IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA PREGA PER UN MIRACOLO

Redazione di Operai Contro, “Mi auguro che accada qualche miracolo nell’ultimo trimestre”, ma sul fronte del Pil anche nel 2014 “stiamo andando oramai verso un dato negativo dello 0,2 o 0,3”, dice il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al Meeting di Rimini.  Il nostro, avverte, “è un Paese che ha bisogno di una scossa”. E’ un “dato drammatico” quello di oggi sull’occupazione, ( mille licenziati al giorno) sottolinea Squinzi. “Siamo tornati ai livelli peggiori. Questo è quello su cui dobbiamo riflettere: ritrovare la capacità di trovare lavoro, e questo può venire solo dalle imprese”. Anche Squinzi vuole darci un lavoro […]
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Redazione di Operai Contro,

“Mi auguro che accada qualche miracolo nell’ultimo trimestre”, ma sul fronte del Pil anche nel 2014 “stiamo andando oramai verso un dato negativo dello 0,2 o 0,3”, dice il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al Meeting di Rimini.

 Il nostro, avverte, “è un Paese che ha bisogno di una scossa”.

E’ un “dato drammatico” quello di oggi sull’occupazione, ( mille licenziati al giorno) sottolinea Squinzi. “Siamo tornati ai livelli peggiori. Questo è quello su cui dobbiamo riflettere: ritrovare la capacità di trovare lavoro, e questo può venire solo dalle imprese”.

Anche Squinzi vuole darci un lavoro salariato. I padroni sanno che senza il nostro lavoro salariato finiscono anche i loro profitti

 

Rispondiamo a Squinzi con quanto avete scritto:

“Centinaia di migliaia di operai vengono licenziati, lasciati in mezzo ad una strada con un sussidio miserabile e tutti si sgolano a chiedere lavoro. “Ci vuole il lavoro per dare futuro ai giovani, per dare dignità alla gente”, non c’è dirigente politico, sindacalista o cardinale che non metta al centro il problema del lavoro.
Ci fanno ridere, noi operai che abbiamo lavorato sotto la frusta del padrone, noi che sappiamo cosa vuol dire stare alla catena di montaggio o lavorare in siderurgia, o al freddo dei cantieri edili ci facciamo una risata.
Di questo mitico lavoro che tutti vorrebbero farci fare, faremmo con piacere a meno. Se siamo costretti al lavoro è semplicemente perché, vendendo la nostra forza lavoro al padrone ne riceviamo in cambio un salario per sopravvivere e sappiamo benissimo che con questo scambio lui si arricchisce e noi schiattiamo.
Questa è la verità, tutte le altre sono mistificazioni, ma mistificazioni che nascondono interessi materiali inconfessabili.
La crisi sta parlando chiaro, il lavoro come generica attività umana non esiste, o serve per valorizzare il capitale o non può essere esercitato, o il suo utilizzo produce un profitto o conviene tenere inattivi oggi, nella miseria, centinaia di migliaia di persone.”

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Un operaio vostro lettore

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