I VACCINI PER I RICCHI

Un contributo di Pietro DeMarco alla Redazione di Operai Contro per il dibattito sul problema dei vaccini anticovid
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Un contributo di Pietro DeMarco alla Redazione di Operai Contro per il dibattito sul problema dei vaccini anticovid


 

Nei giorni passati i vaccini sono stati al centro dell’attenzione dei mass media, adesso l’interesse per questa tematica incomincia a scemare, per questo ritengo opportuno mettere l’accento su alcuni aspetti non adeguatamente attenzionati dai media irreggimentati.

I PROFITTI DELLA BIG PHARMA.
Deve essere chiaro che la produzione di vaccini non è la fonte di maggior profitto per l’industria farmaceutica. I vaccini se ben progettati possono liberare una popolazione da una malattia, e questo è una maledizione per la Big Pharma! Quello che interessa è la possibilità di avere sempre un mercato pagante, in espansione, che attraverso la vendita delle merci gli faccia realizzare il profitto in esse contenute, prodotto dai suoi operai in produzione. Per queste ragioni il maggior profitto si ottiene con la cura di malattie croniche, ed è per questo che si fa di tutto per cronicizzare i problemi di salute invece di prevenirli e di curarli, come i tumori, le malattie cardiovascolari e quelle degenerative. Considerato che alcune multinazionali legate al sistema alimentare si sono fuse con quelle di produzione di farmaci, come la Bayer e la Monsanto, si ha la quadratura del cerchio: da una mano si fanno ammalare le persone con cibi spazzatura, e si fanno profitti, e poi si curano, facendo nuovi profitti.
Allora perché c’è stata questa corsa forsennata ai vaccini che richiedono nuovi investimenti per un farmaco che comunque ha una durata limitata? Sono state le principali borghesie dei paesi industrializzati a convincere i loro stati a finanziare cospicuamente la ricerca di base, fatta con i soldi pubblici e in strutture di ricerca pubbliche, per gettare le basi per la produzione di nuovi vaccini e garantirsi uno smercio adeguato a prezzi di monopolio. L’urgenza non è stata tanto salvare vite ma far ripartire l’economia da profitto. La filantropia di Big Pharma è, perciò, solo di facciata, la produzione dei vaccini è stata avviata solo quando il profitto era assicurato, il motore per ogni azione nel capitalismo. Anche il comportamento della Pfizer ha seguito questa linea, cercare di massimizzare il profitto, con la riduzione dei costi, da un lato, e l’incremento delle entrate dall’altra. Così si sono ridotte le spese e i tempi di sperimentazione a carico della Pfizer, valutando l’efficacia del vaccino solo per lo sviluppo della malattia, e non sulla diffusione del virus e riducendo anche il campione delle persone testate. Strada seguita anche dagli altri colossi farmaceutici. È bene che si sappia, allora, che non ci sono garanzie che i vaccini fermeranno la diffusione del virus, semplicemente perché non si è cercata questa informazione per risparmiare tempo e denaro. Anche l’efficacia dei vaccini cambia tantissimo se si considerano gli asintomatici, ma questo non è un dato disponibile per nessun vaccino. Intanto i manager della Pfizer e Moderna hanno incassato fior di milioni di dollari perché i titoli delle multinazionali sono schizzati in borsa e i lor signori si sono ulteriormente arricchiti vendendo le azioni rivalutate, mentre la Big Pharma vendono i vaccini ai migliori acquirenti. A quelli che si sono scandalizzati da questo comportamento chiedo, ma su quale pianeta vivete, sono le leggi del Capitalismo, lo stesso sistema che difendete a spada tratta!

