IN TRINCEA PER TRIDICO

Tutti i sindacati scendono in campo per difendere il presidente dell’Inps. Ma è poi vero che ha fatto un’azione a favore degli operai, tanto da meritarsi questo sostegno?
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Tutti i sindacati scendono in campo per difendere il presidente dell’Inps. Ma è poi vero che ha fatto un’azione a favore degli operai, tanto da meritarsi questo sostegno?


Caro Operai Contro,
tra l’incredulità e le contraddizioni causate dallo sfrontato aumento di stipendio al presidente dell’Inps Pasquale Tridico, il Codacons (coordinamento delle Associazioni dei consumatori), il 28 settembre 2020 ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti, per accertare se lo scandaloso aumento di stipendio, non costituisca (tra l’altro ndr) un danno alla collettività, trattandosi appunto di soldi dell’Inps. A non avere dubbi e di parere totalmente opposto è il sindacato che anzi, è schierato in un’accanita difesa di Tridico e del suo malloppo.
Qui però non interessa se questo aumento sia o meno “legale”, bensì il fatto che il sindacato ha dato il pieno sostegno, a questa scriteriata operazione e la difende a spada tratta.
In prima fila, per il sindacato confederale, la Cisl leva gli scudi e in un comunicato afferma: “ci preme manifestare oggi la nostra solidarietà, al presidente Pasquale Tridico e all’intero Consiglio di amministrazione, per la vergognosa campagna denigratoria contro l’Inps”.
Per i sindacati confederali difendere Tridico, significa difendere se stessi. In nome della rappresentanza sindacale dei lavoratori dipendenti che Cgil, Cisl, Uil, (oltre a Cisal, Ugl e Confsal) hanno dentro la dirigenza dell’Inps, con i loro uomini seduti nel Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto. Difendere la paga di Tridico significa anche difendere la loro, ed anche fruire per le loro organizzazioni, dei rapporti che l’Inps ha con le banche, accordi e convenzioni vantaggiose ecc.
Se questo è il modo di essere del sindacalismo collaborazionista, desta perplessità la difesa di Tridico da parte del sindacalismo di base. L’Usb in uno specifico comunicato difende Tridico:“continuamente attaccato perché le sue idee progressiste in campo sociale, sono mal sopportate da Confindustria e da una vasta area politica che va da destra a sinistra”.
Ma questo (tralasciando ogni commento), che attinenza ha con il salario e la condizione operaia, che dovrebbero essere la prerogativa del sindacalismo operaio? Cosa c’entra col prendere le difese di un impiegato con funzioni di presidente, strapagato 62 mila euro l’anno e ora, dopo appena 1 anno dalla sua nomina gli è stato più che raddoppiato lo stipendio, portandolo a 150 mila euro l’anno? Una “carriera” folgorante per lui, sulla pelle di oltre mezzo milione di operai e lavoratori, che in barba allo stato d’emergenza e a quanto stabilito e stanziato dai decreti governativi, aspettano ancora gli arretrati della cassa integrazione e dei sussidi.
E’ l’Inps stesso ad ammettere con una dichiarazione del suo presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy: “Il numero di lavoratori in tutto potrebbe sfiorare il mezzo milione”. (Corriere della Sera del 29 settembre 2020).
A questi si devono aggiungere migliaia di braccianti e lavoratori precari ancora in attesa dell’assegno di 600 euro. Assegno per il quale hanno fatto domanda anche benestanti e parlamentari, di loro però Tridico si rifiuta di fare i nomi. E ancora, i mancati assegni alle famiglie, i redditi di emergenza non pervenuti, anche babysitter, colf e badanti aspettano ancora il bonus.
Chissà se difendono Tridico anche loro, quel mezzo milione e più di operai e lavoratori, presi in giro da mesi senza salario e senza sussidio. Molti con le loro famiglie tirano avanti con l’aiuto delle associazioni caritative, come avviene per tanti operai licenziati, disoccupati e milioni di poveri.
L’aumento di paga di Tridico era già previsto dopo la sua nomina, nel 1° governo Conte (Lega-5 Stelle) e varato dal Conte bis (5 Stelle-Pd). Anche se Salvini “dimentica” che quando era al governo fu tra i fautori di questo aumento e ora, come fanno gli avversari di destra e di sinistra dei 5 Stelle (l’area politica di Tridico), chiede le sue dimissioni.
I 5 Stelle dimostrano che la loro politica è finalizzata al mantenimento del cadreghino al governo: all’occorrenza si risparmia col taglio dei parlamentari; oppure all’occorrenza , non si risparmia con l’aumento di stipendio del 142% a Tridico! Stesso stipendio assegnato anche al presidente dell’Inail, aumenti per vicepresidenti e consiglieri di amministrazione dei 2 istituti, Inps e Inail.
L’Inps da mesi tiene sulla graticola più di mezzo milione di operai, braccianti e lavoratori,lasciando i soldi dei loro sussidi arretrati nelle banche con le quali è ammanicata. Ma il povero Tridico non ha nessuna responsabilità.
Saluti Oxervator

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