Torino, falso allarme bomba … Chiacchiere insulse e verità nascoste …

Pubblichiamo per il dibattito Torino, falso allarme bomba: folla in fuga, più di 1500 feriti nella piazza di Juve-Real Non servono kamikaze o camion lanciati sulla folla, esplosivi o mitragliatrici. Basta la somministrazione quotidiana di «cultura» della sicurezza, pratica della diffidenza, abolizione a grandi piccole picconate quotidiane della razionalità. L’altro è il pericolo: che dimentichi la borsa sul treno (beati i tempi in cui non facevi in tempo a perdere le cose che le fregavano!), che venga da lontano, che sia vestito di nero, che concorra allo stesso posto (sottopagato) di lavoro, che dorma in una stazione, che si […]
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Pubblichiamo per il dibattito

Torino, falso allarme bomba:

folla in fuga, più di 1500 feriti nella piazza di Juve-Real

Non servono kamikaze o camion lanciati sulla folla, esplosivi o mitragliatrici. Basta la somministrazione quotidiana di «cultura» della sicurezza, pratica della diffidenza, abolizione a grandi piccole picconate quotidiane della razionalità.

L’altro è il pericolo: che dimentichi la borsa sul treno (beati i tempi in cui non facevi in tempo a perdere le cose che le fregavano!), che venga da lontano, che sia vestito di nero, che concorra allo stesso posto (sottopagato) di lavoro, che dorma in una stazione, che si accampi in qualche luogo dimenticato da dio perché non ha un tetto.

L’altro è lo strano essere che genera la «percezione di insicurezza», su cui si fondano oggi leggi liberticide. L’altro oggi è diventato, per propaganda di regime, un ostacolo.

Vogliamo stupirci se la folla ha schiacciato delle persone perché percepiva insicurezza?

Che importa se non ce n’era motivo, che importa se l’insicurezza – quella reale – è stata prodotta dal delirio della percezione di insicurezza.

Che importa se nella tua fuga dal terrore psicosociale che gira a vuoto nella testa come un criceto, tu travolga dei tuoi simili, persino un bambino.

Lo dicono le nostre leggi che ciò che genera PERCEZIONE di insicurezza va sradicato. Ecco l’uomo al tempo di Minniti.

Ecco l’esemplare umano nell’era del sisalvichipuò. Eccolo il terrorismo. Quello che si è costruito in nome della lotta al terrorismo.

Ecco la liturgia dell’avere paura di tutto e tutti.

Intanto da Londra la polizia fa ossimorici inviti: «Se vedete qualsiasi cosa che vi preoccupa, una persona o una cosa anche se non è significativa per favore contattateci sulla linea anti-terrorismo» e le persone devono «continuare a vivere normalmente».

In quella irrazionale, allucinatoria, inquisitoria pratica in cui si è trasformata la normalità.

Nadezda Nezvanova, 4 giugno 2017.

[Nadezda Nezvanova

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