FCA MELFI L’OMERTA’ SUI POSITIVI AL VIRUS

Gli operai contagiati è come se sparissero nel nulla, si confondono con gli altri in malattia, la direzione e i sindacati collusi hanno interesse a ridimensionare tutto. La produzione prima di ogni cosa
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Gli operai contagiati è come se sparissero nel nulla, si confondono con gli altri in malattia, la direzione e i sindacati collusi hanno interesse a ridimensionare tutto. La produzione prima di ogni cosa


 

Il Covid, le sue micidiali complicazioni, nel sistema dei padroni ha fatto già oltre un milione di morti. La sete di profitto degli uomini che diventano padroni di tutto non si ferma di fronte a niente, ci si è arrivati nelle viscere della terra per tirare fuori altri esseri viventi prima per fame, poi per farne oggetto di profitto e la stessa natura si è vendicata. Per la stessa sete di profitto nonostante si sapesse la pericolosità del virus tutti i padroni, su tutto il pianeta hanno spinto e continuato a tenere le attività di produzione aperte. Tutti gli umani si sono mossi intorno ad esse e a quello che sfornavano gli operai e anche in questo paese migliaia sono stati i contagiati dal virus e altri continuano a contagiarsi. Per un paio di mesi ci hanno tenuto rinchiusi in casa, ad altri operai nemmeno questo e dall’inizio della pandemia senza neanche i Dpi necessari sono stati trattati dai padroni come oggetti che valgono meno di niente. Per gli operai come noi c’è stata una prima fase, ci hanno confinato in casa, guai se uscivamo senza un valido motivo, si dovevano prima organizzare per riportare il resto degli schiavi in fabbrica. I padroni piangevano miseria, il loro sistema dopo essersi organizzato ci ha fatto uscire, ci hanno fatto salire su mezzi di trasporto tenendoci a distanza gli uni dagli altri, riducendo la capienza al 50% e ci hanno riportato in fabbrica. Con lo stesso sistema altri operai comandati a lavoro utilizzando la propria auto hanno raggiunto i luoghi di produzione. Dopo aver misurato a tutti la temperatura e dopo averci dato un paio di mascherine, siamo tornati a produrre. In fabbrica e in Fca siamo sorvegliati a vista, guai a chi, anche solo per farsi una bevuta di acqua, si toglie la mascherina, deve obbligatoriamente allontanarsi dagli altri operai, altrimenti si viene segnalati (i vigilanti sono dappertutto) e scattano le contestazioni disciplinari. Nonostante questo ci hanno comunicato che ci sono stati una ventina di operai contagiati, fra cui qualche impiegato. Non si capisce chi sono, sono individuabili gli impiegati perché ci hanno detto sono capi reparto e sembra che il loro contagio sia avvenuto in altri posti, non in fabbrica. Ovviamente non abbiamo nessuna certezza. Gli operai contagiati è come se sparissero nel nulla, si confondono con gli altri in malattia. I sindacati insieme al padrone emana bollettini in cui quasi ogni due giorni comunicano nuovi operai contagiati e una cerchia ristretta di altri operai che vengono sottoposti al tampone. Tutto ci sembra ridimensionato, ultimamente decine di operai che provengono dalla provincia di Matera e che arrivano in fabbrica con lo stesso autobus si sono autodenunciati per aver viaggiato insieme a un operaio risultato positivo al Covid. La Fca non aveva detto niente perché tutto quello che avviene fuori dai cancelli poco importa all’azienda. Gli autobus sono tornati su strada, è rimasta solo la distanza prevista fra l’autista e noi operai ma non siamo più al 50% e i sedili possono essere tutti occupati. Siamo uno vicino l’altro, molti operai viaggiano per ore su alcuni autobus, perché molto distanti dalla fabbrica il pericolo di contagio è maggiore, ci si arriva a casa e non ci si muove. Il nostro è un confinamento, dalla dimora si passa al luogo di produzione, dal luogo di produzione si passa alla dimora, tutto il resto gira intorno ai luoghi di produzione e intorno a noi i contagi aumentano. Si potevano tenere aperte solo le attività di produzione indispensabili e necessarie, per far fronte ai beni di prima necessità, a rotazione produrre queste cose. Invece la guerra fra padroni su questo pianeta per accaparrarsi profitti impone di produrre tutto quello che i padroni decidono e tutto ne diventa loro oggetto, fino a quando gli operai non si ribelleranno.
Crocco, operaio di Melfi

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