comunicati stampa, imponendo alla gerarchia di fabbrica un tavolo di confronto, in cui l’azienda ribadiva la legittimità della sostituzione delle ferie in caso di cassa. Posizione peraltro avallata dai burocrati sindacali di Fiom, Fim e Uilm.
Nel 2014 tutti i delegati operai all’unanimità, iniziarono a raccogliere le adesioni per impugnare legalmente il provvedimento, depositando il ricorso nei primi mesi del 2015, a nome di 150 operai. Lo stesso anno ottengono una sentenza di primo grado favorevole che riconosce illegittima l’imposizione del padrone. La sentenza chiede “la reintegrazione delle ferie senza la restituzione degli oneri pagati dall’azienda per godimento delle stesse”. Il secondo grado nel 2016 e la Cassazione nell’agosto di quest’anno condannavano e rigettavano il ricorso della Electrolux. Nel frattempo,da quando i delegati operai hanno depositato la causa l’uso delle ferie in sostituzione della cassa non è più stato imposto dall’azienda.

Alla Piaggio di Pontedera, invece padron Colaninno continua imperterrito ad imporre agli operai la sostituzione alla cassa e ai fermi produttivi con PAR e ferie obbligatori. Anche qui gli zerbini delle segreterie provinciali e regionali (Fiom, Uilm, Fim) sostengono la legittimità dell’azione del padrone. Nonostante la mobilitazione, gli scioperi dei delegati operai ex Fiom (Comitato Operai Piaggio/ Sial Cobas) alla Piaggio non si è raggiunta l’unità necessaria tra gli operai per potere, anche solo iniziando sul piano formale di una causa legale, provare a costituire un fronte compatto per resistere alle imposizioni del management.
La situazione attuale degli operai, divisi e ricattati dalla concorrenza, abbandonati dai capi sindacali compromessi, permette ai padroni di imporre agli operai qualsiasi provvedimento che sia funzionale alla riduzione dei costi e quindi all’aumento dei profitti per sé stessi e gli azionisti, magari scaricandone il costo sulle casse dello Stato. L’estendersi del numero di contratti a termine spinge la concorrenza tra operai e aumenta il potere di ricatto dei padroni che non si preoccupano certo della “legalità” dei loro provvedimenti.
“Ci sarà pure un giudice a Berlino” che raccoglie le denunce degli operai e ne allevia saltuariamente la condizione di schiavi moderni? Certo, i giudici della Cassazione condannano l’azienda per il modo in cui ha imposto la sostituzione ferie/cassa, ma non mettono minimamente in discussione il diritto esclusivo del padrone a stabilire le ferie dei propri subordinati, lasciandolo così di fatto libero di fare quello che vuole, a patto che rispetti delle generiche modalità, come informare individualmente e con un certo anticipo il lavoratore del cambio del piano ferie.
Del resto, “trovare un giudice a Berlino oppure a Roma” che metta in discussione veramente la condizione di moderna schiavitù degli operai, sarebbe una speranza sciocca, non è nella natura della loro funzione nella società dei padroni, che è quella di applicare le leggi che questi stessi padroni hanno voluto! Spetta agli operai, uomini e donne ridotti ad appendici di macchinari, in concorrenza spietata tra di loro trovare la strada per unirsi e ricostruire una forza operaia di resistenza, anche una decisione della cassazione favorevole può servire a dare un minimo di fiducia a chi ha deciso di opporsi alle prepotenze dei padroni. Anche alla Piaggio si può impostare la causa e vincerla.
M.C.

Riportiamo di seguito la sentenza della Cassazione, leggerla sarà utile per conoscere le motivazione e servirà per capire come impostare una causa sugli stessi obiettivi.

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