“I CAN’T BREATHE”, NON RIESCO A RESPIRARE

La protesta degli attivisti FLM-CUB sulle condizioni materiali di lavoro sulle catene di montaggio alla FCA di Cassino
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La protesta degli attivisti FLM-CUB sulle condizioni materiali di lavoro sulle catene di montaggio alla FCA di Cassino


 

Lavorare otto ore in fabbrica con la mascherina antiCovid sta procurando gravi disagi e scompensi alla salute degli operai, in particolar modo alla salute degli operai diretti, collocati in produzione e in catena di montaggio, e soprattutto tra gli operai più anziani.
Durante le ore di maggior caldo, quando l’aria è più rarefatta, si cominciano a registrare i primi sintomi di soffocamento legati alla fatica intensa della fabbrica e alla impossibilità di respirare “normalmente”. Il respiro affannoso, la dispnea, altro effetto collaterale delle mascherine, si verifica appunto durante la fatica manuale e gli sforzi prolungati, e la mascherina antiCovid non fa che accelerare la difficoltà respiratoria.
Durante l’attività fisica e sotto sforzo, infatti, l’organismo produce più anidride carbonica e consuma più ossigeno. Il centro respiratorio cerebrale accelera la respirazione quando l’ossigenazione del sangue è ridotta o i livelli di anidride carbonica nel sangue sono elevati. Sintomi, a sentire diversi operai, che si prolungano anche quando termina il turno di lavoro alla FCA.
Di questi disagi, e di altre criticità legate alla fase post-Covid, sarebbe giusto parlarne in assemblea plenaria dei lavoratori. I “briefing” tra direzione aziendale FCA e RSA confederali, dovrebbero avvenire DOPO CHE SI E’ ASCOLTATO GLI OPERAI e non a nome e per conto degli operai.
Per questo motivo la FLMU-CUB chiede di convocare URGENTEMENTE un’assemblea dei lavoratori per esaminare le tante criticità presenti in fabbrica in questa fase.
Per superare questa fase è necessario:

  • riconoscere 15 minuti di “pausa respirazione” per ogni DUE ORE di lavoro;
  • dimezzare la velocità della catena di montaggio e della produzione per evitare affaticamenti e possibilità di soffocamento e/o difficoltà respiratorie;
  • prevedere aree attrezzate di sedie per il recupero psicofisico degli operai;
  • ripristinare la mensa a metà turno per “spezzare” la fatica quotidiana;
  • porre in essere tutte le altre urgenze che dovessero emergere durante l’assemblea dei lavoratori.

In queste ore gli attivisti della FLMU-CUB di Cassino sono stati contattati da decine di lavoratori che iniziano ad accusare patologie legate alla respirazione. Continuare come se nulla fosse, ovvero mantenere la stessa metrica di lavoro della fase preCovid, vuol dire stremare gli operai.
“Non pensavamo di arrivare al punto da rivendicare l’aria e il respiro” – dicono gli attivisti FLMU- CUB – ma di questo si tratta: il diritto al respiro. Un intero turno di lavoro e di fatica manuale svolto quasi interamente con la mascherina, sta diventando non sopportabile e sta compromettendo la salute di centinaia dioperai. E’ giusto e doveroso ascoltare gli operai in assemblea plenaria per discutere delle contro-misure da adottare per superare il mese di luglio.
Continuare a lavorare “in apnea” per tutto il mese di luglio è disumano”.
Piedimonte, 08 luglio 2020
FLMU-CUB CASSINO

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