VACCINI SOLO PER CHI SE LO PUO’ PERMETTERE.
Anche su quest’aspetto bisogna fare chiarezza, i vaccini attuali sono intrinsecamente inadatti ad una diffusione globale, soprattutto Pfizer e Modena. Se si progetta un vaccino che ha bisogno di una catena del freddo di almeno – 70 gradi per sua natura non può essere destinato a paesi poveri, e la tecnologia impiegata è inadatta a produrre centinaia di milioni di dosi. Questo vaccino ha solo voluto dimostrare la forza e la supremazia degli Stati Uniti sugli altri Stati industrialmente sviluppati ma, di fatto non è stato mai destinato ad una diffusione mondiale, e ciò non è avvenuto per caso ma è stato voluto. Per il vaccino Moderna, anch’esso basato sul mRNA virale, la situazione è simile: è molto complicato produrre artificialmente mRNA e stabilizzarlo e non possono essere prodotti dosi di vaccini in grande scala, ma questo era risaputo sin dall’inizio. Il loro scopo è stato cercare di sollevare i paesi capitalistici più forti dalla malattia, neanche dal Virus, per far ripartire produzione ed accumulazione. Si fottano i poveri e chi non se lo può permettere. Come disse Alberto Sordi nel “Marchese del Grillo” – “Io sono io e voi non siete un ca…”, rivolto al popolo. Solo il vaccino russo potrebbe avere una diffusione più capillare, ma per il momento la concorrenza geopolitica fra Stati ne limita l’utilizzo. Chiaramente a complicare tutto ci sono i brevetti, immorali in questo frangente ma questo è la legge del mercato. Cosa si pretende se si lascia la produzione del cibo e la cura dalle malattie nelle mani dei capitalisti che ne devono trarre un guadagno per gli azionisti.

UN MONDO SEMPRE PIÙ DIVISO.
Come sta dimostrando la gestione dei vaccini la globalizzazione, di fatto, è lettera morta, non esiste più. O meglio esiste solo quella dei profitti! Il mondo multipolare, coalizzato in teoria per risolvere i problemi globali, è svanito come nebbia al sole. Una pandemia globale avrebbe dovuto unire, anche solo gli organismi internazionali di controllo, invece i solchi e le divisioni tra le varie borghesie, e tra i popoli, sono state ancora più accentuati. La divisione in blocchi contrapposti, di aree d’influenza si evidenzia anche nella mancanza di informazioni, e di coordinamento. Invece di affrontare tutti insieme la pandemia tracciando delle linee di condotta comune, ognuno è andato per proprio conto. Probabilmente questo virus si sarebbe potuto fermare e milioni di persone si sarebbero potute salvare, ma l’economia, o meglio i profitti per pochi, è più importante. Per i vaccini è avvenuta la stessa cosa, ognuno è andato per proprio conto e non si stanno unendo gli sforzi. Non solo, il governo italiano ha scelto di attingere solo ai vaccini americani, con contratti capestro e forniture con il contagocce, ma nulla si è saputo su altri vaccini prodotti.

ESEMPIO DI CUBA.
In questo scenario desolato la via intrapresa da Cuba deve servire da esempio. Non mi importa dare qui un giudizio generale sulla società cubana, rilevo solo, e dipenderà dalla storia di quel piccolo paese che i bisogni di cura della maggioranza della popolazione sono tenute in debito conto, e la sanità, così come tutta l’industria e la ricerca farmaceutica sono amministrate dallo Stato, una scelta dettata anche dalla necessità di superare l’embargo in vigore da sessant’anni. Non che questa situazione garantisca il non formarsi di privilegi e discriminazioni, ma quello che mi preme mettere in evidenza è che ci sono altri sistemi che permettono la produzione di massa dei vaccini senza i limiti imposti dal prezzo delle azioni. Ebbene l’Isola Caraibica sta per produrre dei vaccini a sub unità, questi sì adatti ad una diffusione universale, con costi irrisori, rispetto ad altri vaccini, assolutamente sicuri ed efficaci perché i trasportatori delle sub unità sono già stati utilizzati per altri vaccini, impiegati anche sui neonati. Già da inizio estate Cuba sarà in grado di produrre 100 milioni di dosi in poco tempo, per vaccinare tutta la propria popolazione e distribuire ai paesi più poveri. Non solo, l’Isola non ha messo nessun brevetto o vincolo di alcuna natura e chiunque può copiare la tecnologia e produrre in proprio il vaccino cubano. Di queste notizie, però nei media non si trova traccia, c’è da riflettere.
PIETRO DEMARCO

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