DALLA STALINGRADO D’ITALIA ALLA GIUNTA CHE ODIA I POVERI

A Sesto S. Giovanni, Milano, la giunta di centro destra taglia la luce a cinque famiglie. Sono morosi perché poveri, e per i prepotenti collaboratori del sindaco i poveri vanno schiacciati. Ma pensano veramente che lo spettro della Sesto operaia sia seppellito per sempre? Riceviamo e pubblichiamo da UNIONE INQUILINI.
Condividi:

A Sesto S. Giovanni, Milano, la giunta di centro destra taglia la luce a cinque famiglie. Sono morosi perché poveri, e per i prepotenti collaboratori del sindaco i poveri vanno schiacciati. Ma pensano veramente che lo spettro della Sesto operaia sia seppellito per sempre? Riceviamo e pubblichiamo da UNIONE INQUILINI


10 dicembre 2020

NON RIGIRATE LA FRITTATA

Le famiglie ospiti del Residence di via Fiorani n° 46, rimaste senza corrente dal 7 dicembre, hanno contattato Sindaco e Assessora Pizzocchera per chiedere il ripristino dell’allacciamento elettrico, ma hanno avuto solo risposte negative, evasive e sprezzanti. La giunta di Sesto, appena insediata, tra i primi suoi atti politici ha disdetto la convenzione con il Progetto Arca senza creare le alternative per le famiglie coinvolte (9 famiglie al Residence Fiorani, 10 presso la cooperativa Uniabita). Al di là delle critiche che potevano essere sollevate su quel progetto (e che abbiamo sollevato noi per primi, in tempi non sospetti), resta il fatto che delle famiglie che sarebbero finite in strada venivano ospitate in una struttura abitativa fatta di piccoli appartamenti in attesa di una soluzione definitiva. L’attuale Giunta, invece di farsi carico della grave situazione abitativa della città, ha continuato a negare l’emergenza  persino in un Consiglio Comunale dedicato ai problemi abitativi, ma non solo.
Sin dal suo insediamento ha cercato di sfrattare gli inquilini in subaffitto con provvedimenti amministrativi illegittimi, ed è stata condannata dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia.
Ha cercato di ottenere lo sfratto delle famiglie ricoverate nel Residence Puccini non pagando il dovuto al proprietario, ed è stata sfrattata dal Tribunale di Monza per  morosità, come il peggiore dei cattivi pagatori.
Ha escluso dalle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari le famiglie straniere che ne avevano diritto, e per tale ragione il Comune è stato condannato dal Tribunale di Milano per discriminazione.
Ha cancellato illegittimamente le residenze a italiani e stranieri, impedendo loro anche di presentare le domande di casa popolare, e il Prefetto di Milano ha annullato i provvedimenti del Comune perché illegittimi e contro la legge.
Per il Residence Puccini, in particolare, come detto, il Comune ha sospeso i pagamenti al proprietario per farsi sfrattare per morosità e quindi sloggiare gli inquilini, tentando di scaricare la responsabilità sul proprietario del Residence.
Questo sono i “paladini della legalità”: un Comune condannato dal Tar, dal Tribunale di Milano e dal Prefetto, per una politica espressione di odio verso i poveri. Per una politica finalizzata all’espulsione dei ceti popolari dalla città.
Gli inquilini che hanno telefonato in Comune e che hanno accusato l’Amministrazione locale hanno capito male perchè sono prevenuti? Se pure fosse così avrebbero qualche motivo per esserlo.
Inoltre non è corretto dire che alle famiglie sono state offerte delle alternative, perché i monolocali per persone sole della Pelucca non sono alternative, sono alloggi piccoli e invivibili per nuclei familiari numerosi e hanno una durata di poche settimane.
E l’housing sociale su Milano, di cui scrive l’Assessora Pizzocchera forse poco informata, è una falsa alternativa perché il costo dell’affitto di quegli appartamenti risulta più alto di quello a mercato libero a Sesto.
È possibile che l’Amministrazione Comunale, anche se non proprietaria degli alloggi di via Fiorani, si disinteressi del fatto che diversi minori, tutelati dalla precedente Amministrazione, siano senza luce, senza la possibilità di studiare con la didattica a distanza e senza la possibilità di consumare un piatto caldo?
È un atteggiamento responsabile e degno di una Amministrazione Pubblica?
L’Assessora ai Servizi Sociali non sente come propria responsabilità e dovere l’urgenza di garantire a 12 minori, tra cui un neonato, oltre alla luce il diritto alla salute, allo studio e all’alimentazione? Non ritiene questi suoi precisi doveri istituzionali?
Di questa vicenda, ulteriore espressione del disprezzo di questa Giunta nei confronti delle famiglie Sestesi più fragili, rimane solo una gran tristezza. 
UNIONE INQUILINI

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.