AUMENTANO I DISOCCUPATI, MANCANO GLI OPERAI DA ASSUMERE

Sono due manifestazioni dello stesso fenomeno. In questo mercato del lavoro si entra solo se si accettano salari da fame e lavoro a rischio, e se ne viene espulsi quando nemmeno ciò è sufficiente a garantire margini di profitto adeguati
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Sono due manifestazioni dello stesso fenomeno. In questo mercato del lavoro si entra solo se si accettano salari da fame e lavoro a rischio, e se ne viene espulsi quando nemmeno ciò è sufficiente a garantire margini di profitto adeguati


 

Caro Operai Contro, i contratti di lavoro collettivo firmati, riguardano 6,1 milioni di operai e lavoratori, di questi 4,5 milioni sono nella grande industria. Qui manca il contratto di 1 milione di operai edili scaduto a settembre 2020, e quello della chimica farmaceutica che scade a giugno 2022.
Contratti chiusi con un nulla di fatto per la prevenzione degli infortuni e le morti sul lavoro; aumenti salariali irrisori; produttività in crescendo, ottenuta anche sotto la minaccia diretta o velata, che lo sblocco dei licenziamenti, avrebbe espulso quanti non si sarebbero adeguati, ai nuovi ritmi e carichi di lavoro.
Sono invece 6,3 milioni gli operai e lavoratori senza rinnovo contrattuale, in prevalenza dipendenti dell’artigianato e dei servizi, dove molti contratti non vengono rinnovati da 2 anni alcuni anche 3.
Quindi per 6,1 milioni di operai e lavoratori il rinnovo dei contratti non ha portato sostanziali migliorie, per altri 6,3 milioni di operai e lavoratori, il rinnovo è in alto mare.
Al sindacato pantofolaio e rinunciatario bisogna dare la sveglia. Lo possono fare gli operai unendosi nei posti di lavoro e imporre al sindacato un cambio di passo, scegliendo da dove cominciare: sicurezza sul lavoro, rimozione dei contratti usa e getta, dei turni massacranti e della tempistica alta, fino ad una reale rivalutazione dei salari. Rivendicazioni ovviamente da sostenere con la lotta.
Vanno invece a gonfie vele gli affari ai padroni, anche durante la pandemia, con lo sfruttamento operaio sono riusciti a consolidare i profitti. “Il Sole 24 ore” esulta in prima pagina il 7 agosto perché “L’industria risale ai livelli pre covid”. Subito sotto il controcanto di Draghi che rilancia: “Bene l’economia ma occorre accelerare”.
Per i padroni e il loro governo “accelerare” vuol dire più sfruttamento per più produttività, orari e turni devastanti, più morti sul lavoro, nuova forza lavoro da sfruttare, per sostituire quella andata in pensione, e quella che stanno espellendo con lo sblocco dei licenziamenti collettivi, decretato dal governo Draghi.
Va in scena l’allarme dei padroni che non trovano operai: “un tema che potrebbe frenare lo sviluppo stesso”, (“Il Sole 24 ore” 7 agosto ’21).
I padroni tirano la corda al massimo e fingono di cadere dalle nuvole, chiedendosi stupiti, come mai non si trovano lavoratori!
A lamentarsi che più nessuno voglia fare certi lavori c’è “Il Sole 24 ore”, che mette in prima fila i casi più numerosi delle mancate assunzioni:
-“Nelle Marche l’autotrasporto cerca 700 autisti, ma senza trovarli ”. (17 agosto ’21).
-“Logistica, 17 mila autisti cercasi ”. (10 agosto ’21).
-“ Aziende a caccia di 1,2 milioni di lavoratori ”. ( 7 agosto ’21).
-“Nelle costruzioni mancano 265 mila addetti”. ( 4 agosto ’21).
In totale le aziende intenderebbero assumere, fra specifiche figure professionali a operai comuni, 1,2 milioni di lavoratori.
I giovani e i senza lavoro finché possono, fanno bene a rifiutarsi di farsi sfruttare per quattro soldi, lavorare in certe condizioni, rischiare anche la vita! Come visto sopra, più della metà della forza lavoro occupata non ha un nuovo contratto, l’altra metà, con gli “aumenti” dei rinnovi, avrà poche decine di euro mensili scaglionati in 3 o 4 anni!
Saluti Oxervator

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