G. Bocca, F. Piperno e il futuro degli operai

Redazione, il giornalista borghese, Giorgio Bocca,nei primi anni ’80 pronosticava la fine dello sfruttamento degli operai, che sarebbero diventati da tute blu, colletti bianchi. Non più brutti, sporchi e cattivi ma tecnici in camice bianco a dirigere  la produzione dai monitor dei computer. Il prototipo erano da noi gli stabilimenti di Cassino e Melfi che diventavano nella narrazione fantasiosa quasi campus universitari. Abbiamo visto come è andata a finire per gli operai negli stabilimenti in questione. Il sig. Franco Piperno  ci preannuncia quasi lo stesso scenario. A breve! “Il rifiuto del lavoro salariato da prassi sovversiva operaia ha subito un stravolgimento ed una […]
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Redazione, il giornalista borghese, Giorgio Bocca,nei primi anni ’80 pronosticava la fine dello sfruttamento degli operai, che sarebbero diventati da tute blu, colletti bianchi. Non più brutti, sporchi e cattivi ma tecnici in camice bianco a dirigere  la produzione dai monitor dei computer. Il prototipo erano da noi gli stabilimenti di Cassino e Melfi che diventavano nella narrazione fantasiosa quasi campus universitari. Abbiamo visto come è andata a finire per gli operai negli stabilimenti in questione. Il sig. Franco Piperno  ci preannuncia quasi lo stesso scenario. A breve! “Il rifiuto del lavoro salariato da prassi sovversiva operaia ha subito un stravolgimento ed una successiva trasmutazione, riapparendo come uno dei dispositivi della governance capitalistica. Del resto, solo ieri, già era accaduto tutto questo ai cavalli: il loro numero si è contratto drasticamente – erano centinaia di milioni – con l’invenzione del motore a scoppio; così oggi l’automazione, la cosiddetta intelligenza artificiale, rende via via marginale il lavoro vivo e con esso quelle passioni tristi che sempre lo accompagnano. Come è avvenuto con i contadini, i salariati diverranno una modesta anzi insignificante frazione della popolazione attiva. E paradossalmente, padroni e sindacalisti, si affanneranno a inventare lavori, non già per ragioni produttive, dal momento che risultano in gran parte parassitari, ma per garantirsi il consenso ovvero per questioni di ordine pubblico.”

Allego un articolo del giornale inglese The Guardian su una delle fabbriche più avanzate del pianeta!
Turni massacranti, incidenti frequenti: il Guardian denuncia le pessime condizioni di lavoro nella

«fabbrica del futuro» di Tesla

Saluti da M

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