ABBONDANTE LUBRIFICAZIONE DEL CARROZZONE AMMINISTRATIVO

Nello stesso momento in cui fanno la guerra ai poveri del reddito di cittadinanza, mentre i salari operai sono in discesa per l’aumento dei prezzi, il governo e il parlamento varano un mega aumento degli stipendi per gli amministratori locali. Poi si chiedono da dove proviene il malcontento sociale.
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Nello stesso momento in cui fanno la guerra ai poveri del reddito di cittadinanza, mentre i salari operai sono in discesa per l’aumento dei prezzi, il governo e il parlamento varano un mega aumento degli stipendi per gli amministratori locali. Poi si chiedono da dove proviene il malcontento sociale.


 

Caro Operai Contro, cosa sarebbe successo se nel rinnovo di un contratto nazionale di lavoro, il sindacato avesse osato rivendicare un aumento mensile minimo di 549 euro lordi, e massimo di 6.781 euro lordi?
Invece tutto fila liscia se a deciderlo è il Parlamento, governo e opposizione bipartisan. Draghi ha varato un mega aumento degli stipendi, in favore dei soci politici nei Consigli comunali: sindaci, vicesindaci, assessori, presidenti dei consigli comunali. Aumenti che scatteranno in 2 tranche, 1-1-2022 e 1-1-2024.
Per vicesindaci, assessori, presidenti dei consigli comunali, le retribuzioni sono di poco inferiori a quelle dei sindaci, invece percentualmente uguali gli aumenti. Nelle tabelle si vedono le retribuzioni complessive a regime.

Fonte il Sole 24 ore del 8/11/2021

549 euro di aumento mensili a regime, è l’aumento più basso che la legge di Bilancio assegna ai sindaci delle ultime 2 (su un totale di 12) fasce, definite in base al numero di residenti nei Comuni non capoluogo (8 fasce) e nei Comuni capoluogo (4 fasce).
Risalendo dalla terzultima alla prima fascia, questi sono per i sindaci gli aumenti mensili a regime, in euro: 1.084, – 1.492, – 1.351, – 1.716, – 2.492, – 1.701, – 5.942, – 5.151 – 5.834 – 6.781.
Dove sono finiti i 5 Stelle che dichiaravano guerra ai “privilegi della casta?”
Cifre che ridicolizzano i miseri aumenti salariali dei contratti di categoria, e tutte le motivazioni che pretendevano di giustificarli. Fanno impallidire l’importo del Reddito di cittadinanza e smascherano se ve ne fosse bisogno, tutta la strumentale canea contro questo ammortizzatore sociale, osteggiato in primis da Renzi, Salvini, Meloni, Tajani che lo vorrebbero abolire.
I 5 Stelle con l’osso in bocca non possono più abbaiare. Nè lasciano il cadreghino nel governo che sta mettendo condizioni capestro ai percettori del Reddito di cittadinanza, il sussidio che proprio i 5 Stelle avevano fortemente voluto. Adesso invece con restrizioni e penalizzazioni lo stanno massacrando, in linea con Draghi e Bonomi.
Stratosferici aumenti delle retribuzioni che hanno il sapore di tangenti di Stato, a caccia di consenso preventivo. Una chiamata a raccolta delle amministrazioni comunali, vista l’aria che tira ultimamente.
Uomini e donne di realtà ed esperienze diverse, scendono in piazza per questioni legate solo al vaccino, e non invece per un profondo disagio sociale che va ben oltre? Fino quando il generalizzato aumento dei prezzi sarà sopportato in silenzio? Il diffuso impoverimento di chi ha un lavoro, e la legge di Bilancio non provocheranno proteste?
Da considerare non da ultimo, anche l’esito delle ultime elezioni amministrative, dove l’astensionismo sommato a schede bianche e nulle, relegano le amministrazioni comunali a essere i rappresentanti, di poco più del 30% di voti validi sul totale degli elettori aventi diritto. Una condizione di disagio per i fedeli amministratori, andavano rincuorati tirandoli su di morale e di busta paga.
Perciò come se volesse precettarne la fedeltà a prescindere, lo Stato centrale a colpi di banconote, ha avvertito la necessità di serrare le fila dei suoi uomini che, nei Consigli comunali su tutto il territorio nazionale, garantendo il funzionamento di una parte della macchina statale, dovrebbero avere il polso della situazione. Lubrificati con aumenti di stipendio che arrivano anche al raddoppio dell’intera retribuzione e più, fino al 160%.
Diametralmente opposta la condizione salariale degli operai. Che i salari in Italia siano i più bassi d’Europa, per Draghi e la sua opposizione parlamentare Fratelli D’Italia, è giusto così!
Per anni mentre negli altri paesi il salario operaio si rivalutava, in Italia perdeva potere d’acquisto, è terzultimo in Europa davanti solo a Romania e Bulgaria! I rincari dei prezzi di questi giorni assestano un altro colpo alle buste paga. Non permettiamo ai capi sindacali di girare la testa dall’altra parte. Non permettiamo al governo Draghi di calpestare la necessità di aumentare il salario operaio.
Saluti Oxervator

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