Expo 2015, Cantone si insedia: “Appalti poco chiari, l’Italia ha sottovalutato la corruzione”

Redazione di Operai Contro, Cantone è l’uomo giusto per i corruttori. Sulle corruzioni passate non si sprime i padroni possono stare tranquilli T’invio un articolo della repubblica Un osservatore Il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha istituto l’Unità operativa speciale per Expo che “lo coadiuvi nei compiti di controllo e vigilanza sulla correttezza e trasparenza delle procedure connesse alla realizzazione delle opere”. Lo ha stabilito una delibera di Cantone, datata 25 giugno e pubblicata sul sito dell’Autorità. “Sul passato non sono in grado di esprimermi. Stiamo facendo un’analisi dei contratti segnalati nella relazione dell’autorità di vigilanza dei contratti pubblici e […]
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Redazione di Operai Contro,

Cantone è l’uomo giusto per i corruttori.

Sulle corruzioni passate non si sprime i padroni possono stare tranquilli

T’invio un articolo della repubblica

Un osservatore

Il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha istituto l’Unità operativa speciale per Expo che “lo coadiuvi nei compiti di controllo e vigilanza sulla correttezza e trasparenza delle procedure connesse alla realizzazione delle opere”. Lo ha stabilito una delibera di Cantone, datata 25 giugno e pubblicata sul sito dell’Autorità.
“Sul passato non sono in grado di esprimermi. Stiamo facendo un’analisi dei contratti segnalati nella relazione dell’autorità di vigilanza dei contratti pubblici e su questi abbiamo chiesto spiegazioni a Expo. Molti di questi appalti non erano chiari. Era poco comprensibile il livello di trasparenza. In alcuni casi non si capivano gli importi o come venivano affidati”, ha esordito Cantone nella sua prima apparizione milanese dopo la nomina decisa dal governo.

Il magistrato, insediatosi con la sua unità operativa ristretta per accendere un faro su Expo 2015 e garantirne la legalità, ha ammesso come abbia avuto modo di rilevare una certa “opacità” nella gestione dei contratti per l’evento. Cantoni ha poi rimarcato che saranno fatti esami “per dare indicazioni alla società”. Per il magistrato ora si tratta di fare “un salto di qualità” sul fronte della trasparenza: un elemento che, a suo avviso, “può far recuperare anche da un punto di vista di immagine internazionale”.

Più in generale “c’è stata una sottovalutazione della corruzione non solo con Expo, ma negli ultimi anni. E’ un dato ormai sotto gli occhi di tutti che il fenomeno della corruzione sia stato oggettivamente sottovalutato”. Cantone non limita al solo caso della manifestazione universale quella che sarebbe stata invece una tendenza nazionale, ovvero di credere eliminato il fenomeno della corruzione. La base di partenza è per l’appunto Expo, dove Cantone ha ammesso che finora le autorità si siano preoccupate per lo più di evitare infiltrazioni mafiose. Un timore nato dal fatto che “la Lombardia si è scoperta che ‘mafia free’ non è – ha detto durante la sua prima conferenza stampa in prefettura a Milano – Ed è chiaro che il sistema dei lavori pubblici doveva alzare il livello di attenzione su questo. Era assolutamente giusto”.

Dalle recenti inchieste giudiziarie si è poi però scoperto che il pericolo maggiore per Expo – almeno finora – è stato quello della corruzione. Un fenomeno sottovalutato perchè “si è ritenuto per troppo tempo che il fatto che non ci fossero fatti eclatanti volesse dire che la corruzione era stata debellata. E’ un dato ormai sotto gli occhi di tutti – ha concluso Cantone – che la corruzione sia stata oggettivamente sottovalutata”. In mattinata il magistrato aveva visto il governatore lombardo Roberto Maroni, che gli ha assicurato “massima collaborazione” chiosando però che “avrei preferito poteri più ficcanti. ma così ha deciso il governo. Valuterà poi Cantone, staremo a vedere”.

Cantone ha anticipato che “il commissariamento degli appalti sarà uno dei primi temi oggetto di accertamenti”. Proprio questo tema è stato oggetto, ha riferito lo stesso magistrato, del colloquio avuto il giorno prima con il capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati. “Per questo ho chiesto di incontrare il procuratore della Repubblica: per verificare come acquisire atti pubblici per attivare le procedure”. Durante l’incontro, definito “particolarmente cordiale”, il numero uno dell’Anac ha evidenziato al “collega” milanese “come i controlli dell’Anac nulla hanno a che vedere con l’attività giudiziaria a cui ogni sospetto sarà immediatamente comunicato”.

Propedeutici a questa attività anche gli incontri con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e il presidente Maroni. “Perché l’attività di controllo, per le finalità che deve svolgere, deve essere portata avanti in pieno accordo con le istituzioni”.

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